Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Campanella promuove l'assenza di divisioni sociali e dignità paritaria tra arti liberali e meccaniche, con un sistema in cui tutti lavorano per garantire tempo libero per attività formative.
  • Propone un modello educativo basato sull'osservazione diretta e l'apprendimento attraverso il gioco, simile ai moderni metodi intuitivi.
  • La Città del Sole offre un'enciclopedia visiva con mura istoriate che insegnano scienze e arti mentre i bambini passeggiano guidati dagli insegnanti.
  • Gli insegnanti incoraggiano l'apprendimento pratico anche nelle officine, osservando le inclinazioni dei discenti senza trascurare alcuna attività, incluse quelle agricole.
  • Critica la pedanteria grammaticale dell'aristotelismo, favorendo un'educazione basata sull'esperienza diretta e uguale per maschi e femmine, con introduzione alla musica e pittura.

Indice

  1. Intuizioni sociali e pedagogiche
  2. Metodo educativo innovativo
  3. Critica all'aristotelismo

Intuizioni sociali e pedagogiche

Nella sua opera, La Città del Sole, pubblicata nel 1602, non mancano interessanti intuizioni di tipo sociale e pedagogico. Campanella non ammette nessuna divisione in classi e nessuna distinzione di dignità fra arti liberali e meccaniche. Tutti devono lavorare e se tutti lavorassero, a tutti resterebbe sufficiente tempo libero per dedicarsi ad altre attività formative.

Per dimostrare che quattro ore al giorno di lavoro sarebbero sufficienti, Campanella analizza la situazione di Napoli del Seicento in cui su 70.000 abitanti, solo 15.000 si ammazzano di lavoro per mantenere tutti, mentre i rimanenti 55.000 si abbandonano all’ ozio, al vizio e ai piaceri. Le cose andrebbero ben diversamente se lavorassero tutti per permettere ad ognuno di avere lo stesso tempo libero, arricchendosi, anche se adulti con una formazione educativa basata sul principio dell’ imparare giocando.

Metodo educativo innovativo

Il metodo sostenuto da Campanella si avvicina al moderno metodo intuitivo: nella Città del Sole, le sette cerchia di mura sono istoriate in modo da costituire una vera e propria enciclopedia visiva che comprende tutte le scienze e tutte le arti. Passeggiando in schiere guidate dagli insegnanti, via via i fanciulli imparano ogni cosa senza noia e soprattutto giocando. Da parte loro, gli insegnanti lasciano liberi i discenti e li conducono anche nelle officine dove si praticano attività manuali con lo scopo di osservarne le inclinazioni. Nessuna attività è trascurata, nemmeno quelle agricole e la vera nobiltà è legata al numero di arti e di scienze che il giovane è in grado di fare bene.

Critica all'aristotelismo

Campanella è molto critico e sarcastico nei confronti della pedanteria grammaticale tipica dell’aristotelismo dominante ai suoi tempi e che prevaleva delle scuole e in cui, come egli stesso nota, il fanciullo non contempla le cose ma i libri. Gli studi e le occupazioni sono identiche per maschi e femmine salvo alcune differenziazioni consigliate dal diverso grado di fisicità; tutti sono introdotti alla musica e alla pittura.

Campanella è convinto che un simile metodo permetta ai giovani di apprendere molto in tempi sufficientemente brevi anche se egli non pone alcun limite al processo di formazione degli individui.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Campanella riguardo alla divisione del lavoro nella società?
  2. Campanella non ammette divisioni in classi o distinzioni di dignità tra arti liberali e meccaniche. Crede che se tutti lavorassero, ci sarebbe abbastanza tempo libero per attività formative, come dimostrato dalla sua analisi della Napoli del Seicento.

  3. Come si avvicina il metodo educativo di Campanella ai metodi moderni?
  4. Il metodo di Campanella si avvicina al moderno metodo intuitivo, utilizzando un'enciclopedia visiva nelle mura della Città del Sole e promuovendo l'apprendimento attraverso il gioco e l'osservazione delle inclinazioni dei giovani.

  5. Qual è l'opinione di Campanella sulla pedanteria grammaticale e l'educazione tradizionale?
  6. Campanella è critico e sarcastico verso la pedanteria grammaticale dell'aristotelismo dominante, criticando le scuole del suo tempo dove i fanciulli contemplano i libri invece delle cose reali.

Domande e risposte