Concetti Chiave
- L'interazione educativa richiede un rapporto asimmetrico ma intenzionale tra educatore e allievo, basato su competenze e disponibilità all'apprendimento.
- L'imposizione educativa senza la volontà di apprendere mette in discussione il miglioramento psichico dell'educando.
- Una relazione educativa ideale è cooperativa, con partecipazione attiva di entrambe le parti verso un obiettivo comune.
- Carl Rogers enfatizza l'importanza di un'educazione centrata sulla persona, basata su autenticità, accettazione e comprensione empatica.
- La comunicazione efficace in educazione si fonda su principi della Pragmatica della comunicazione Umana, valorizzando la relazione tra educatore e educando.
Indice
Interazione tra motivazioni e bisogni
L'interazione tra motivazioni e bisogni individuali e attività educativa porta a esaminare il rapporto fra educatore ed allievo. Le condizioni fondamentali che caratterizzano questo rapporto riguardano una asimmetria culturale in cui qualcuno per varie ragioni possiede maggiori esperienze cognizioni competenze e una intenzionalità di educazione verso qualcun'altro. Ma tale intenzione può essere efficace solo se esiste da parte dell'altro membro del rapporto una parallela disponibilità ad apprendere. In mancanza di quest'ultima si possono certo produrre condizionamenti e quindi apprendimenti data l'impossibilità per l'essere umano di rinunciare ad apprendere ma viene messo in forse quel "miglioramento delle disposizioni psichiche" che abbiamo trovato nella definizione di educazione. Non è facile infatti dimostrare che un'educazione imposta produca effettivamente un miglioramento dell'educando anche perchè occorrerebbe decidere prima chi dovrebbe essere giudice del miglioramento stesso: l'educando, l'educatore, la società o il pedagogista?
Rapporto educativo ideale
Bisogna quindi esaminare anzitutto il rapporto educativo nella sua forma ideale ossia come relazione in cui i partecipanti cooperano al raggiungimento di un fine comune. In questo caso le condizioni della cooperazione possono essere più facilmente comprese se esaminiamo il rapporto educativo come relazione comunicativa.
Comunicazione e teoria psicologica
Una buona relazione comunicativa dovrebbe valorizzare una partecipazione attiva di educatore ed educando. La capacità di instaurare una buona relazione comunicativa viene anzitutto dagli atteggiamenti di fondo e della personalità di chi, come l'educatore, detiene il potere di iniziativa che guida la relazione nella sua forma di partenza. E' però possibile descrivere anche alcune "regole" indispensabili per un buona comunicazione. A questo proposito Carl Rogers ha analizzato attentamente le qualità di un rapporto terapeutico "centrato sul cliente" per trasferire poi i suoi risultati nella proposta di attività educative "centrate" a loro volta sulla persona che apprende e sul gruppo di apprendimento. Secondo Rogers chi si occupa di attività educative dovrebbe essere in grado di comunicare con autenticità le proprie emozioni e stati d'animo, sviluppare accettazione positiva dei propri interlocutori e possedere una comprensione empatica dei loro sentimenti. Tali condizioni costituiscono lo sfondo su cui istituire un'efficace e positiva comunicazione, le cui modalità possono essere precisate con il riferimento ad alcuni aspetti della teoria psicologica nota come Pragmatica della comunicazione Umana.
Domande da interrogazione
- Qual è la condizione fondamentale per un rapporto educativo efficace?
- Come dovrebbe essere idealmente il rapporto educativo?
- Quali sono le qualità essenziali per un educatore secondo Carl Rogers?
La condizione fondamentale è la disponibilità dell'allievo ad apprendere, che permette un miglioramento delle disposizioni psichiche, altrimenti l'educazione imposta potrebbe non portare a un vero miglioramento.
Il rapporto educativo ideale è una relazione cooperativa in cui educatore ed educando partecipano attivamente al raggiungimento di un fine comune, valorizzando una buona comunicazione.
Secondo Carl Rogers, un educatore dovrebbe comunicare con autenticità, sviluppare accettazione positiva degli interlocutori e possedere una comprensione empatica dei loro sentimenti per instaurare una comunicazione efficace.