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Concetti Chiave

  • Giuseppe Giusti è una figura distintiva del Romanticismo, noto per rinnovare la tradizione satirica toscana.
  • Originario di Monsummano, nato nel 1809, ha studiato legge a Pisa e partecipato a circoli patriottici.
  • Influenzato da Manzoni, abbraccia le idee dei moderati e si schiera con loro durante il '48-'49.
  • Giusti critica servilismo e oppressione con l'intento di "rifare" gli italiani, considerandoli su un piano paritario.
  • Le sue opere includono "Scherzi", "Taddeo e Veneranda" e "Sant'Ambrogio", caratterizzate da toni scherzosi e sentimenti umani.

Indice

  1. Giuseppe Giusti e il Romanticismo
  2. Influenze e delusioni politiche
  3. Ideali e opere di Giusti

Giuseppe Giusti e il Romanticismo

Giuseppe Giusti occupa un posto a sé nel Romanticismo, rinnovatore della tradizione satirica che si era mantenuta nella sua regione d'origine, la Toscana. Egli nasce a Monsummano nel 1809 da una famiglia agiata, studia legge a Pisa, dove partecipa all'attività di circoli patriottici.

Influenze e delusioni politiche

Più tardi, sotto l'influenza del Manzoni e degli scrittori della sua cerchia, abbraccia le idee dei moderati e nel '48-'49 si schiera con essi. In seguito, deluso dagli avvenimenti, si chiude sempre più in sé stesso. Muore a Firenze nel 1850, in casa dell'amico Gino Capponi.

Sul piano politico Giusti manca di profondità, anche se non di attenzione per gli avvenimenti che accadono attorno a lui. Interprete degli orientamenti della della borghesia toscana, ne condivide l'aspirazione all'indipendenza e all'unità, ma anche la preoccupazione per l'ordine sociale e il timore di mutamenti violenti e radicali. Il suo ideale di vita è piuttosto modesto e angusto, ispirato a un buon senso che può apparire fastidioso e privo della "bonarietà" tipica del Manzoni che egli ammira.

Ideali e opere di Giusti

Con la sua opera Giusti di propone di "rifare" gli italiani e punge, con l'intento di guarirli dalla loro viltà, coloro che si fanno servi zelanti dello straniero, ma pone anche sullo stesso piano Mazzini e Carlo Alberto, repubblicani e monarchici, tiranni e liberali, "guelfi" e "ghibellini".

"Scherzi", liriche dal tono scherzoso e giocoso; "Taddeo e Veneranda", opera idilliaca; "Sant'Ambrogio", lirica dal sentimento umano e cristiano di fratellanza tra gli uomini e i popoli.

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