Concetti Chiave
- Il romanzo Oblomov, pubblicato nel 1859, è una satira della nobiltà russa e critica la figura della "persona superflua" attraverso il protagonista, un nobile indeciso.
- Ilja Iljič Oblomov è un giovane nobile russo che vive nell'inazione totale, incapace di prendere decisioni significative e di affrontare le responsabilità della vita adulta.
- Il contrasto tra Oblomov e il suo amico Stolz rappresenta la lotta tra inerzia e dinamicità, con Stolz che incarna il progresso e la razionalità contrapposti alla pigrizia di Oblomov.
- L'amore di Oblomov per Olga fallisce a causa dell'incapacità di lui di impegnarsi; preferisce una vita di passività con la vedova Agafya, che lo incoraggia nella sua inerzia.
- Il romanzo introduce il termine "oblomovsčina", che descrive uno stile di vita di apatia e inazione, riflettendo la nostalgia della nobiltà russa per un passato perduto.
Indice
- Ilja Iljič Oblomov: Un giovane nobile indeciso
- La satira della nobiltà russa
- La vita di Oblomov e la sua pigrizia
- Il sogno di Oblomovka e la sua giovinezza
- L'influenza di Andrej Stolz
- La relazione con Olga e il fallimento
- Inganni e amicizie di Oblomov
- Il matrimonio di Stolz e Olga
- La vita di Oblomov con Agafya
- La morte di Oblomov e il suo lascito
- Il significato di Oblomov nella letteratura russa
- La creazione del termine 'oblomovsčina'
- Il realismo di Gončarov e la psicologia di Oblomov
- La dualità tra Oblomov e Stolz
- L'incontro con Olga e il ritorno all'infanzia
Ilja Iljič Oblomov: Un giovane nobile indeciso
Il romanzo, pubblicato nel 1859, ruota intorno alla figura di Ilja Iljič Oblomov, un giovane nobile, tormentato da una forte indecisione che non gli permette di compiere azioni significative.
Addirittura non è nemmeno capace di lasciare la sua camera e il suo letto. È descritto come la versione finale della "persona superflua" - una persona capace e di talento ma che viene rifiutata da tutti perché non aderisce alle norme sociali.La satira della nobiltà russa
Questa tipologia di personaggio si trova spesso nella letteratura russa del diciannovesimo secolo. Oblomov, una satira della nobiltà russa, esplora i temi della transizione dall'infanzia all'età adulta, così come i cambiamenti sociali in atto in Russia, mentre il paese diventava sempre più insoddisfatto del dominio zarista. Popolare al momento della sua pubblicazione, divenne oggetto di molte discussioni letterarie, anche tra coloro che temevano che il protagonista avrebbe incoraggiato la pigrizia tra i giovani.
La vita di Oblomov e la sua pigrizia
Ilja Iljič Oblomov è il figlio di un rappresentante della nobiltà terriera russa, che trascorre l’esistenza, svagandosi secondo le abitudini della classe medio-alta. Oblomov è talmente pigro e negligente da condurre la maggior parte dei suoi affari quotidiani senza nemmeno alzarsi dal letto.
Il sogno di Oblomovka e la sua giovinezza
Una mattina, svegliandosi, era ancora a letto quando riceve una lettera dal gestore della sua tenuta di campagna "Oblomovka". La lettera spiega che la situazione finanziaria è disastrosa e che è richiesta una sua visita per assumere le opportune decisioni finanziarie su come procedere. Oblomov raramente riusciva a lasciare la sua stanza e in questo caso, viaggio di mille miglia fino al villaggio gli sembra impossibile. Si riaddormenta, sognando la giovinezza trascorsa a Oblomovka, dove non era mai stato costretto a lavorare, ed ha interrotto gli studi ogni volta che i genitori decidevano di fare una vacanza in famiglia.
