Susanna Galli
Autore
6 min lettura
Servizio sociale sbocchi lavorativi

Quello in Servizio e Politiche Sociali è un corso di laurea che si pone come obiettivo la formazione di figure professionali che siano in grado di occuparsi della creazione, dell'organizzazione e della gestione di progetti in ambito sociale. 

Per quanto riguarda il mondo del lavoro, possiamo considerare i Ministeri della Giustizia, del Lavoro, della Famiglia e della Salute, gli Enti locali e le ASL tra i numerosi contesti lavorativi a cui questa laurea dà accesso. 

Ma quali sono le capacità che un laureato in Servizio e Politiche Sociali deve possedere? E nello specifico quali sono gli ambienti in cui può trovarsi ad operare a livello lavorativo?

Indice

  1. Cosa può fare il laureato in Servizio e Politiche Sociali
  2. In quali ambiti lavorare
  3. Differenze tra assistente sociale ed educatore professionale
  4. Stipendio medio di un assistente sociale in Italia
  5. Come trovare lavoro come assistente sociale
  6. Laurea magistrale in Servizio Sociale: sbocchi lavorativi
  7. Prospettive di carriera e crescita professionale

Cosa può fare il laureato in Servizio e Politiche Sociali

Una volta concluso questo percorso di studi, il neolaureato può operare in vari ambiti: dai servizi alla persona e alle famiglie all'integrazione socio-sanitaria, passando per le relazioni interculturali

Una solida competenza nelle dinamiche sociali e nei processi di intervento sul territorio, insieme alla capacità di prendere decisioni in autonomia, sono due elementi imprescindibili per affrontare le sfide del settore. Operando nel sociale, nella maggior parte dei casi ci si trova ad avere a che fare con situazioni difficili e delicate, che richiedono anche una discreta dose di inventiva per essere risolte o almeno migliorate.

Servono anche abilità organizzative, in quanto l'‘ideazione, la programmazione e la gestione dei progetti sono il pane quotidiano di chi lavora nel settore del sociale. Infine, è fondamentale possedere capacità comunicative e di dialogo costruttivo, soprattutto nell'ambito dell'accoglienza e dell'interazione con persone provenienti da realtà culturali e sociali differenti, a cui si aggiunge la gestione del conflitto e la capacità di ascolto, oltre alla conoscenza delle normative socio-assistenziali.

Per esercitare la professione di assistente sociale, è necessario conseguire la laurea triennale in Servizio Sociale (classe L-39) e superare l'’esame di Stato per l'iscrizione all'Albo B degli Assistenti Sociali

In quali ambiti lavorare

Sono numerosi i contesti che rappresentano opportunità lavorative per un laureato in Servizio e Politiche Sociali. L'occupazione più "naturale" a cui si può pensare è in tutte quelle strutture che offrono supporto a persone o famiglie in situazioni di criticità emotiva o pratica

Un altro importante contesto è quello dell'’esclusione e della marginalità sociale, in cui si cerca di dare sostegno a tutte quelle persone che la società tende a emarginare: dal ceto sociale alla provenienza etnica.

Anche le relazioni interculturali e i problemi legati all'immigrazione rappresentano ambiti d'interesse per chi ha seguito questo percorso. Infine, potresti lavorare nell'ambito del Welfare, ovvero nell'attuazione di politiche pubbliche che garantiscano benessere, sicurezza e servizi essenziali, come l'assistenza sanitaria.

Gli sbocchi si trovano sia nel settore pubblico, con concorsi presso Comuni, Regioni, ASL, Ministeri e Tribunali, sia nel privato sociale, con cooperative, ONG, fondazioni e associazioni no profit. La libera professione è una possibilità concreta per chi è iscritto all'Albo.

Differenze tra assistente sociale ed educatore professionale

Sebbene operino spesso insieme, le due figure hanno ruoli distinti: l'’assistente sociale si occupa della valutazione del bisogno, dell’attivazione delle risorse e del monitoraggio degli interventi; l'’educatore professionale interviene direttamente con attività educative e riabilitative, spesso in contesti comunitari. Anche i percorsi universitari sono differenti: per diventare educatore professionale serve la laurea L-19, mentre per l'assistente sociale è richiesta la L-39.

Stipendio medio di un assistente sociale in Italia

Nel settore pubblico, lo stipendio medio si aggira tra i 1.300 e i 1.700 euro netti al mese per un impiego full time. Nel privato sociale, le retribuzioni possono essere più basse, ma si possono integrare con incarichi a progetto, consulenze o libera professione.

Come trovare lavoro come assistente sociale

I principali canali di accesso al lavoro sono: concorsi pubblici, portali specializzati, cooperative sociali, candidature spontanee e reti territoriali. 

L’iscrizione all'Albo è spesso un requisito obbligatorio. I tirocini sono fondamentali per iniziare a costruire una rete e acquisire esperienza sul campo.

Laurea magistrale in Servizio Sociale: sbocchi lavorativi

Chi prosegue con una laurea magistrale (classe LM-87) può iscriversi all'Albo A degli Assistenti Sociali, accedendo a funzioni più complesse: coordinamento di servizi, supervisione d'équipe, programmazione sociale. La magistrale consente anche l'accesso a ruoli dirigenziali, ricerca, formazione universitaria e master o dottorati.

Prospettive di carriera e crescita professionale

Le prospettive di crescita nel servizio sociale includono: coordinamento d'area, direzione di servizi, specializzazione tematica (immigrazione, salute mentale, giustizia minorile). Altri sbocchi sono la docenza, la consulenza o ruoli all'interno di organismi internazionali. La formazione continua è essenziale per evolvere nel proprio percorso.

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