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Concetti Chiave

  • Durante l'Ottocento, in Europa, molti scrittori diventano laici e borghesi, riflettendo il cambiamento sociale del periodo.
  • L'unità d'Italia unifica il mercato editoriale e rafforza il rispetto dei diritti d'autore, pur con un lento progresso rispetto ad altri paesi europei.
  • Nonostante l'aumento dell'alfabetizzazione, pochi scrittori riescono a vivere esclusivamente delle loro opere a causa delle limitazioni del mercato editoriale.
  • Gli scapigliati esprimono una forte critica verso la società capitalista, sentendosi esclusi dal sistema economico dominante.
  • Molti autori di qualità lottano con il mercato, vedendo le loro opere di valore ignorate a favore di letteratura più commerciale, come nel caso di Verga.

Indice

  1. La condizione sociale dei letterati
  2. L'unificazione del mercato editoriale
  3. Le contraddizioni degli scapigliati
  4. Il conflitto con il mercato editoriale

La condizione sociale dei letterati

Per quanto riguarda la condizione sociale dei letterati la tendenza generale che caratterizza l’Ottocento europeo, come sappiamo, è il rapido avvento del terzo stato: in tutta Europa insomma gli scrittori sono ora per la maggior parte laici e borghesi. Avviatosi nella prima metà del secolo anche in Italia, il processo di laicizzazione e borghesizzazione continua, e anzi tende ad accentuarsi.

L'unificazione del mercato editoriale

L’unità d’Italia comporta anche l’unificazione del mercato editoriale e il definitivo superamento dei problemi relativi al mancato rispetto dei diritti d’autore, che sono ormai garantiti in ambito sia nazionale sia internazionale. Questi eventi, insieme al progressivo aumento dell’alfabetizzazione e della scolarizzazione, danno un nuovo impulso all’attività editoriale e avvicinano la situazione italiana a quella europea. Ciò accade però assai lentamente e i numeri complessivi del pubblico potenziale e delle tirature sono ancora relativamente modesti, se paragonati a quelli dei paesi europei culturalmente più sviluppati. Ancora pochissimi sono i letterati che riescono a vivere del commercio delle proprie opere. Non sono molti neppure quelli che riescono a vivere svolgendo un’attività legata al mondo dell’editoria. La maggior parte deve continuare a svolgere un’attività collaterale a quella letteraria.

Le contraddizioni degli scapigliati

Fra gli scrittori che vivono più intensamente le contraddizioni della nuova situazione (mercificazione dell’opera letteraria, ma sostanziale impossibilità di vivere esclusivamente di essa) ci sono gli scapigliati, che spesso contestano in blocco la nuova società fondata sul denaro e sul commercio, da cui si sentono esclusi e da cui talora tendono per protesta ad autoescludersi.

Il conflitto con il mercato editoriale

Molti scrittori di qualità, poi, vivono in modo conflittuale e talora drammatico il rapporto con il mercato: vedono premiate opere di valore letterario assai modesto, ma appetibili presso il grande pubblico, e faticano magari a trovare un editore per le proprie. Il caso di Verga è per molti aspetti illuminante: trasferitosi dalla Sicilia a Milano, ottiene un cospicuo successo con le sue prime opere di stampo tardo-romantico, per molti versi corrive nei confronti del gusto del grande pubblico; ma quando, anche per ragioni d’arte, approda al verismo e scrive il suo capolavoro – I Malavoglia – fa un fiasco clamoroso. A tale proposito Ugo Ojetti nel 1895 intervista i più noti scrittori del tempo: tutti gli scrittori d’area scapigliata e veristica descrivono una situazione di grave crisi e paiono pessimisti non solo sul presente ma anche sui possibili sviluppi del mercato editoriale. Solo il giovane D’An nunzio, agli inizi della sua folgorante carriera, mostra di comprendere le potenzialità anche commerciali della nuova situazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la condizione sociale dei letterati nell'Ottocento europeo?
  2. Nell'Ottocento europeo, la condizione sociale dei letterati è caratterizzata dal rapido avvento del terzo stato, con scrittori per lo più laici e borghesi, un processo che continua e si accentua anche in Italia.

  3. Quali sono le conseguenze dell'unificazione del mercato editoriale in Italia?
  4. L'unificazione del mercato editoriale in Italia porta al superamento dei problemi relativi ai diritti d'autore e, insieme all'aumento dell'alfabetizzazione, dà impulso all'attività editoriale, avvicinando la situazione italiana a quella europea, seppur lentamente.

  5. Come vivono gli scapigliati le contraddizioni della nuova società?
  6. Gli scapigliati vivono intensamente le contraddizioni della nuova società, contestando la mercificazione dell'opera letteraria e sentendosi esclusi dalla società fondata sul denaro e commercio, talvolta autoescludendosi per protesta.

  7. Qual è il rapporto tra gli scrittori di qualità e il mercato editoriale?
  8. Gli scrittori di qualità vivono un rapporto conflittuale con il mercato editoriale, vedendo premiate opere di modesto valore letterario e faticando a trovare editori per le proprie opere, come nel caso di Verga con "I Malavoglia".

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