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Concetti Chiave

  • Silvio Pellico, patriota italiano e scrittore, è noto per "Le mie prigioni", un libro di memorie che narra le sue sofferenze come prigioniero politico e ispira il movimento del Risorgimento.
  • Il libro "Le mie prigioni", pubblicato nel 1832, racconta l'arresto di Pellico per simpatie rivoluzionarie e i suoi anni di prigionia, con un focus sulla solitudine e il dolore vissuti.
  • Le tematiche principali del libro includono il dolore, la spiritualità, la bontà e l'umanità, con una forte presenza di riferimenti religiosi che riflettono la sensibilità dell'autore.
  • Nonostante la censura del tempo, "Le mie prigioni" fu pubblicato grazie al ministro Barbaroux e riscosse immediato successo, attirando l'attenzione di lettori in tutta Europa.
  • Il libro ricevette critiche per la sua benevolenza verso gli Austriaci, ma fu considerato dannoso per l'immagine dell'Austria, contribuendo a fomentare i moti rivoluzionari italiani.
All’interno di questo appunto è descritta la raccolta di memorie di Silvio Pellico dal titolo Le mie prigioni. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano la biografia dell’autore con accenni alla sua produzione letteraria, nello specifico viene analizzato il suo libro Le mie prigioni, riportandone il contenuto, la tematica e il percorso editoriale.

Indice

  1. Biografia di Silvio Pellico
  2. Informazioni sul libro Le mie prigioni
  3. Tematica de Le mie prigioni
  4. Percorso editoriale

Biografia di Silvio Pellico

Silvio Pellico è nato il 25 giugno del 1789 a Saluzzo, inizialmente chiamato Regno di Sardegna che ora corrisponde all’Italia ed è morto il 31 gennaio del 1854 a Torino. Silvio Pellico e il suo impatto sul Risorgimento attraverso Le mie prigioni articoloE’ ricordato per essere stato un patriota italiano, drammaturgo, ma anche autore di una raccolta di memorie dal titolo Le mie prigioni del 1832, in cui all’interno sono contenute molte delle memorie legate alle sofferenze patite quando era un prigioniero politico e che ispirò una diffusa simpatia per il movimento nazionalista italiano, il Risorgimento. Pellico si è formato a Torino, ha trascorso quattro anni in Francia per poi ritornare in Italia nel 1809 per iniziare la sua carriera di poeta e drammaturgo. Nel 1818 egli ha pubblicato la sua tragedia romantica intitolata Francesca da Rimini ed ebbe un gran successo già a partire dalla sua prima rappresentazione avvenuta nel 1815. Sin dall’inizio, Pellico era riuscito ad entrare nella cerchia degli scrittori rivoluzionari romantici tra cui ricordiamo Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Giovanni Berchet e Alessandro Manzoni. Però nel 1822 Pellico fu condannato a morte, ma riuscì a scontare otto anni nelle carceri di Milano, Venezia e poi nella famosa fortezza Spielberg che solitamente veniva utilizzata come prigione politica dagli Asburgo. Successivamente dal 1838 visse insieme alla moglie nella città di Torino. Delle sue opere teatrali, ricordiamo sia quelle poetiche e in prosa, Le mie prigioni rappresenta ancora oggi quella più letta e tradotta grazie al suo stile semplice e diretto.
Dal 1838, Pellico collaborò alla fondazione di un giornale liberale e patriottico dal titolo Il Conciliatore, di cui divenne egli stesso il redattore. In seguito alla sua abolizione da parte della polizia austriaca avvenuta nel 1819, entrò a far parte del gruppo dei Carbonari e nell'ottobre del 1820, Pellico fu arrestato per tradimento.