L'influenza di Andrej Stolz
Il suo amico di origine tedesca, Andrej Stolz, ha vissuto una vita completamente diversa, poiché i genitori laboriosi lo hanno cresciuto nel rigore e nella disciplina. Egli arriva alla fine della prima parte, svegliando Oblomov dal suo sonno.
La relazione con Olga e il fallimento
Nel corso del romanzo, Stolz cerca di risvegliare Oblomov dal suo torpore. Porta degli invitati in casa, tra cui una giovane donna di nome Olga di cui Oblomov si innamora rapidamente; i due giovani si fidanzano, ma la loro relazione alla fine va in pezzi quando l'apatia e la paura di prendere decisioni di Oblomov un grosso ostacolo per la ragazza. Lei rompe il fidanzamento dopo che lui rimanda in continuazione la data del matrimonio e non prende provvedimenti seri per mettere in ordine i suoi affari.
Inganni e amicizie di Oblomov
Gli amici di Oblomov, Taranteev e Ivan Matvejevič, lo ingannano ripetutamente. Stolz si prende cura di lui e restituisce il maltolto quando essi, approfittando della sua ingenuità, gli sottraggono del denaro, sfruttando la sua ingenuità. Per più di un anno, è costretto a versare loro tutte le entrate della tenuta, fino a quando Stolz scopre il complotto e, per vendetta, licenzia Ivan dal suo lavoro.
Il matrimonio di Stolz e Olga
Olga, nel frattempo, lascia la Russia e si stabilisce a Parigi. Stolz si mette in viaggio, la incontra di nuovo e fra i due si viene a creare un stretto legame. Si innamorano e si sposano.
La vita di Oblomov con Agafya
Oblomov continua a vivere la vita di sempre, come se fosse un sonnambulo, ma alla fine la situazione raggiunge un punto tale da costringerlo a fare il punto della sua esistenza e iniziare a reagire .Infatti, quando Taranteev continua a manipolarlo e ad abusare di lui, Oblomov lo affronta, lo picchia e lo butta fuori dalla sua proprietà.
La morte di Oblomov e il suo lascito
Stolz torna in Russia e fa visita all’ amico. Scopre che Oblomov ha sposato Agafya, una proprietaria terriera vedova e che hanno avuto un figlio, chiamato Andrei, in onore di Stolz. Stolz spera che Oblomov si riprenda dal suo torpore, ma alla fine si rassegna al fatto che il suo amico non potrà mai essere cambiato.
Oblomov trascorre il resto della sua vita sotto il controllo di Agafya, che ricrea il paradiso della sua infanzia - Oblomovka. Essa dà ordine di preparare pasti deliziosi e Oblomov non ha mai motivo di preoccuparsi. Mentre Oblomov è già vecchio e malato, vicino alla morte, si rende conto che lui stesso ha scritto il proprio destino. Muore nel sonno, serenamente, e Stolz, dopo la sua morte, ne adotta il figlio.
Il significato di Oblomov nella letteratura russa
Oblomov non è solo la storia di un uomo pigro ma anche quella di un uomo in cerca di felicità. Oblomov rifiuterà anche la passione, perché la ritiene un'emozione troppo violenta.
"Sembra che tu sia persino pigro per vivere. ». Questa frase pronunciata a Oblomov dal suo amico Stolz riassume perfettamente il carattere di questo personaggio. Inattivo, procrastinatore, ozioso, Oblomov ha tutto di un antieroe. È un fannullone che si accetta come tale, trascorre le sue giornate vegetando nel letto, in una casa sporca, con indosso abiti trascurati. Il suo servitore, Zakhar, non fa nulla per rimediare; anzi, condivide con lui l'apatia e il culto della pigrizia.
