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Concetti Chiave

  • La poesia "Prosopopea" di Vincenzo Monti celebra il pontificato di Pio VI e il ritrovamento di un'erma di Pericle, simbolo della grandezza dell'antica Grecia.
  • Monti utilizza la personificazione dell'erma di Pericle per esprimere temi di rinascita culturale e glorificazione dell'epoca di Pio VI, paragonandola all'età di Pericle.
  • L'opera riflette sul danno arrecato dalle invasioni barbariche al patrimonio artistico classico e sull'importanza di preservare la cultura attraverso la riscoperta dei classici.
  • La poesia è un esempio di neoclassicismo, movimento che valorizza l'arte e la cultura dell'antichità, opponendosi alla corruzione moderna e esaltando i trionfi degli antichi.
  • Monti celebra la figura di Pio VI, attribuendogli il merito di aver inaugurato un'era di luce e conoscenza, simile a quella di Pericle, attraverso il suo sostegno a poeti e archeologi.

Indice

  1. Celebrazione di Pio VI e Pericle
  2. Ritrovamento dell'erma di Pericle
  3. La voce dell'erma di Pericle
  4. Il ritorno di Pericle a Roma
  5. Lamento e ricerca dell'erma
  6. L'età di Pio VI
  7. Il neoclassicismo e la poesia

Celebrazione di Pio VI e Pericle

Questa poesia è scritta da Vincenzo Monti, un poeta celebre del neoclassicismo e della letteratura italiana. La poesia è composta da quasi trenta strofe di quartine. Nel 1779 è recitata nell'Accademia dell'Arcadia per il fatto di lodare Pio VI e all'occasione della sua convalescenza: Monte, come tanti poeti contemporanei, vuole celebrare il pontificato di Giovanni Braschi e la sua età splendida che si considera un nuovo rinascimento.

Ritrovamento dell'erma di Pericle

L'argomento dell'ode è stato, però, suggerito dall'archeologo famoso Visconti– che aveva un'amicizia con Pio VI– per l'occasione del ritrovamento di un'erma della statua di Pericle greco che era stata seppellita nei tempi delle invasioni barbariche.

Della poesia ci sono, quindi, due occasioni: gli scavi archeologici ritrovano un'erma della statua di Pericle che fu stata sepolta sottoterra, a Tivoli, dai barbari per secoli– cioè dai popoli stranieri che acquistarono Roma, ma per uno latino ogni straniero fu barbarico– e appena insepolto, ovvero scoperta, si mette in un museo.

Monti trova questa occasione un evento superbo e grazioso, perché è una statua di un personaggio importante degli antichi greci: Pericle, un nobile ateniese che apparteneva alla famiglia reale della Grecia antica, un comandante militare e un governatore.

L'altra occasione è la guarigione del Papa Pio VI, dopo che era stato ammalato per lungo: Monti, nella sua opera, tenta di esaltare anche Papa Pio VI di Roma e la sua età, poiché egli si interessa per i poeti e per gli archeologi. «Il Papa» aveva ancora una propria importanza nel tempo di Monti sia religiosa sia politica.

La voce dell'erma di Pericle

Prosopopea è una personificazione della statua di Pericle la quale sta discutendo, essa stessa, due cose, sono i temi dell'ode:

L'erma di Pericle sta parlando, da un canto, per raccontare la sua storia di omicidio (seppellita, cioè) e per lamentare le divisioni che ebbe il patrimonio artistico classico mediante l'ira e l'ignoranza dei barbari oltre ai danneggiamenti e alle rovine di Roma, causati dalle invasioni barbariche; ma d'altro canto ha la voce di esaltare Pio VI e di glorificare la sua età attraverso paragonarla a questa superiore di Pericle: per l'illuminazione della sua età ricca delle conoscenze e delle arti, dove la cultura può aver luce, Monti, dalle parole dell'erma, darebbe una paragona al tempo di Pericle per dire che la gloria non c'era dal tempo antico sino al tempo attuale di Pio VI.

«Alla sanità di Pio VI questa ode è composta.» Qui vediamo che la stessa erma sta per parlare.

Il ritorno di Pericle a Roma

I. Io appartiene alla famiglia grandiosa dell'Atene antica (una famiglia nobile o reale) che fu un giorno, del mondo, la meraviglia e la più splendida. 1:4

«Cecropidi» vuol dire Atene attraverso il riferimento al primo re leggendario della città che fu metà uomo, metà serpente.

