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Concetti Chiave

  • Nella Roma arcaica, l'educazione era semplice e rurale, con enfasi sull'autorità del pater familias e il rispetto delle leggi e degli dei.
  • L'educazione dei bambini era gestita dalla madre fino ai 7 anni, poi passava al pater familias per l'alfabetizzazione e gli esercizi fisici.
  • L'istruzione si sviluppava in fasi: familiare (0-6 anni), primaria (7-11 anni), secondaria (12-15 anni), e scuola superiore (18 anni) con focus su retorica e diritto.
  • Marco Porcio Catone e Marco Tullio Cicerone rappresentano visioni contrastanti, rispettivamente favorendo la tradizione latina e l'integrazione della cultura greca.
  • Nel periodo imperiale, Seneca promuoveva lo stoicismo e la virtù, mentre Quintiliano sottolineava l'importanza della motivazione e dell'apprendimento piacevole.

Indice

  1. Valori educativi nella Roma arcaica
  2. Ruolo del pater familias
  3. Educazione e istruzione a Roma
  4. Roma ellenistica e mos maiorum
  5. Roma imperiale e stoicismo
  6. Importanza della motivazione

Valori educativi nella Roma arcaica

I valori educativi sono molto semplici e contadini in quanto nella Roma arcaica vi era una civiltà cittadina semplice, conservatrice e legata all'attività contadina.

    Autorità dei

    Rispetto delle leggi

      Rispetto degli Dei

      Impegno nella vita pubblica

    Ruolo del pater familias

    Fino ai 7 anni l'impronta educativa era data dalla madre. Dai 7 anni l'educazione passa al pater familias che si occupa dell'alfabetizzazione e degli esercizi fisici. Le bambine rimangono sotto la tutela delle madri, le quali hanno il compito di insegnare alle figlie come diventare brave madri e brave mogli. Il pater familias era colui che possedeva la patria podestà ed era necessariamente il cittadino libero senza un discendente diretto in linea maschile.

      Educazione e istruzione a Roma

      0-6 anni: educazione familiare

      7-11 anni: istruzione primaria

      12-15 anni: istruzione secondaria

      16 anni: liberalia e tirocinium fori

      18 anni: scuola superiore e specialistica

    L'alunno viene accompagnato da un pedagogo. Le due figure principali sono il maestro e l'insegnate di calcolo.

    Era riservata agli aristocratici. L'insegnate insegnava la gammatica e la letteratura.

    Si basava sullo studio della retorica e del diritto.

    Roma ellenistica e mos maiorum

    La Roma ellenistica

    Sostiene il mos maiorum ovvero l'insieme dei valori e dei modelli di comportamento della tradizione latina arcaica.

    Vede di buon grado la fusione fra cultura greca e cultura latina. Prende come modello di riferimento l'oratore.

    L'oratore è il risultato di un lungo percorso di formazione (retorica, filosofia, storia, letteratura e diritto). Questo programma educativo serve ad assicurare il benessere dello stato.

    Roma imperiale e stoicismo

    La Roma imperiale

    Aderisce allo stoicismo in modo da ricercare la natura dell'individuo tenendo conto anche dei limiti che caratterizzano l'essere umano. Secondo lui la saggezza consiste nel riconoscere i propri vizi e nell'imporsi con la virtù per superarli. Per lui nessun individuo è immune all'errore. Secondo lui il sapiente ha il compito di educare e la cultura deve perseguire l'insegnamento.


    Importanza della motivazione

    Ritiene che la motivazione ad insegnare e ad imparare sia fondamentale. la motivazione non deve mai mancare persino quando l'allievo non raggiunge i risultati sperati. Gli insegnati devono essere autorevoli e non autoritari.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano i valori educativi fondamentali nella Roma arcaica?
  2. Nella Roma arcaica, i valori educativi erano semplici e legati alla vita contadina, con un forte rispetto per l'autorità dei pater familias, le leggi, gli Dei e l'impegno nella vita pubblica.

  3. Come si sviluppava l'educazione dei bambini e delle bambine nella Roma arcaica?
  4. Fino ai 7 anni, l'educazione era affidata alla madre. Dai 7 anni, il pater familias si occupava dell'alfabetizzazione e degli esercizi fisici per i bambini, mentre le bambine rimanevano sotto la tutela delle madri per imparare a diventare brave madri e mogli.

  5. Quali erano le opinioni di Seneca e Quintiliano sull'educazione?
  6. Seneca credeva nello stoicismo e nell'importanza di riconoscere i propri vizi per superarli con la virtù, mentre Quintiliano riteneva fondamentale la motivazione nell'insegnamento e nell'apprendimento, sostenendo che l'apprendimento deve essere piacevole e continuo.

Domande e risposte