Informazioni sul libro Le mie prigioni

Le mie prigioni di Pellico è il titolo del libro scritto dal celebre patriota; è un libro di memorie che è stato pubblicato nel 1832. Il libro segue uno schema ben preciso: inizia con il 13 ottobre 1820, momento in cui Silvio Pellico fu catturato e arrestato a Milano a causa delle simpatie verso i gruppi rivoluzionari dei carbonari, fino ad arrivare al 17 settembre del 1830, momento importante per lui perché riuscì a tornare a casa. Grazie a questo libro, Pellico cerca di raccontare la sua esperienza vissuta n carcere, un periodo caratterizzato soprattutto dalla solitudine. All’interno del libro egli ha ripercorso l’esperienza dei Piombi di Venezia, il carcere di Spielberg fino ad arrivare alla sua condanna a morte eseguita durante il processo Maroncelli Pellico, in è stato condannato al carcere duro. Sin dai primi tempi, il libro Le mie prigioni ha riscosso un gran successo tra il pubblico, diventando in questo modo l’opera più letta in Italia, ma anche in Europa durante il 1800.

Tematica de Le mie prigioni

Pellico, all’interno del libro Le mie prigioni ha cercato di raccontare dei momenti difficili legati alla sua permanenza forzata in carcere. Proprio in quei momenti, è riuscito a trasmettere al lettore il dolore, ma anche la spiritualità maturata in quel contesto. Oltre a ciò, le tematiche presenti nel libro sono la bontà, l’umanità, ma anche l’amore. Riesce anche ad avvicinarsi a Dio e questo emerge proprio dalle righe del libro. È stato uno scrittore molto sensibile e dall’animo semplice, testimoniato dalle figure che inserire nella sua narrazione come il mutolino, Maddalena, Zanze e il carceriere Schiller, una persona anziana scontrosa e bisbetica.

Percorso editoriale

Nel 1831, Pellico ha iniziato a scrivere il suo libro di memorie Le mie prigioni che poi è stato pubblicato nel 1832. Era un periodo difficile per la libertà di parola ma, nonostante ciò, Le mie prigioni è stato pubblicato grazie al ministro in carica in quel periodo, Barbaroux, riuscendo a superare anche la censura. È stato un successo immediato, arrivando anche a colpire la curiosità dei lettori in tutta Europa.
Oltre ai consensi, Pellico e il suo libro ricevettero anche diverse critiche da parte dei democratici e dei progressisti, i quali lo definirono estremamente benevolo nei confronti degli Austriaci ed eccessivamente religioso per la presenza continua di riferimenti a Dio. Dopo qualche anno, precisamente nel 1843, vennero aggiunti altri capitoli al libro rendendolo ancora più interessante ma che l’autore non riuscì a portare a compimento. All’interno di questo libro di memorie, viene descritta la realtà che si viveva all’interno del carcere austriaco di Spielberg gestito dal regime asburgico. Lo stesso primo ministro austriaco Metternich disse che questo libro andava a ledere l’immagine del Paese, aiutando i primi moti rivoluzionari a farsi strada nell’Italia Risorgimentale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del libro "Le mie prigioni" di Silvio Pellico?
  2. Il tema principale del libro "Le mie prigioni" è il racconto delle esperienze di Pellico durante la sua prigionia, evidenziando il dolore, la solitudine e la spiritualità maturata in quel contesto.

  3. Quali sono le figure significative menzionate nel libro "Le mie prigioni"?
  4. Nel libro, Pellico menziona figure significative come il mutolino, Maddalena, Zanze e il carceriere Schiller, che arricchiscono la narrazione con la loro umanità e complessità.

  5. Come è stato accolto il libro "Le mie prigioni" al momento della sua pubblicazione?
  6. "Le mie prigioni" ha riscosso un grande successo immediato, diventando l'opera più letta in Italia e in Europa nel 1800, nonostante le critiche ricevute da democratici e progressisti.

  7. Quali critiche ha ricevuto "Le mie prigioni" e perché?
  8. Il libro ha ricevuto critiche per essere considerato troppo benevolo verso gli Austriaci e per l'eccessiva presenza di riferimenti religiosi, che alcuni ritenevano inappropriati.

  9. Qual è stato l'impatto del libro "Le mie prigioni" sulla società dell'epoca?
  10. Il libro ha avuto un impatto significativo, contribuendo a suscitare simpatia per il movimento nazionalista italiano e influenzando i primi moti rivoluzionari del Risorgimento.

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