
Meglio scegliere l’università seguendo la passione o farsi guidare dai dati su occupazione e stipendio? A questa domanda risponde Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, che assieme alla creator Francesca Romana Macrì - in un nuovo episodio del vodcast YouTube #Sapevatelo - ha voluto fare una panoramica completa dei corsi di laurea triennale e magistrale più e meno performanti. Dai numeri, emergono molte sorprese.
Indice
Le lauree triennali che fanno lavorare di più
Si parte dalle lauree che, secondo i dati AlmaLaurea, offrono le più basse percentuali di occupazione a un anno dalla laurea. In fondo alla classifica ci sono le lauree scientifiche: solo il 26,4% lavora.
Non va molto meglio per Ingegneria industriale e dell’informazione, con un tasso di occupazione al 30%, e architettura e ingegneria civile al 35,2%. “Questi numeri fanno capire che dopo la triennale devi andare necessariamente avanti con la magistrale”, osserva Grassucci.
Anche l’ambito Umanistico e Psicologico non brilla: 29,5% e 29,6% rispettivamente. Si sale leggermente con Lingue (37,8%) e Design (38,9%). Le lauree economiche registrano il 41,7% di occupati: “Vuol dire che il 60% dopo la triennale riesce a trovare subito lavoro”, commenta il direttore.
Tra i migliori risultati troviamo le lauree in ambito Agrario, forestale e veterinario (44,2%) e Politico-sociale e comunicazione (45,4%). Salendo ancora, Scienze motorie tocca il 58,1%, mentre informatica e tecnologie IT arrivano al 59,5%.
Sorprendono le lauree in Educazione e formazione triennali, molte delle quali sono professionalizzanti. Ma il podio vede in seconda posizione le lauree Giuridiche, con un tasso di occupazione del 65,8%. “La giurisprudenza triennale in realtà ti permette di lavorare, paradossalmente meglio di quelle di secondo livello”, osserva l'esperto.
Al primo posto assoluto, le lauree dell’ambito Medico-sanitario e farmaceutico: 81,2% di occupati a un anno dalla laurea.
Le triennali che fanno guadagnare di più (e di meno)
Guardando ai guadagni, le ultime in classifica sono le lauree Umanistiche: 970 euro netti al mese. Simile anche Scienze motorie, con 971 euro. “Per fare quello scarto di ben 214 euro devi laurearti nell’ambito Psicologico, 986 euro”, aggiunge Grassucci.
Salgono leggermente le lauree in Arte e design (1025 euro), quelle Linguistiche (1051 euro) e le professionalizzanti in Educazione e formazione (1086 euro). L’ambito Politico-sociale arriva a 1200 euro, mentre quello Agrario, forestale e veterinario tocca i 1225 euro.
Le lauree Economiche guadagnano in media 1275 euro, ma è tra le STEM che si trovano i salari più alti. Al quinto posto: Ingegneria industriale e dell’informazione (1343 euro), seguita da Architettura e ingegneria civile (1346 euro). Sul podio: Informatica e tecnologie IT (1543 euro), Giurisprudenza (1599 euro), e infine ambito Medico-sanitario e farmaceutico (1624 euro).
Le lauree magistrali che fanno lavorare di più
Passando alle lauree di secondo livello, in fondo troviamo ancora l’ambito Giuridico con il 57,9% di occupati, seguito da Psicologia (60%) e area Umanistica (61,7%). Arte e design migliora (68,7%), così come lingue (71,6%) e Scienze politiche e comunicazione (74,9%).
Scienze motorie conferma le buone performance con un tasso del 79,9%, mentre Educazione e formazione arriva all’80%. L’ambito delle Scienze raggiunge l’80%, quello Agrario-forestale l’82,3%. Le lauree economiche magistrali salgono all’85,9%.
In alto troviamo Architettura e ingegneria civile (87,1%), ambito Medico-sanitario e farmaceutico (87,9%), e i “campioni” dell’occupazione: Informatica e tecnologie ICT (92,6%) e Ingegneria industriale e dell’informazione (93,4%).
Le magistrali che fanno guadagnare di più
Tra le lauree magistrali, la peggiore in termini di guadagno è Psicologia, con 1.094 euro mensili. Segue giurisprudenza a 1.153 euro.
Poi si sale gradualmente: Arte e design (1.208), Scienze motorie (1.210), Area umanistica (1.224), Linguistico (1.278) ed Educazione e formazione (1.336). L’ambito Politico-sociale e comunicazione arriva a 1.389 euro, l’Agrario-forestale a 1.425 euro.
Grandi rivincite nell’area scientifica: Architettura e ingegneria civile (1.477 euro), Economia (1.595 euro), ambito Medico-sanitario e farmaceutico (1.688 euro), Informatica e ICT (1.746 euro) e, al primo posto, Ingegneria industriale e dell’informazione con 1.774 euro netti mensili.
Facciamo il punto
Quali sono quindi le lauree che più “tirano”? “Sicuramente Ingegneria industriale, civile, dell’informazione, informatica. Soprattutto però la specialistica”, sottolinea il direttore di Skuola.net.
“L’essere umano avrà sempre bisogno di medici, infermieri, persone addette alla cura della salute, quindi tutto ciò che è medico, sanitario e farmaceutico sicuramente bisogna puntarci. E anche altre lauree che possono funzionare bene sono quelle di ambito Economico, anche qui però soprattutto se specialistica.
Funzionano anche bene quelle di ambito legate alle figure dell’Educazione, ma pure qui il problema è che non ci sono stipendi al super top. Quindi, ecco, bisogna tenerlo in considerazione”.
Questi, dunque, i trend che ci prospetta il mercato ora e per i prossimi anni.
Vuoi scoprire nel dettaglio come orientarti nella scelta dell’università e nelle altre questioni scolastiche? Guarda l’episodio completo su YouTube e segui gli altri vodcast della serie #Sapevatelo per altri approfondimenti.