La creazione del termine 'oblomovsčina'
Il romanzo di Ivan Alexandrovič Gončarov, vissuto fra il 1812 e il 1891, ha portato alla creazione in lingua russa di una nuova parola: oblomovsčina per definire l’arte di non fare nulla, di lasciarsi vivere senza pensare al domani, di non considerare alcun futuro all’infuori del momento presente e di languire in una profonda malinconia. Attraverso il romanzo, l'autore, uno degli inventori del romanzo realistico russo, disegna una caricatura della nobiltà russa del diciannovesimo secolo. Il paese è a un bivio, una transizione è avvenuta, una rottura nella società sta prendendo piede con l'abolizione della servitù della gleba, ma una nostalgia per la vecchia Russia provinciale e patriarcale rimane incisa nella memoria di questa classe di nobili che hanno perso i loro privilegi. Oblomov è uno di questi ricchi proprietari terrieri che coltivano la nostalgia per il passato.
Il realismo di Gončarov e la psicologia di Oblomov
Il realismo del romanzo, in completa opposizione al romanticismo, porta Gončarov a condividere con noi la sua simpatia per il protagonista. Descrive la psicologia complessa di un individuo tormentato, pieno di dubbi, che sa rispondere alle esigenze imposte dalla realtà quotidiana solo nascondendola, negandola, rifugiandosi in un mondo onirico tutto suo. Oblomov, questo antieroe, è privo di qualsiasi grandezza da eroe leggendario che combattono contro un destino implacabile. Ha scelto di non combattere, di lasciarsi sfuggire la vita senza saperlo o addirittura volersene impadronire. Per lui, ogni azione, ogni approccio, ogni iniziativa è vista come un ostacolo poiché mina il Creato.
Trascorrendo la sua vita, accasciato sul divano, o in giro come un vagabondo in mezzo alla spazzatura degna delle peggiori discariche, i sogni di Oblomov e il suo passato sono il suo soggetto preferito. In tale utopia è nata la proprietà “Oblomovka”. Egli si rivede a quei tempi in cui viveva come un pascià, senza alcun problema da affrontare, tutto gli era dovuti, tutto gli arrivava già bell’è pronto.. Non deve preoccuparsi di nulla, è un bambino, tutto ciò che deve fare è rendere felice la madre. Si immerge in una vita senza tormenti, fatta di purezza e noncuranza. Inoltre, ad un certo punto, confida a Stolz, il suo amico di sempre, che se si sposa, andrà a vivere a Oblomovka. Questo sogno, che rivela la regressione infantile di Oblomov, ci mostra la fragilità del personaggio. Ha mantenuto l'anima di un bambino, incapace di gestire le sue frustrazioni, sempre chiedendo qualcosa, esigente e brontolando quando i suoi desideri non vengono soddisfatti. Non sembra aver capito la condizione di adulto, fatta di impegni e di responsabilità. responsabilità e impegni. Questo è ciò che Stolz non smetterà mai di ricordargli.
La dualità tra Oblomov e Stolz
Stolz, amico di lunga data di Oblomov, è l’antitesi del protagonista.
Mentre Oblomov rimane senza forza di volontà nel suo letto, rinviando continuamente le decisioni, Stolz viaggia, lavora, intraprende, pensa. L'educazione aveva insegnato ad Oblomov a limitare i contatti, a mantenere le distanze. Così, quando era studente con Stolz e non capiva un concetto, non chiedeva mai spiegazioni al professore, preferendo rimanere nella sua ignoranza. Invece, Stolz è un uomo razionale e rigoroso; Non può concepire la sua vita senza essere attivo. Per lui il senso della vita è il lavoro e si realizza solo lavorando, l'unico momento in cui prova soddisfazione per aver svolto il proprio ruolo. Stolz crede nella scienza, nessun problema può resistergli e il progresso tecnico è il corollario, una soluzione a tutte le difficolta della vita. Invece, Oblomov indulge nelle sue passioni, si rifugia nelle sue contemplazioni, si illude, costruisce sogni, ma non cerca mai di realizzarli. Preferisce rifugiarsi in un atteggiamento codardo di astinenza da qualsiasi decisione. Non dover mai affrontare il mondo, piuttosto che trovare in esso il coraggio di combattere le incertezze e le insidie della vita quotidiana: questo è il suo modo di essere. Oblomov diventa un peso per chi lo circonda, non può nemmeno prendersi cura di se stesso per cui deve fare costantemente affidamento sugli altri. Quando è solo e deve affrontare un problema, sa in anticipo che preferirà rinunciare piuttosto che escogitare una qualsiasi bozza di soluzione per risolverlo. Così, mentre è sopraffatto dai debiti, e che il suo appartamento diventa malsano, preferisce rimandare la domanda al giorno successivo o anche oltre. Il suo atteggiamento alla fine scoraggia anche il suo amico Stolz, che è esausto e si rifiuta di prendersi cura ulteriormente dell’amico. Nonostante il suo temperamento dinamico, non trova più abbastanza energia in se stesso per sopportare l'apatia e la passività di Oblomov.
