John Cabot University
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programmi scambio diretto JCU

La John Cabot University, la maggiore università americana in Italia con sede nel cuore di Roma, nel quartiere Trastevere, è un’eccellenza accademica dal forte carattere internazionale. Se stai cercando la tua strada dopo il diploma e vuoi studiare in un ateneo estero pur rimanendo in Italia, che ti dia anche la possibilità di fare un’esperienza in tantissimi paesi nel mondo, John Cabot è la scelta giusta.

Infatti, JCU può offrirti un ambiente stimolante con professori e studenti provenienti da 80 paesi, con la possibilità di perfezionare il tuo inglese raggiungendo un livello professionale. Inoltre, grazie ai programmi di scambio, ogni studente potrà rendere ancora più internazionale il proprio percorso universitario in accordo alle possibilità di mobilità compatibili con l’emergenza sanitaria in atto.

In questo articolo:

John Cabot University, un campus internazionale nel cuore dell’Italia

Con la John Cabot University è possibile vivere l’esperienza del college americano... rimanendo a Roma! L’università infatti è frequentata da studenti di 80 nazionalità diverse, di cui, nel 2020, il 30% originario degli Stati Uniti. Presenta inoltre un corpo docente proveniente da università prestigiose come Harvard, Oxford, Columbia e Yale. Tutti i corsi sono svolti in inglese, con una didattica di stampo anglosassone, che privilegia l’aspetto concreto e pratico delle discipline per lo sviluppo di skills utili a inserirsi mondo del lavoro. L’ateneo segue infatti la formazione degli studenti passo passo per tutto il percorso universitario fino al post-laurea. Un respiro internazionale che trova applicazione, come detto precedentemente, anche nei programmi di studio all’estero, “Going Global”, che vengono incontro ai sogni di tutti quegli studenti che vogliono inserire nel loro bagaglio anche un’esperienza formativa indimenticabile al di fuori dell’Italia. Studiare alla John Cabot significa, insomma, vivere il percorso universitario a contatto diretto con il resto del mondo. L’offerta formativa è vasta, con 14 corsi di laurea e 19 minors in ambito economico, umanistico e socio-politico e una novità: a partire dal semestre autunnale 2020, è stato introdotto anche un nuovo corso di laurea in Scienze psicologiche e sono stati resi disponibili due nuovi Minors, in Matematica e Arte e Design. I diplomi di laurea sono validi per l'ammissione degli studenti ai corsi di laurea specialistica e a Master di I livello delle università italiane.

Studiare all’estero con John Cabot University

La John Cabot University rappresenta la soluzione ideale anche per coloro che aspirano ad un periodo di studio in campus internazionali al di fuori dell’Italia. Con l’iniziativa Going Global è possibile studiare in un'università negli Stati Uniti o nel resto del mondo per un periodo di tempo. Con il Programma di scambio diretto si può passare un anno o un semestre in un’università gemellata negli Stati Uniti, in Europa, Asia, Medio Oriente, Africa, o Sud America continuando a pagare la retta universitaria della JCU e conservando le agevolazioni economiche inizialmente assegnate. Facendo invece una domanda di Studio indipendente all’estero, gli studenti della JCU possono frequentare per un periodo di tempo qualsiasi università americana accreditata a livello regionale o in qualsiasi università riconosciuta dall’ordinamento scolastico di un altro paese.
I programmi di scambio diretto portano gli studenti un duplice vantaggio: poter studiare per un semestre o per un anno intero in un’università gemellata alla JCU negli Stati Uniti, in Europa, in Asia o in Africa e Medio Oriente, e mantenere la retta universitaria della JCU invece di quella dell’università ospitante, mantenendo così gli eventuali aiuti economici assegnati. Qualche esempio delle mete in cui è possibile effettuare lo scambio? San Diego, New York, Miami, Boston, ma anche Parigi, Atene, Tokyo, Seul, Il Cairo o Sharjah, negli Emirati Arabi. Destinazioni da sogno per chi vuole fare un periodo di studio, ma anche di vita, all’estero. Possono partecipare tutti quegli studenti JCU che hanno maturato i necessari requisiti: per sapere quali sono e come partecipare clicca qui.