II. Ritorno io, Pericle, a vedere, di nuovo, Roma (perché L'erma è stata ritrovata a Tivoli a Roma e lì era stata anche seppellita). Così, vinco io i barbari che mi avevano, dapprima, sepolto sotto terra (danneggiando così la storia e la cultura classica). Io sconfiggo, anche, il tempo e trionfo il destino (dati io ritorno pur essendo stato sotto terra per secoli troppi: circa 2000 anni). 5:8

III. La rabbia e l'ignoranza dei barbari, mi hanno lasciato sepolto sotto terra di Tivoli, cosa che mi rappresentava un ricordo triste, lamentoso e amaro (funesta rimembranza). 9:12

«Catilo» vuol dire Tivoli attraverso indicare il suo fondatore.

Lamento e ricerca dell'erma

IV. Tutti i popoli antichi mi hanno cercato e scavato per il fatto di essere gelosi per la cultura classica e per il patrimonio antico-greco. Hanno cercato sia il luogo che le tracce (vuol dir le opere e la cultura) e hanno lamentato il mio incerto destino e le bellezze perdute di me. 13:16

V. Tutto l'impero romano s'è addolorato e narrava di me ai figli e della sepoltura che mi era successa. 17:20

Eccidio: Questa sepoltura è presentata dall'erma come un terribile omicidio della classicità e della cultura.

VI. L'infelice scultura è pesata dal carico del lamento per aver perso una della propria arte raffinata: l'arte valorosa e piena di bella anima (animatrice) dell'erma. La scultura si è addolorata per il mio abbandono nei campi. 21:24

«Marmo» vuol dire monumento.

VII. La scultura andò a chiamarmi per nome ed a cercarmi tra le insepolte rovine dell'imperatore Adriano e quello Cassio Longino e tra le sparse chiome. 25:28

«Chiome» è un segno di dolore e di rovina; è un accusativo di relazione alla greca.

VIII. Ma non mi trovava ed essa cercava invano perché io avevo avuto paura della luce del sole, quindi, non volevo uscire, anzi preferivo stare nascosto, ricordandomi le prime sofferenze, vissute, nel tempo dei barbari e anche temendo di una nuova novella orribile di ingiustizia. 29:32

L'età di Pio VI

IX. Ed io aspettavo un'età benedetta e grande, dove io posso sentire sicurezza e riguadagnare il mio rispetto oltre a godermi la tranquillità e la purezza dell'aria. 33:36

Fruir: godersi, etere: aria.

X. Tu, Pio, l'hai portata a Roma quell'età di cui io avevo sempre desiderio e hai fatto il mio sogno realizzabile nel corso del tuo Papato sacro a Roma. 37:40

Tevere, vuol dir roma.

XI. Quest'età è la più grande di tutte del passato e tutte son già meno luminose che hanno già caduto perché non ebbero il nome Pio, di te cioè, accanto al loro nome (vuol dir perché non ebbero te). 41:44

XII. Le opere artistiche, fatte dagli antichi greci, sono felici di quest'età rinascimentale di te, poiché esse possono, finalmente, vincere la rabbia e l'ignoranza, suddette, e anche il tempo e il destino. 45:48

Il neoclassicismo e la poesia

Il neoclassicismo è un movimento archeologico, per prima cosa, poi, letterario-culturale che dà luce ai tempi antichi, dove c'era l'originalità dell'intelletto umano che stava ancora lontano dalla corruzione moderna, attraverso ritrovare i monumenti e parlare delle bellezze artistiche degli antichi greci e dei romano-latini: sia i personaggi sia i propri atti eroici e i propri trionfi.

La poesia è tipica della neo-classicità, allora crescente: ritornare ai classici, ossia all'Impero Romano e alla Grecia, oltre ad esaltare gli eroici degli antichi e all'ammirazione per l'antichità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della poesia di Vincenzo Monti?
  2. La poesia celebra il pontificato di Pio VI e il ritrovamento dell'erma di Pericle, esaltando il neoclassicismo e il ritorno ai valori classici.

  3. Chi ha suggerito l'argomento dell'ode a Vincenzo Monti?
  4. L'archeologo Visconti, amico di Pio VI, ha suggerito l'argomento del ritrovamento dell'erma di Pericle.

  5. Qual è il significato della prosopopea nell'ode?
  6. La prosopopea personifica l'erma di Pericle, che racconta la sua storia e glorifica l'età di Pio VI, paragonandola a quella di Pericle.

  7. Come viene rappresentata la sepoltura dell'erma di Pericle?
  8. La sepoltura è vista come un omicidio della classicità e della cultura, causato dall'ignoranza e dalla rabbia dei barbari.

  9. Qual è il ruolo del neoclassicismo nella poesia di Monti?
  10. Il neoclassicismo è un movimento che riscopre i valori e le bellezze artistiche degli antichi greci e romani, esaltando l'originalità dell'intelletto umano.

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