melody_gio
Genius
7 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il pessimismo è descritto come una visione che tende a evidenziare gli aspetti negativi della realtà e a fare previsioni sfavorevoli per il futuro.
  • Leopardi sviluppa il suo pessimismo attraverso esperienze personali di infelicità e isolamento, influenzato da un ambiente familiare oppressivo e da malattie debilitanti.
  • Il pensiero di Leopardi si evolve verso una consapevolezza universale dell'infelicità umana, caratterizzata da un distacco lucido ma emotivamente risonante.
  • Verga si distingue per il suo realismo, ispirato al naturalismo francese, con una narrativa che esplora la miseria e il destino ineluttabile dei suoi personaggi.
  • Il pessimismo di Verga non è politico, ma riflette una visione tragica dell'esistenza umana, dove anche chi raggiunge il successo è destinato alla sconfitta finale.
In questo appunto viene descritto il pensiero di Giovanni Verga e il pensiero di Giacomo Leopardi in relazione alla loro posizione pessimista in ambito letterario. Si mettono a confronto i due pensieri a riguarda con il fine di coglierne anche le differenze.

Indice

  1. Pessimismo
  2. Pensiero di Leopardi
  3. Pensiero di Verga

Pessimismo

Ecco la definizione di pessimismo, prima di descrivere le differenze tra il pessimismo di Leopardi e di Verga.
Il pessimismo la tendenza a cogliere la realtà nei suoi aspetti peggiori e in particolare a fare le previsioni più sfavorevoli per il futuro.
Si può anche considerare come una reazione spontanea alle avversità e come manifestazione degli scoramenti di fronte alle durezze della vita; il pessimismo è una tonalità emotiva presente negli uomini di ogni tempo.
Così Omero, e dopo di lui Mimnermo, attribuisce alle generazioni dei viventi le stesse caducità delle foglie; nel mondo del Verga gli uomini sono dei “vinti”. Confronto tra il pessimismo di Leopardi e Verga nella letteratura articoloEcco le differenze tra il pessimismo di Leopardi e di Verga: diverso è il caso di Leopardi, che ha dato una base sistematica al proprio pessimismo, e questo anche se si accolgono tutte le riserve formulate sul rigore e sulla coerenza della sua “filosofia”.

Pensiero di Leopardi

Nel 1816 Leopardi iniziò a scoprire i classici: lo aiutarono in ciò gli studi filologici e l’esperienza delle tradizioni degli idilli di Musco, Esiodo, Omero e Virgilio.
Nello stesso periodo egli iniziò a sviluppare la sua infelicità, e la sua coscienza di essa, che con il tempo andrà a peggiorare. Il rifiuto dell'ambiente familiare troppo oppressivo e privo di interesse, si fa più pesante, intorno al piccolo mondo di Recanati, intorno all'anno 1818, in cui provò anche un sentimento d'amore per la cugina Geltrude Cassi e l’amicizia con Pietro Giordani, che divenne il confidente della sua infelicità in lettere che lucidamente fissano il suo abbattimento e la sua insofferenza. Il 1819, dopo l’insorgere di una malattia agli occhi che l’avrebbe tormentato tutta la vita rendendogli difficili gli studi, e dopo un disperato e fallito tentativo di fuga si attuò completamente la concezione materialistica, quasi un mutamento filosofico, che si basava sul realismo dell’illuminismo. (toni pessimistici)
L’esperienza del soggiorno romano del 1822 presso lo zio materno Carlo non aveva fatto che confermargli l’incomprensione e l’insensibilità del mondo e la sua incapacità di stringere forte relazioni sociali: il conseguente ripiegarsi in se stesso e la solitudine recanatese, il suo pensiero si precisò sempre più allargando su un piano universale la consapevolezza dell’umana infelicità, mentre nello stesso tempo un acquietamento interiore gli permetteva un distacco lucido e calmo, anche se animato sempre da risonanze affettive.
Le immagini e i motivi degli idilli ricorrono, arricchiti e maturati, nei versi dell’attività letteraria leopardiana ed i temi della felicità impossibile, ma sempre vagheggiata, della giovinezza perduta, dell’infinita miseria umana si mostrano in un suggestivo flessibile discorso in cui l’elemento riflessivo si unisce senza stacchi alle fusione del cuore.
Il periodo della grande fioritura lirica tra il 1828 e 1830 fu pure uno dei più tristi della vita di Leopardi: incapace di svolgere un lavoro regolare a causa delle malattie, aveva dovuto tornare a Recanati, “in un esilio di rabbia, di noia, di malinconia”. Ben presto accettò un lavoro annuo e stipendiato dagli “amici di Toscana”. Il definitivo distacco da Recanati, che aveva costituito una componente importante della sua vita, fonte insieme di insofferenze e di struggenti memorie, sembra determinare in lui un nuovo atteggiamento verso la vita, più teso e combattivo (nonostante le condizioni di salute sempre peggiori e il continuo assillo economico) con rinnovato interesse per le vicende politiche, in cui si precisa il suo distacco dalle ideologie ottimistiche dei toscani liberali. La consapevolezza orgogliosa del Leopardi della sua infelicità e l’altro ego che ha egli stesso rispetto alla bassezza della vita sono i principi alla base della poetica degli ultimi anni della sua vita.

