Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Ettore Fieramosca cade in profondo sconforto dopo aver appreso della morte di Ginevra, vagando senza meta fino a Piazza S. Pietro.
  • Franciotto soccorre Ettore e lo aiuta a riprendersi fisicamente e mentalmente, restando al suo capezzale durante la notte.
  • Scoperta l'apparente morte di Ginevra, Ettore partecipa al funerale ma scopre che lei è ancora viva, vittima di un inganno del duca Valentino.
  • Ginevra si risveglia grazie all'intervento medico di Jacopo da Montebuono, e decide di restare sotto la protezione di Ettore per sfuggire ai pericoli.
  • Ettore e Ginevra fuggono verso Messina per mettersi al sicuro, mentre Ettore decide di arruolarsi con le truppe spagnole contro i Francesi.

Ettore Fieramosca

• Ginevra

Franciotto

Jacopo da Montebuono

• la donna saracena naufraga

Indice

  1. Ettore e il dolore per Ginevra
  2. Franciotto e il supporto ad Ettore
  3. Il funerale di Ginevra
  4. La scoperta di Ettore
  5. Il risveglio di Ginevra
  6. Franciotto e Jacopo da Montebuono
  7. La fuga di Ettore e Ginevra
  8. Il viaggio verso Messina
  9. L'incontro con la donna saracena

Ettore e il dolore per Ginevra

Nel V capitolo, Ettore continua il racconto sulle sue precedenti vicissitudini amorose con Ginevra di Monreale.

Si nota in parte il gusto per l’avventuroso e per il macabro.

Franciotto e il supporto ad Ettore

Venuto a conoscenza della morte di Ginevra, Ettore, caduto in un profondo sconforto, comincia a vagare senza meta, senza versare una lacrima, nella piena incoscienza. Non rendendosi conto di quello che era successo, il suo girovagare lo conduce in Piazza S. Pietro dove si mette seduto ai piedi di una colonna, ignaro di come sia arrivato fin lì. Franciotto, il popolano che aveva conosciuto a Roma e che gli aveva fornito notizie circa il matrimonio di Ginevra con Grajano, dopo aver appreso quanto era successo, si era messo alla sua ricerca. Trova così Ettore accasciato contro una colonna, lo tira su, lo mette a sedere ed inizia a rivolgergli parole di conforto e piano piano il giovane comincia a riprendersi. Franciotto lo aiuta ad alzarsi e con gran fatica lo accompagna a casa. Lo spoglia e lo mette a letto e tutta la notte egli resta al suo capezzale. Ettore viene preso da una febbre altissima che gli provoca visioni ed incubi. Finalmente, verso le quattro del mattino, ai primi chiarori dell’alba, egli scoppia in un pianto liberatore, nel vedere la tracolla azzurra che gli aveva regalato Ginevra. Piano piano, egli comincia a riprendersi fisicamente, anche se decide di morire per potersi ricongiungere alla donna.

Il funerale di Ginevra

Approfittando dell’uscita di Franciotto, egli afferra una spada, pronto per dar seguito al suo desiderio, ma poi ci ripensa perché la sera stessa ci sarebbe stato il funerale di Ginevra e la vuole rivedere per l’ultima volta. Per questo motivo egli esce di casa. Durante il cammino si imbatte nel funerale, la cui vista, però, non suscita in lui commozione, bensì una gioia funesta perché se non in vita, almeno da morti essi potranno ritrovarsi.

La scoperta di Ettore

Seguendo il funerale, Ettore si ritrova nella sacrestia della chiesa di Santa Cecilia ed è qui che viene deposta la bara. Cantato il Requiescat in pace, tutti i presenti escono e Ettore rimane da solo nella sacrestia. Gli si avvicina un frate per ricordargli che la chiesa sta chiudendo, a cui Ettore risponde che non intende uscire, bensì rimanere. Il frate, avendolo scambiato per “l’uomo del duca” (evidentemente Don Michele, il servitore del Duca Valentino) gli fa notare che egli è stato un po’ troppo sollecito, ma che comunque la porta rimarrà socchiusa. Quindi se ne va e lascia solo il giovane, stupito a causa delle parole del monaco.

Allora Ettore si avvicina alla bara; con l’aiuto della spada, ne solleva il coperchio e toglie i veli che ricoprono il corpo della defunta. Essa ha l’aspetto di una statua di cera e per l’ultima volta si avvicina a lei, ma, nel baciarle le labbra, si accorge che Ginevra respira. La scena ha qualcosa di inverosimile, anche se il racconto nasce da un clima di intrighi e di magie caratteristico del Rinascimento ed è conforme ad una certa idea che gli scrittori romantici si erano fatti di quell’epoca. A tal proposito, basti pensare alla vicenda di Giulietta e Romeo che fra l’altro sembra che d’Azeglio abbia tenuto presente.

Il risveglio di Ginevra

Ettore pensa che se Ginevra riprende i sensi, vedendosi in un simile luogo, lo spavento le causerà la morte. Inoltre egli fa un voto alla Madonna: allontanerà da sé la volontà di uccidere il marito se essa fosse ritornata in vita.

