Concetti Chiave
- Nel Naturalismo e Verismo, il narratore è un osservatore imparziale che adotta i metodi della ricerca scientifica, rinunciando all'onniscienza.
- Queste correnti letterarie cercano di imitare la realtà rappresentando fedelmente la vita quotidiana e gli ambienti sociali, evitando il pittoresco e il fantastico.
- Il Naturalismo, nato in Francia con Émile Zola, trova la sua espressione italiana nel Verismo con autori come Luigi Capuana e Giovanni Verga.
- La narrazione non è affidata a una sola voce, ma a un coro di personaggi che riflettono diverse prospettive e mentalità.
- Realismo e Naturalismo nascono in un contesto di fiducia nel progresso scientifico, cercando di documentare la realtà e i drammi sociali attraverso l'analisi delle passioni umane.
Indice
Innovazioni narrative dell'Ottocento
Nel corso dell’Ottocento, gli scrittori cercarono nuovi modi per rappresentare le vicende da essi inventate: si ispirarono, ad esempio, ai metodi della ricerca scientifica per scrivere romanzi che fin dall’esordio assumono le movenze di un’inchiesta o di una denuncia sociale o che fingono di raccontare solo ciò che i personaggi stessi della storia conoscono.
Il narratore no è onnisciente: è una presenza impersonale, “un osservatore e uno sperimentatore”, dice il romanziere francese Émile Zola, uno dei maggiori teorici del Naturalismo.Il Naturalismo e il Verismo
Il naturalismo è una corrente letteraria nata in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, come momento culminante del Realismo, e diffusasi in tutto il mondo. In Italia, con Luigi Capuana e Giovanni Verga, prende il nome di “Verismo”. Consiste nel riportare nella letteratura i metodi delle scienze naturali e nel privilegiare vicende tratte dalla vita quotidiana.
Realismo e osservazione sociale
Realisti, Naturalisti, Veristi cercano di imitare perfettamente la realtà, di rappresentare in modo esatto e completo un ambiente sociale. Rifiutano il pittoresco, il fantastico e l’avventuroso, cercano la precisione dei particolari e la sincerità dell’esposizione. Più che sulla tensione (come ad esempio i romanzi gotici, polizieschi o di avventura) fanno leva sull’osservazione della vita. Il punto di vista dal quale si osserva la vicenda può essere quello di uno qualsiasi dei personaggi. Non c’è un solo un narratore, ma tutto un coro di voci narranti, dai quali l’autore prende linguaggio e mentalità. Il Realismo e il Naturalismo si sviluppano in un’epoca in cui è ancora forte la fiducia nel progresso e nella scienza e in cui lo scrittore pensa di poter assolvere a una funzione positiva. Se non quella di offrire una compiuta visione del mondo, almeno quella di essere uno scienziato dell’animo umano, di contribuire alla documentazione dei drammi sociali e a una più approfondita conoscenza della realtà. Ma questa narrativa è comunque una narrativa della relatività: ciascuno agisce mosso da passioni e interessi personali, i rapporti fra gli individui sono dominati dal tornaconto economico, i grandi valori ideali lasciano il posto all’individualismo e all’egoismo.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali del Naturalismo e del Verismo?
- Come si differenzia il narratore nel Realismo e nel Naturalismo rispetto ad altre correnti letterarie?
- Qual è l'obiettivo degli scrittori realisti e naturalisti nell'Ottocento?
Il Naturalismo, nato in Francia, e il Verismo, la sua variante italiana, si basano sull'uso dei metodi delle scienze naturali nella letteratura, privilegiando vicende tratte dalla vita quotidiana e rappresentando la realtà in modo esatto e completo.
Nel Realismo e nel Naturalismo, il narratore non è onnisciente ma impersonale, agendo come un osservatore e sperimentatore, con un coro di voci narranti che riflettono il linguaggio e la mentalità dei personaggi.
Gli scrittori realisti e naturalisti mirano a documentare i drammi sociali e a contribuire a una conoscenza più approfondita della realtà, agendo come scienziati dell'animo umano e osservatori della vita, in un'epoca di fiducia nel progresso e nella scienza.