
Ecco gli errori da non fare quando siete a disagio con il vostro corpo, siete nel pieno di un esame orale e il professore vi terrorizza
Cose da non fare a un esame orale
Quando una persona vi piace particolarmente, per natura quando le parlate siete portati a starle quanto più vicino possibile, nonché a compiere determinati gesti (e non è un caso che spesso siano gli altri ad accorgersi di certe situazioni ben prima di noi, facendoci fare delle figure pessime). Stessa cosa per quanto riguarda le persone che invece non sopportiamo, dalle quale ci teniamo ben alla larga, e alla quali più o meno inconsciamente con il linguaggio del corpo comunichiamo ostilità.Di tutto ciò si occupa la prossemica, ovvero la scienza che studia lo spazio e le distanze tra due interlocutori all'interno della comunicazione: nella pratica vengono studiati i possibili significati psicologici dei movimenti e dei gesti che compiamo quando ci confrontiamo con gli altri.
Considerando che non sempre aver studiato è sufficiente per strappare una sufficienza a un esame (o almeno così ci piace credere), quali sono allora gli accorgimenti di prossemica adatti al fine di evitare di irritare il professore?
Vediamone cinque, i più gravi.
(Foto di copertina: Notte Prima degli Esami, courtesy of 01 Distribution)
Incrociare le braccia
Come ormai tutti sanno, questo gesto è una chiara dimostrazione di chiusura, diffidenza e rifiuta. Ora non è che dobbiate fare amicizia col professore, ma mentre vi interroga sarebbe utile mostrarvi sicuri di voi, persino un po' spavaldi (pur senza esagerare). Tenete quelle braccia parallele al corpo, o al massimo gesticolate prudentemente con fare esplicativo.
Continuare ad annuire
C'è ben poco da fare, quando una persona è impreparata una delle tattiche migliori è quella di lasciar parlare l'insegnante, cercando di anticipare le parole che andrà a pronunciare e in ogni caso mostrandosi d'accordo su tutto. Però fare su e giù con la testa come un cretino, oltre a farvi venire mal di collo, vi renderà simili a dei pupazzi a molla. Piuttosto provate a diminuire la frequenza degli assensi e prolungate a dismisura il movimento.
Fissare negli occhi
Uno degli errori più gravi durante un'interrogazione è quello di continuare a guardare il pavimento alla ricerca di improbabili suggerimenti vergati sulle piastrelle. Rimane però da evitare anche l'atteggiamento contrario, ovvero fissare il proprio sguardo negli occhi del prof. Inizialmente sarà un sintomo di sicurezza, ma a lungo andare causerete disagio e nervosismo, e potreste beccarvi una domanda a tradimento come inconscia vendetta.
Fermi con quelle mani
Noi italiani siamo famosi nel mondo per l'ampio ventaglio gestuale di cui siamo in possesso, ma non sempre queste capacità sono apprezzate. Sopratutto quando siamo in preda al nervosismo e ci mettiamo a usare a più non posso le mani perché dalla bocca non esce nulla di significativo. Tamburellare con le dita sul tavolo o farle scrocchiare sono gesti che provocano suoni fastidiosissimi, assolutamente da evitare, ma rimediare mettendosi le mani in tasca è forse ancora peggio, perché si dimostra un menefreghismo che eccede la sicurezza consigliata.
Sedersi in modo scomposto
A volte le interrogazioni non avvengono in piedi, alla cattedra, ma seduti al banco. Ecco, in questo caso è bene mettersi in testa che l'unica postura da tenere è quella con la schiena diritta e lo sguardo rivolto verso l'insegnante. Buttarsi sul tavolo a braccia distese, nascondersi la faccia tra le mani, voltarsi a chiedere consiglio agli amici o fissare la finestra sono tutti atteggiamenti che indicano scarso interesse e poca preparazione. C'è da dire che potete scacciare lo stress mettendo le mani sotto il banco e muovendole come vi pare (ma resistente alla tentazione dei gestacci, qualcuno potrebbe fare la spia).