Concetti Chiave
- Il Naturalismo si sviluppa in Francia negli anni settanta dell'Ottocento ed è associato al Positivismo, che esalta il progresso scientifico e tecnologico.
- Taine, un teorico influente del Naturalismo, sosteneva che i fenomeni spirituali derivano dalla fisiologia umana.
- La letteratura naturalista mira a un'analisi scientifica della realtà, rivelando oggettivamente i vizi umani.
- Flaubert, precursore del Naturalismo, introdusse la teoria dell'impersonalità dell'arte, dove l'opera non deve mostrare l'artista.
- Zola sviluppò il romanzo sperimentale, proponendo l'uso del metodo scientifico per esplorare la sfera spirituale dell'uomo.
Indice
Il Naturalismo e il Positivismo
Il Naturalismo si afferma in Francia negli anni settanta dell’Ottocento. In Italia si affermerà sotto il nome di Verismo. La corrente filosofica che accompagna Il Naturalismo è il Positivismo, il movimento che sosteneva l’eterno trionfo delle scienze e del progresso tecnologico.
I Positivisti rifiutavano la religione come spiegazione dell’ordine del mondo, e sostenevano che il mondo fosse solo regolato da un insieme di forze fisiche e meccaniche dimostrabili solo scientificamente. Il teorizzatore di spicco del naturalismo è Taine, che affermava che i fenomeni spirituali sono frutto della fisiologia umana.Il ruolo della letteratura naturalista
Il ruolo della letteratura era quello di dare un’analisi scientifica della realtà, perché la critica e il romanzo grazie al loro metodo ben consolidato, potevano dare un quadro ampio e oggettivo dei vizi dell’uomo.
Flaubert e l'impersonalità dell'arte
Flaubert è considerato il precursore del naturalismo, poiché qualche decennio prima elaborò la teoria dell’impersonalità dell’arte, secondo cui il sentimento dell’artista doveva essere percepito nell'opera, ma non doveva essere visto. Una metafora celebre con cui cercò di spiegare il concetto recitava che Dio ha creato il mondo, ma nessun uomo è in grado di vedere la mano creatrice.
Zola e il romanzo sperimentale
Zola elaborò la teoria del romanzo sperimentale secondo cui le materie come la letteratura e la filosofia che avevano come oggetto la sfera spirituale dell’uomo, dovevano adottare il metodo sperimentale della scienza, per rientrare anch'essi nell’ambito scientifico. La nuova figura che vi emerge è quella del romanziere-scienziato che ha il compito di individuare cosa spinge l’uomo di compiere determinate azioni. I due principi che egli stesso individua sono l’ereditarietà biologica e l’influenza esercitata dall'ambiente sociale.