Gerson Maceri
Ominide
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Il "Giornale storico della letteratura italiana" nacque dall'esigenza di un periodico interamente italiano per discutere di filologia, sostenuto da editori e direttori ambiziosi negli anni 1870-1880.
  • La prima pubblicazione del 1883 presentava diversi intenti, tra cui il richiamo all'erudizione settecentesca e l'esclusione della letteratura contemporanea, con un forte focus su documentazione e aggiornamenti bibliografici.
  • Nonostante l'assenza iniziale di nomi illustri, il "Giornale" si configurava come una "repubblica delle lettere", aperto a contributi documentali e inediti da insegnanti, bibliotecari ed eruditi.
  • Nei primi trent'anni, il "Giornale" si concentrò su ricerche storico-letterarie, mostrando scarso interesse per la filologia formale e la storia della lingua, a causa della mancanza di eruditi dedicati a questi campi.
  • Il "Giornale" coesisteva con altre pubblicazioni come gli "Studj di filologia romanza" e l'"Archivio Glottologico Italiano", condividendo affinità culturali e italianistiche nonostante le diverse focalizzazioni.

Indice

  1. Origini del Giornale storico
  2. Lancio e obiettivi del Giornale
  3. Collaboratori e contributi
  4. Focus e limiti del Giornale

Origini del Giornale storico

Il “Giornale storico della letteratura italiana”: per discutere di filologia formale, gli studiosi italiani non avevano altra sede che il morente “Giornale di filologia romanza” o le pagine eclettiche e pettegole del “Fanfulla della Domenica”.

L’idea di un periodico di italianistica, prodotto interamente dalla scuola italiana, circolava con insistenza nei progetti e nei carteggi di quegli anni (1870-1880): per realizzarlo ci sarebbero voluti la disponibilità di un editore affermato (Loescher), le ambizioni di due giovani direttori come Renier e Novati e il sostegno benevolo di un maestro come Arturo Graf.

Lancio e obiettivi del Giornale

La prima uscita del “Giornale storico della letteratura italiana” (Torino, 1883) mostrava nel “Programma” vari intenti (richiamo all’erudizione del ‘700 e “studio diretto dei monumenti”, esclusione della letteratura contemporanea, richiamo a “uno sterminato materiale da vagliare ed ordinare”) ed offriva una compatta documentazione e uno strabiliante aggiornamento bibliografico.

Collaboratori e contributi

Quanto ai collaboratori, mancarono nei primi anni dei nomi eccellenti, in quanto “importa di ricordare come oggimai il sapere cresca assai più per il lavoro paziente e minuto dei molti, che non per le larghe divinazioni dei pochi”.

Il “Giornale” fu insomma una “repubblica delle lettere” alla quale tutti potevano contribuire con documentazione ed inediti.

Insegnanti, bibliotecari ed eruditi erano fruitori e collaboratori: il successo editoriale era garantito così come una certa autonomia economica.

Focus e limiti del Giornale

Per i primi trenta anni del “Giornale”, molte ricerche documentarie e ricostruzioni di personalità e ambienti erano effettuate in prospettiva storico-letteraria; scarso interesse invece per la filologia formale, la storia della lingua e la produzione in dialetto: non vi erano infatti eruditi tali o concordi da potersene assumere gli oneri.

Convivevano così gli “Studj di filologia romanza” (1884-1903), l’”Archivio Glottologico Italiano” e il “Giornale”, nonostante affinità fra i vari componenti delle redazioni dal punto di vista culturale-italianistico.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le origini e le motivazioni dietro la creazione del "Giornale storico della letteratura italiana"?
  2. Il "Giornale storico della letteratura italiana" nacque per offrire agli studiosi italiani una piattaforma dedicata alla filologia formale, in un periodo in cui le alternative erano limitate. L'idea di un periodico di italianistica era già presente nei progetti degli anni 1870-1880, ma richiese il supporto di un editore affermato, le ambizioni di giovani direttori e il sostegno di un maestro come Arturo Graf.

  3. Quali erano gli obiettivi principali del "Giornale storico della letteratura italiana" al momento del suo lancio?
  4. Al suo lancio nel 1883, il "Giornale storico della letteratura italiana" si proponeva di richiamare l'erudizione del '700, escludere la letteratura contemporanea e offrire un'ampia documentazione e aggiornamento bibliografico. Si concentrava sullo studio diretto dei monumenti e sulla valutazione di un vasto materiale da ordinare.

  5. Chi erano i principali collaboratori del "Giornale" e quale era il suo focus principale?
  6. Nei primi anni, il "Giornale" non contava su nomi eccellenti, ma piuttosto su un lavoro collettivo di insegnanti, bibliotecari ed eruditi. Il focus principale era sulle ricerche documentarie e ricostruzioni storico-letterarie, mentre mostrava scarso interesse per la filologia formale e la storia della lingua.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community