In questa netta contrapposizione di personaggi, in questa dualità tra il personaggio di Stolz e quello di Oblomov, si può vedere una lotta tra realismo e romanticismo, o quella fra il conservatorismo a cui ci si aggrappa come forma di reazione a un progresso divenuto incontrollabile.
L'incontro con Olga e il ritorno all'infanzia
L'incontro con Olga stordisce Oblomov, è ipnotizzato dalla giovane donna. Si innamora subito di lei quando la sente cantare “Casta Diva”. Ma non è in grado di esprimere il minimo complimento, per non parlare dei suoi sentimenti. Guarda beatamente Olga, stregato dalla sua presenza. Vede in lui un angelo caduto, un essere eccezionale che deve essere salvato. In realtà, non è Oblomov stesso che le interessa, ma una sorta di futuro Oblomov, ben nascosto, che si rivelerà grazie a lei. L’amore riesce miracolosamente a far uscire Oblomov dal suo letargo per un po'. Ma il languore e la permanente indecisione prendono il sopravvento. Dubita, ha paura dell'impegno, teme la richiesta di un investimento che non sarà in grado di onorare e infine crede di non meritare Olga, che potrebbe trovare molto meglio. Si separano di comune accordo. Oblomov si ammala ma trova conforto nella vedova Agafya, per quanto noiosa, grassa e autoreferenziale. Questo lo incoraggia nella sua passività, lo spinge a un maggiore disimpegno. Per quanto lei lo ami così com'è per la sua bontà e la sua semplicità, Oblomov preferisce vegetare nella sua pigrizia. La presenza di Olga gli porta un tale conforto, con un tale atteggiamento, che non c'è bisogno di chiedere alla sua immaginazione o intelligenza di attivarsi o al suo corpo di lavorare. Egli segue così il suo motto "nell'amore ama dunque senza vergognarti del tuo amore. Il cerchio è così chiuso, la vita di Oblomov con la vedova è un ritorno a questa amata infanzia, a questo paradiso perduto che al protagonista manca così tanto e che ha sempre sognato di trovare.
Domande da interrogazione
- Chi è il protagonista del romanzo?
- Qual è il tema principale del romanzo?
- Chi è l'amico di Oblomov che cerca di risvegliarlo dal suo torpore?
- Cosa succede alla relazione tra Oblomov e Olga?
- Come termina la vita di Oblomov?
Il protagonista del romanzo è Ilja Iljič Oblomov.
Il tema principale del romanzo è la pigrizia e l'incapacità di prendere decisioni significative.
L'amico di Oblomov che cerca di risvegliarlo è Andrej Stolz.
La relazione tra Oblomov e Olga alla fine si rompe a causa dell'apatia e della paura di prendere decisioni di Oblomov.
La vita di Oblomov termina con la sua morte serena mentre è ancora immerso nella sua pigrizia, e il suo amico Stolz adotta il suo figlio.