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Un maturando su 4 confiderà  nello smartphone e, sempre uno su 4, non lo consegnera ai prof prima degli scritti

Non solo ripasso dell’ultima ora, questo ultimo week end prima dell'esame di maturità 2014 sarà dedicato in parte ad affinare le tecniche di copiatura. Un rito che si ripete tutti gli anni ma che, con il passare del tempo, prende strade sempre diverse.

E i docenti, disarmati, poco possono fare per contrastare questi novelli astutissimi agenti 007 della maturità. Il vero grande nemico da combattere, per i prof della commissione, sarà lui: lo smartphone, quella scatoletta tascabile che di fatto apre una finestra sul mondo esterno, non solo per ricevere informazioni da fuori ma anche per consultare il compagno seduto due banchi più in là.

STRATEGIE IN CAMPO - Un ragazzo su 4 infatti rivela a Skuola.net che, per riuscire ad avere informazioni sullo svolgimento degli scritti, confida nello smartphone. Resta alta la quota di coloro che comunque si doteranno di foglietti riassuntivi nascosti ovunque, da tenere sempre con sé in caso di necessità: ben 4 ragazzi su 10. Un maturando su 5 ammette inoltre di andare all’esame con note e appunti scritti a mano sulle pagine dei vocabolari, della cancelleria o direttamente sulla pelle, come lungo le braccia o sotto i palmi delle mani. Pochissimi gli studenti che adotteranno tecniche alternative: il 4% si è dotato di smartwatch o penne a luce ultravioletta, stessa percentuale per coloro che ricorreranno ai vecchi temari e bignami vari.

TELEFONO IN TASCA: LO TIENE UNO SU TRE, GLI ALTRI CONSEGNANO – Niente da fare, per un ragazzo su 3 non c’è paura che tenga: lo smartphone resta in tasca e non verrà consegnato alla commissione d'esame di maturità 2014 prima di entrare in aula per svolgere le prove di maturità scritte. Perché? Chiaro, perché il 30% pensa di poter utilizzare il telefono durante il compito.

SI FA GRUPPO – A che cosa serve lo smartphone? Principalmente a chattare in tempo reale con tutti i compagni di classe. Magari, attraverso un gruppo su whatsapp, le informazioni raggiungono tutti contemporaneamente così come le eventuali correzioni da chi non è d’accordo su una traduzione o sul passaggio di matematica di seconda prova di maturità. E durante il compito una filiera simile fa gola a parecchi, salvo poi essere beccati e perdere l’anno. Fatto sta che oltre 4 maturandi su 10 hanno già creato gruppi di chat nella loro classe e il 15% sta pensando di farlo.

Lorena Loiacono