Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Ignazio Edoardo Calvo, un medico piemontese e attivista giacobino, è l'autore del canto patriottico "Passapórt d’ij aristocrat".
  • La poesia critiche gli aristocratici, visti come strumenti del dominio tirannico, invitando i patrioti a combattere per i diritti dell'uomo e della natura.
  • La canzone, scritta in dialetto, non ebbe successo a causa del suo stile estremo e della percepita inferiorità linguistica.
  • La mentalità militaresca e le strutture burocratiche rigide del Piemonte favorivano il radicalismo, con Calvo che esprimeva il suo dissenso attraverso poesie e favole satiriche.
  • Calvo sperimentò la delusione dei tempi post-giacobini, trovando espressione nelle sue opere, che lo portarono a essere perseguito dalla polizia napoleonica.

Patriót republican,

cósa feve d’ tanti nóbil?

veule ancor guarneve i móbil

pi pressios dl vóst tiran?

Veule ancora conservé

j’assassin ch’a v’an trucidave,

coi ch’av’an perseguitave

pr podeive sterminé?

Coi istess ch’ l’an massacrà

tante póvre creature,

cun le rove dl viture,

galopand pr le contrà?

Coi ch’a piavo vóstre m’asson,

vóst sudur, i frut dla tera;

ch’av fasío andé a la guera

pr caprissi e pr’ ambission?

Coi ch’a guardo i boi paisan

com d’ birbe e com d’ canaja;

coi ch’an trato da blebaja,

com s’i fusso tanti can?

Patriót, a l’è rivà

cul gran dí, l’ora sicura,

ch’ i dritt dl’Om e dla Natura

a devo esse vendicà!

Arcordeve ch’ i moment

son pressios per libereve,

per esse óm, pr assicureve

una sórt indipendent!

Fin ch’j avrí col sang impur

ant ‘l regn dl’egualianssa,

chité püra la speranssa,

podré mai vive sicur.

Pendie tuit attacà un trav,

o tajeje almanc la testa;

basta un sul, un sul ch’a resta:

tard o tóst av farà sciavv.

Indice

  1. Patrioti e Nobiltà
  2. Oppressione e Sfruttamento
  3. Rivendicazione dei Diritti
  4. Ignazio Edoardo Calvo e la Poesia Giacobina
  5. Delusione e Involuzione

Patrioti e Nobiltà

Patrioti repubblicani,

che cosa ne fate di così tanti nobili?

Volete ancora conservare i mobili

più preziosi del vostro tiranno?

I nobili sono considerati lo strumento più adatto e quindi più prezioso per esercitare il dominio sui sudditi da parte del sovrano che si identifica con il re di Sardegna.

Oppressione e Sfruttamento

Volete ancora conservarvi

gli assassini che vi hanno trucidato,

quelli che vi hanno perseguitato

per potervi sterminare?

Quelli stessi che hanno massacrato

tante povere creature,

con le ruote delle carrozze,

percorrendo le contrade?

Questa quartina testimonia l’efficacia e la diffusione che ebbero a quel tempo i componimenti del Parini, poiché la stessa immagine della carrozza che passa sopra il corpo dei poveri viandanti è presente anche nella parte finale del Mattino.

Quelli che si impadronivano delle vostri messi

dei vostri sudori, dei frutti della vostra terra,

che vi obbligavano ad andare in guerra

per capriccio e per ambizione?

Quelli che consideravano i buoni contadini

come birbanti e come canaglie

quelli che ci trattavano come fossimo plebaglia

come se fossimo tanti cani?

Rivendicazione dei Diritti

Patrioti, è arrivato

quel gran giorno, l’ora sicura,

in cui i diritti dell’Uomo e della Natura

devono essere vendicati!

Dopo la proposizione iniziale identica nelle quartine che precedono, dopo cinque punti interrogativi, la risposta di questa quartina acquista un valore trionfante di grande ampiezza

Ricordatevi che i momenti

sono preziosi per liberarvi, ù

per essere uomini, per assicurarvi

un futuro indipendente!