Going Global: l’esperienza degli studenti e la testimonianza di Chiara

Quali e quante porte può aprire un semestre o un anno presso un’università estera, per un giovane studente? Ovviamente tantissime. A dirlo sono le testimonianze di chi lo ha provato sulla propria pelle, i ragazzi della JCU che precedentemente l’emergenza sanitaria si sono immersi per diversi mesi in una realtà lontana da quella che vivono tutti i giorni. “Incoraggio gli studenti a prendere in seria considerazione di fare uno scambio diretto, Ti dà la possibilità di ampliare ulteriormente i tuoi orizzonti”. E’ quanto afferma Giordana, studentessa di Marketing alla John Cabot, che lo scorso anno ha partecipato a uno scambio in Giappone. Camilla, invece, che studia Comunicazione e Psicologia, nel 2019 è stata in California, a Long Beach: “La John Cabot mi ha anche permesso di diventare quello che ho sempre desiderato: attiva cittadina globale.” - racconta Camilla - “Io ho deciso di partire per la California perché ho sempre desiderato visitarla, unendo così due mie grandi passioni: lo studio e l’amore per i viaggi.

E poi c’è Chiara, che ha raccontato a noi di Skuola.net qualcosa di più sulla sua avventura. Ecco la sua intervista:

Cosa ti ha spinto a partecipare al programma di scambio diretto?
Da quando ero bambina ho sempre viaggiato molto grazie al lavoro del mio papà. Lui, facendo il pilota di lungo raggio, riusciva a portarmi spesso e volentieri con lui, specialmente quando andava negli Stati Uniti. Crescendo, i film delle high school americane diventavano sempre più popolari; io sognavo di vivere quel sogno americano. Finalmente in quarto liceo ho partecipato al programma di exchange student e sono andata a vivere nei pressi di Cleveland, Ohio, per un anno. Cominciato il quinto liceo mi sono subito messa a cercare la soluzione per me: un opzione che mi avrebbe permesso di andare in America. E quindi ho scelto la John Cabot dato che mi offriva la possibilità non solo di poter andare all’estero, ma anche di poter vivere in un ambiente prettamente americano nonostante mi trovassi a Roma. Inoltre la JCU mi offriva la possibilità di andare in California quindi non potevo privarmi della possibilità di vivere per sei mesi circondata da palme e surfisti...

programmi scambio diretto JCU

La cosa che ti ha colpito di più una volta arrivata in America?
L’ America per me è ormai la mia seconda casa. In assoluto la cosa che mi lascia sempre a bocca aperta è la grandezza e il patriottismo americano. Per non parlare della cordialità delle persone nei confronti di noi Italiani. Penso che la diversità culturale è una delle cose che apprezzo di più dell’America: vedere così tanta diversità in un paese mi ha sempre lasciato affascinata. Inoltre, come non negare la bellezza della West Coast e di Los Angeles. Io sono sempre stata una grande fan di New York ma, come ben si sa, è una città molto europeizzata. Los Angeles è molto vasta, il suo clima caldo e ventilato ti permette di goderti passeggiata anche in piena estate, per non parlare del clima sempre mite anche in pieno inverno. Hollywood è senz’altro un must da vedere, ma senza dubbio la cosa che mi ha colpito di più sono state Malibu e Santa Monica. Un altro mood rispetto alla formalità di NY, molto più mondano e con ritmi più rilassati tra una pausa in spiaggia e l’altra.

programmi scambio diretto JCU

Chiara, in che modo a tuo avviso l'esperienza in California ti aiuterà nel tuo lavoro futuro?
Studiare in California mi ha dato la possibilità di accedere ad uno dei programmi pubblici migliori della West Coast e uno dei più innovativi del paese. Ho potuto concentrare i miei studi di Business Administration e prendere classi di diritto commerciale molto orientate verso i business del settore privato. Non posso poi negare che studiare negli States sia molto appealing per il curriculum. Ormai sono tanti i posti di lavoro, ma anche percorsi post-laurea, che richiedono esperienze all’estero. Per non parlare dell’inglese: ovviamente il mio inglese, studiando a molti anni e frequentando un’università americana, è molto avanzato e accademico/professionale; ma la lingua si impara davvero vivendo il paese e facendo amicizia. Io fortunatamente sono capitata in un’università con molta Student Life, a partire dalla Greek life (quindi, le varie confraternite) fino al più impensabile dei club. Ho avuto modo fare moltissime amicizie, imparando lo slang e altri modi di dire che a volte possono passare in secondo piano nello studio accademico della lingua”.

