Concetti Chiave
- Il concetto di sublime emerse nel Preromanticismo, generando dibattiti tra filosofi in Europa.
- Originariamente, Longino descrisse il sublime come qualcosa che suscitava passioni ed emozioni positive.
- Edmund Burke trasformò il sublime in una categoria estetica ispirata dalla maestosità della natura.
- Per Burke, il sublime era un "piacere negativo" che rivelava i limiti umani di fronte a qualcosa di più grande.
- Nel XIX secolo, il sublime si espanse oltre la natura, includendo l'interiorità individuale.
Indice
Origini del concetto di sublime
Il concetto di sublime si è sviluppato nell'età del Preromanticismo ed è stato oggetto di forti dibattiti da tra filosofi e critici di tutta l'Europa.
Il termine è stato inizialmente utilizzato in un trattato del III secolo d.C. scritto dal filosofo Longino come qualcosa che suscitava delle passioni e delle emozioni positive.
Il sublime secondo Edmund Burke
Nell'eta Preromantica l'inglese Edmund Burke aveva trasformato il "sublime" in una categoria estetica che prendeva come fonte di ispirazione inizialmente la natura e la sua maestosità.
Burke sosteneva che fosse un "piacere negativo" perché portava alla consapevolezza dei limiti dell'uomo che aveva davanti a sè qualcosa piu' grande di lui e che era impotente davanti a questo.
Il "sublime" diventa anche il "bello terrificante" cioè >;
Questa "categoria estetica" era accomunata a delle emozioni negative e forti, come ad esempio alla paura, allo smarrimento e all'angoscia.
Evoluzione del sublime nell'Ottocento
Nel corso dell'Ottocento il "sublime" non si limita piu' a prendere come fonte di ispirazione solo la natura ma si estende anche agli aspetti dell'interiorità dell'individuo.