Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il romanzo "Il Gattopardo" ritrae la società e l'aristocrazia siciliana tra il 1860 e il 1910, durante il periodo di formazione del Regno d'Italia.
  • Il protagonista, Principe Fabrizio di Salina, rappresenta la nobiltà in declino, mentre Don Calogero Sedàra simboleggia la nuova classe dirigente emergente.
  • Tancredi Falconeri, nipote del Principe, si allinea con le nuove idee liberali e sposa Angelica, figlia di Don Calogero, per interesse politico e finanziario.
  • Don Fabrizio rifiuta una nomina a senatore, dimostrando la sua sfiducia nel nuovo Stato italiano, che secondo lui è dominato da arrivisti.
  • Il romanzo esplora il fallimento del Risorgimento italiano, evidenziando le problematiche politiche e sociali, in particolare la Questione meridionale.

Indice

  1. Il contesto storico e il protagonista
  2. Le scelte politiche di Don Fabrizio
  3. La nuova classe dirigente
  4. Il matrimonio di Tancredi e Angelica
  5. Il rifiuto del senato e la decadenza
  6. La vita interiore del Principe

Il contesto storico e il protagonista

Il romanzo trae il titolo dallo stemma nobiliare del Principe Fabrizio Corbera di Salina, il protagonista. Esso rappresenta un gattopardo, ritto sulle zampe e posizionato in diagonale. In sostanza si tratta di un romanzo storico che dipinge la società e soprattutto il modo di vita dell’aristocrazia siciliana dal 1860 al 1910, un periodo che vede la nascita e lo sviluppo del Regno d’Italia. I fatti narrati non sono molti per cui le vicende non sono intricate e complesse.

Le scelte politiche di Don Fabrizio

Don Fabrizio aveva sempre mantenuto un atteggiamento di distacco nei confronti della vita politica che interessava la penisola italiana in quegli anni. Tuttavia, a seguito dello sbarco dei garibaldini in Sicilia (1860), decide di aderire al nuovo Regno d’Italia. Prende questa decisione un po’ per convenienza (perché è sempre utile stare dalla parte dei vincitori) e un po’ perché è convinto che ogni sforzo umano sia inutile se si tenta di cambiare il corso della storia. Invece, il nipote Tancredi Falconeri, aperto alle nuove idee liberali, si è arruolato nell’esercito di Garibaldi e questo titolo, gli permetterà, in futuro, di fare una brillante carriera politica. Quando, come tutti gli anni, il Principe Fabrizio si reca nella sua residenza estiva di Donnafugata, trova il sindaco del paese, Don Calogero Sedàra.

La nuova classe dirigente

Di mestiere egli è sensale, ha delle origini molto umili e nei modi è piuttosto rozzo. Tuttavia, con il lavoro si è arricchito ed è riuscito anche a fare carriera nella vita politica. Egli rappresenta il simbolo della nuova classe dirigente che sta prendendo il posto della vecchia classe nobiliare, ormai in decadenza.

Il matrimonio di Tancredi e Angelica

Inizialmente, Tancredi aveva manifestato una certa simpatia per Concetta, la figlia maggiore di don Fabrizio; ora, però, all’inizio del romanzo rivolge di più le sue attenzioni verso Angelica, la bellissima figlia di don Calogero. I due si sposano e nella decisione del matrimonio ha un ruolo importante, oltre alla bellezza della ragazza, soprattutto il notevole patrimonio del padre che favorirà la carriera del giovane.

Il rifiuto del senato e la decadenza

Successivamente, don Fabrizio, viene nominato senatore del Regno d’Italia, una carica che però egli rifiuta perché ha una scarsa fiducia nel nuovo Stato. Al suo posto, l’inviato del governo piemontese propone il nome di don Calogero. Il principe è fortemente convinto che il nuovo Stato, che si è formato con l’unità italiana, non è più dominato dai “gattopardi”, cioè dai nobili di alto lignaggio, ma dagli “sciacalli” cioè da individui il cui comportamento è dettato soltanto dall’arrivismo e dalla meschinità. La sua vita continua monotona, come sempre, fra balli, conversazioni, divertimenti e soprattutto sempre più sconsolata, finché la morte non lo coglierà in una squallida stanza di albergo nel 1883, mentre era di ritorno da Caserta dove si era recato per una visita medica. Nel palazzo di famiglia resteranno le figlie zitelle, inacidite da un’esistenza solitaria ed inutile, col solo scopo di conservare le memorie di un tempo.

La vita interiore del Principe

Nell’insieme la trama non è ricca di vicende; quello che, invece, è importante è la vita interiore del Principe Fabrizio che in parte coincide con il ritratto del nonno dello scrittore e in parte con quello dello scrittore stesso. Inoltre occorre dire che il romanzo è articolato in tutta una serie di episodi, ciascuno concluso in sé, ma che ritrovano una sostanziale unità perché fanno tutti capo al personaggio principale. Il concetto fondamentale che emerge dal romanzo è il fallimento del risorgimento italiano dal punto di vista politico e sociale, soprattutto per quanto riguarda la Questione meridionale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico del romanzo e chi è il protagonista?
  2. Il romanzo è ambientato tra il 1860 e il 1910, durante la nascita e lo sviluppo del Regno d'Italia, e il protagonista è il Principe Fabrizio Corbera di Salina, il cui stemma nobiliare raffigura un gattopardo.

  3. Quali sono le scelte politiche di Don Fabrizio?
  4. Don Fabrizio mantiene un atteggiamento distaccato dalla politica, ma decide di aderire al nuovo Regno d'Italia dopo lo sbarco dei garibaldini in Sicilia, per convenienza e per la convinzione che non si possa cambiare il corso della storia.

  5. Chi rappresenta la nuova classe dirigente nel romanzo?
  6. La nuova classe dirigente è rappresentata da Don Calogero Sedàra, un sensale di umili origini che si è arricchito e ha fatto carriera politica, simbolo del cambiamento rispetto alla vecchia nobiltà in decadenza.

  7. Qual è l'importanza del matrimonio tra Tancredi e Angelica?
  8. Il matrimonio tra Tancredi e Angelica è importante non solo per la bellezza di Angelica, ma soprattutto per il patrimonio di suo padre Don Calogero, che favorirà la carriera politica di Tancredi.

  9. Perché Don Fabrizio rifiuta la nomina a senatore?
  10. Don Fabrizio rifiuta la nomina a senatore del Regno d'Italia perché ha scarsa fiducia nel nuovo Stato, convinto che sia dominato da individui arrivisti e meschini, piuttosto che dai nobili di alto lignaggio.

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