Infatti le speranze giacobine ebbero una breve durata ed in questo senso quando il poeta scrive che i momenti sono preziosi, esprime in un certo qual modo una profezia.

Finché voi avrete quel sangue impuro

nel regno dell’uguaglianza, lasciate pure la speranza

di poter mai vincere sicuri.

Il riferimento al ricordo della Marsigliese è molto evidente

Che siano impiccati tutti ad una trave

o almeno tagliate loro la testa; basta che resti uno, uno solo,

per farvi di nuovo, presto o tardi schiavi

Ignazio Edoardo Calvo e la Poesia Giacobina

L’autore di questa canzone patriottica è Ignazio Edoardo Calvo un medico piemontese, divulgatore molto accanito del vaccino, ma anche molto impegnato politicamente nelle file giacobine. La poesia di ispirazione giacobina ha avuto una durata breve in Italia poiché la classe dirigente volse la sua attenzione quasi subito verso il cesarismo napoleonico; inoltre, nei versi scritti in lingua italiana per esprimere le nuove idee rivoluzionarie, utilizzando le vecchie strutture formali dell’italiano letterario dette nascita a prodotti poetici piuttosto sgradevoli. D’altra parte, i giacobini italiani non avevano tempo di dedicarsi alla poesia; avevano bisogno di ricorrere alla prosa piuttosto frettolosa delle pubblicazioni periodiche che fiorirono molto numerose nel periodo compreso fra il 1796 e il 1799 e a cui mise fine nel 1800 la campagna di Marengo. Tuttavia fra i giacobini ci furono dei poeti che nella poesia trovarono un mezzo espressivo più idoneo capace di raccogliere le voci rivoluzionarie, ricorrendo anche al dialetto.

L’argomento del canto è questo: occorre spedire subito gli aristocratici all’inferno perché se anche uno rimane in vita, questo sarà sufficiente per rendere il popolo nuovamente schiavo. La canzone non ebbe molto successo per diversi motivi: essa era scritta in dialetto e quindi per questo considerata di rango inferiore e la materia trattata era considerata troppo estremista, il luogo di origine. Tuttavia, la forte mentalità militaresca da parte della monarchia sabauda e le strutture burocratiche molto rigide e cieche del Piemonte creavano condizioni favorevoli alle proteste e al radicalismo accesso degli oppositori.

Delusione e Involuzione

È da ricordare che Calvo avvertì con amarezza la delusione provocata dai nuovi tempi, ormai caratterizzata da una forte involuzione autoritaria, delusione posta alla base del “mal du siècle”. Espresse questo suo stato d’animo con dodici favole di tono satirico che gli valsero la persecuzione della polizia napoleonica

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della poesia di Ignazio Edoardo Calvo?
  2. La poesia di Calvo si concentra sulla rivendicazione dei diritti dell'uomo e della natura, esortando i patrioti a liberarsi dall'oppressione dei nobili e a garantire un futuro indipendente.

  3. Come viene rappresentata l'oppressione nella poesia?
  4. L'oppressione è rappresentata attraverso immagini di nobili che sfruttano e massacrano i poveri, obbligandoli a guerre per capriccio e trattandoli come plebaglia.

  5. Qual è il messaggio finale della poesia riguardo ai nobili?
  6. Il messaggio finale è che i nobili devono essere eliminati, poiché anche uno solo rimasto in vita potrebbe riportare il popolo alla schiavitù.

  7. Perché la poesia di Calvo non ebbe successo?
  8. La poesia non ebbe successo perché era scritta in dialetto, considerata estremista, e perché la società si stava orientando verso il cesarismo napoleonico.

  9. Quale fu la reazione di Calvo ai cambiamenti politici del suo tempo?
  10. Calvo espresse la sua delusione per l'involuzione autoritaria attraverso favole satiriche, che gli valsero la persecuzione della polizia napoleonica.

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