Franciotto e Jacopo da Montebuono

Franciotto aveva seguito da lontano Ettore mentre partecipava al funerale ed aveva osservato da lontano tutto quanto il giovane aveva fatto in sacrestia. Sentendo i suoi passi che si avvicinano, Ettore ne scopre la presenza ed insieme a Franciotto, avvolgono il corpo della donna in una coltre di velluto, messa al rovescio perché nessuno se ne accorga. Così trasportano il corpo fuori dalla chiesa, lo adagiano sul fondo di una barca e Franciotto si occupa di andare a chiamare un barbiere nel caso in cui fosse necessario procedere ad un prelievo di sangue od altro (a quel tempo, i barbieri facevano anche i chirurghi). Nel fare questo, Franciotto passa di nuovo davanti alla chiesa di Santa Cecilia dove vede in sosta circa trenta uomini armati di picche e spadoni e, in disparte, una lettiga. Oltre a questi, intravede un uomo con un mantello, forse il capo, che con impazienza sembra che stia aspettando qualcosa. Per capire meglio, Franciotto si nasconde in modo però da vedere bene la scena e capire quanto viene detto. Ad un tratto, dalla chiesa escono due servi che si avvicinano all’uomo dal mantello informandolo che la bara è vuota. Quest’ultimo ha uno scatto d’ira talmente impetuoso da fa cadere a terra uno dei due servitori. Fra i presenti, tutti armati, Franciotto riconosce un certo Jacopo da Montebuono, un esperto dell’arte medica, la cui presenza in tale circostanza crea degli strani sospetti. Franciotto decide di desistere dal cercare un barbiere e segue fino a casa maestro Jacopo. Raggiuntolo, dopo averlo assicurato lo convince con l’intimidazione a raccontare come erano andate le cose. Egli riferisce che, per ordine del duca Valentino, la sera prima egli aveva somministrato a Ginevra un vino dove era stata infuso un forte sonnifero. Quindi l’aveva dichiara morta e portata in chiesa affinché, nella notte, il duca potesse venire a prendersela tranquillamente. Allora Franciotto, sempre con l’intimidazione ordina ad Jacopo di non parlare a nessuno del fatto e gli promette che avrà salva la vita a condizione che la vita di Ginevra sia salva. Preso dalla paura, Jacopo acconsente e con tutte le sue arti riesce a far riprendere i sensi alla donna.

La fuga di Ettore e Ginevra

Ginevra si risveglia e dopo un primo momento di sbigottimento e di paura, anche perché scambia la figura di Franciotto con quella del Valentino, si tranquillizza.

Si pone ora il problema di come comportarsi per il futuro. Il Valentino è ancora a Roma? E Grajano d’Asti dove si trova? Ettore invia a Roma Franciotto affinché riesca ad avere notizie in merito. Rientrato la sera, il servitore dice di avere saputo che il Valentino è partito per la Romagna e di aver condotto con sé Grajano. Dopo una serie di riflessioni sul da farsi, alla fine Ginevra decide di restare sotto la protezione di Ettore, mentre Franciotto e Jacopo se ne ritornano a Roma.

Il viaggio verso Messina

Ettore e Ginevra, scendono il Tevere fino ad Ostia e da qui, costeggiando il litorale arrivano fino a Gaeta per dirigersi successivamente verso Messina, dove arrivano in serata. In questo modo, essi sono al sicuro perché non si trovano più nel territorio dominato dai Francesi, che appoggiano i misfatti del duca Valentino. A Messina, Ginevra si ritira in un monastero a cui, però Ettore ha liberamente accesso perché si fa passare per suo fratello.

L'incontro con la donna saracena

Contemporaneamente, scoppia la guerra fra Spagnoli e Francesi e Ettore decide di arruolarsi con le truppe dei Colonna e quindi passa dalla parte spagnola. È per questo motivo che Ettore Fieramosca decide di lasciare Messina per raggiungere Manfredonia, dove si trova di stanza la compagnia di Consalvo da Cordoba. Durante il viaggio per mare da Messina a Manfredonia, proprio all’altezza di Taranto, l’imbarcazione dei due incontra una nave veneziana proveniente da Cipro e che stava trasportando a Venezia Caterina Cornaro la regina di Cipro, ed è dietro di essa che i due proseguono tranquillamente il viaggio.

Una notte, in piena nebbia, mentre Ginevra dorme, Ettore, seduto a prora preso da mille pensieri, avverte delle voci sommesse ed un rumore strano, simile a qualcosa che cade in acqua, preceduto da un pianto, forse di una donna, che chiede pietà. Ettore non esita, si butta in acqua e recupera il corpo di una donna con le mani legate. Ettore e nemmeno Ginevra hanno mai saputo chi fosse la donna; forse una saracena, molto coraggiosa e sprezzante del pericolo. Essa rimarrà sempre con Ginevra e la badessa del convento di Sant’Orsola le ospiterà entrambe.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale del dolore di Ettore per Ginevra?
  2. Il tema centrale è il profondo sconforto di Ettore dopo aver appreso della morte di Ginevra, che lo porta a vagare senza meta e a desiderare la morte per ricongiungersi con lei.

  3. Come Franciotto supporta Ettore nel suo momento di crisi?
  4. Franciotto trova Ettore in stato di incoscienza, lo conforta, lo porta a casa e si prende cura di lui durante la notte, aiutandolo a riprendersi fisicamente e emotivamente.

  5. Cosa scopre Ettore durante il funerale di Ginevra?
  6. Ettore scopre che Ginevra è ancora viva quando, baciandola, si accorge che respira, nonostante fosse stata dichiarata morta a causa di un sonnifero somministrato per ordine del duca Valentino.

  7. Qual è il ruolo di Jacopo da Montebuono nella vicenda?
  8. Jacopo da Montebuono, esperto di medicina, è coinvolto nel piano del duca Valentino per rapire Ginevra, ma sotto intimidazione di Franciotto, aiuta a farla rinvenire.

  9. Come si conclude il viaggio di Ettore e Ginevra verso Messina?
  10. Ettore e Ginevra arrivano a Messina, dove Ginevra si ritira in un monastero, mentre Ettore si arruola con le truppe spagnole, e durante il viaggio salvano una donna saracena naufraga.

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