Pensiero di Verga

Verga, scrittore italiano nato a Catania nel 1840, si distingue per le sue tendenze alla narrativa contemporanea e in particolare al naturalismo francese, infatti, compose romanzi di ambiente borghese in cui sono presenti polemiche nei riguardi dell'alta società, in cui però è presente anche un romanticismo patetico. In questo periodo Verga scopriva il suo interesse a divenire uno scrittore realista. Nel 1874 il bozzetto “Nedda”, su una raccoglitrice di olive vittima della miseria, che, raccolto poi nel volume “Primavera e gli altri racconti” del 1876, segna una svolta nella sua produzione.
La novella «Fantasticheria», la più importante e decisiva novella di stampo realista, rese evidente l’adesione di Verga al realismo. Il Verga, infatti, attraverso il verismo voleva rappresentare l’oggettività del fatto naturale, come se sembri essere fatto da sé.
In effetti l’oggettività alla quale mirava si attuò con una personalità controllatissima di stile pervasa da una profonda partecipazione morale al destino dei personaggi. I suoi personaggi sono umili, sono vittime del proprio presente e quindi del loro destino che è immodificabile, anche coloro che sono riusciti a crearsi una fortuna intorno non possono sottrarsi allo scacco finale. Ecco spiegato dunque il significato politico dell’opera di Giovanni Verga, che non è da intendere come adesione agli ideali politici socialisti, ma come una sorta di vero e proprio pessimismo che fa comprendere il dramma esistenziale degli esseri umani, osservandone gli aspetti più dolorosi nell’esistenza di coloro che lottano per sopravvivere o che sono travolti dalle passioni più elementari.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di pessimismo secondo il testo?
  2. Il pessimismo è descritto come la tendenza a vedere la realtà nei suoi aspetti peggiori e a fare previsioni sfavorevoli per il futuro, una reazione alle avversità e una manifestazione di scoramento di fronte alle difficoltà della vita.

  3. Come si differenzia il pessimismo di Leopardi da quello di Verga?
  4. Il pessimismo di Leopardi ha una base sistematica e filosofica, mentre quello di Verga è più legato alla rappresentazione realistica e oggettiva delle difficoltà esistenziali e sociali dei suoi personaggi.

  5. Quali esperienze influenzarono il pensiero pessimista di Leopardi?
  6. L'infelicità familiare, la malattia agli occhi, il fallito tentativo di fuga e l'esperienza del soggiorno romano contribuirono a sviluppare il suo pensiero pessimista, basato su una consapevolezza universale dell'infelicità umana.

  7. In che modo Verga esprime il suo pessimismo attraverso la sua opera?
  8. Verga esprime il suo pessimismo attraverso il verismo, rappresentando l'oggettività delle condizioni umane e il destino immodificabile dei suoi personaggi, vittime delle loro circostanze e passioni.

  9. Qual è il significato politico dell'opera di Verga secondo il testo?
  10. L'opera di Verga non aderisce agli ideali politici socialisti, ma esprime un pessimismo che mette in luce il dramma esistenziale degli esseri umani, osservando gli aspetti più dolorosi della loro lotta per la sopravvivenza.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community