Cosa ti ha insegnato davvero vivere un periodo all'estero?
Il periodo all’estero mi ha insegnato a vivere, ma soprattutto a sopravvivere. Anche se la mia prima esperienza fuori è stata a soli 17 anni, e sono diventata crescendo una persona molto autonoma e indipendente, queste esperienze ti danno modo di vivere da sola e di affrontare la vita autonomamente, senza nessuno che ti dice cosa fare o cosa no. Impari a capire come gestire il tempo e anche le più piccole cose diventano parte della tua vita: fare la spesa, pagare le bollette, cucinare e non spendere troppo.

Pensi che tornerai un giorno negli USA anche per lavoro?
Sarei dovuta tornare a lavorare negli States a giugno del 2020 per un tirocinio a San Diego, ma a causa dell’emergenza sanitaria non sono più partita. In seguito, ho avuto la grande possibilità di svolgere un tirocinio per l’ambasciata americana a Roma grazie alla JCU, che spero possa tornare utile per un eventuale stage nel futuro. Per ora l’America rimane il mio sogno nel cassetto per un futuro lavoro, mentre per adesso dovrei iniziare una magistrale che mi permetta di ritornare negli States e sono sempre più convinta di voler trovare un tirocinio in California. Ovviamente trovare lavoro per chi non è americano non è così semplice, ma in realtà esistono molte più possibilità di quanto immaginiamo per noi studenti in cerca di stage e poi chissà... magari da cosa nasce cosa.

Farai altre esperienze all'estero?
Assolutamente sì, al 100%. Se penso che sono andata a vivere negli States già due volte a volte mi sembra di sognare. E sappiamo benissimo che non c’è due senza tre. Io ho una mente molto aperta, sono estroversa e per me casa non è solo la città dove vivo adesso, Roma, ma sono anche le mie altre due case negli Stati Uniti. Ho molti amici americani con cui sono in contatto tutt’oggi, così come con i miei host familiari dell’Ohio, con cui perfino la mia famiglia italiana ha ottimi rapporti. Più volte sono tornata a trovare e visitare amici e non vedo l’ora di ritornare alla normalità per volare negli States da loro.

Cosa consigli ai tanti ragazzi che vorrebbero partire?
Buttatevi ragazzi. Non abbiate paura di provarci e di lasciare tutto per fare queste esperienze. Molti dei miei amici italiani si stupiscono ancora quando racconto che vorrei continuare le mie esperienze fuori, si domandano come faccia a lasciare le mie cose e a vivere un’altra vita con altre persone. Ma il segreto è proprio qui, cominciare una nuova vita. Concedetevi la possibilità di ripartire e di vivere qualcosa di nuovo che faccia bene a voi come persone ma anche al vostro futuro. Non dimenticatevi che avere esperienze all’estero vi permette di imparare l’inglese e di ampliare le vostre conoscenze, oltre che risultare molto più interessanti sia in ambito accademico che professionale, per non parlare del bagaglio culturale. Pianificate tutto con largo anticipo per quanto riguarda la scelta e i costi, ma poi godetevi la partenza fino i fondo. Uscite dalla vostra comfort zone e provateci. Non c’è crescita personale più meravigliosa di quella che potete avere andando ad esplorare nuovi posti e nuove culture. Informatevi al meglio e ricordate che non esiste nulla di impossibile! John Cabot offre tante destinazioni e possibilità per i suoi studenti italiani, non temete di fare quel passo in avanti e parlatene con amici e familiari, ma ricordatevi che queste esperienze sono innanzitutto utili a voi e al vostro futuro: vale davvero la pena provare

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