Cristina.M
di Cristina Montini
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Scuola a luci rosse articolo

Si filmava con il cellulare in situazioni hard e poi vendeva il filmino ai compagni di scuola per racimolare qualche euro. È la storia di una studentessa delle scuole medie della provincia di Treviso.

A quanto pare non si tratta di un caso isolato, ma di un fenomeno diffuso.

UN VIDEO PER FARSI NOTARE - La giovanissima ha realizzato un video sexy e lo ha inviato ad alcuni compagni di scuola dopo aver ricevuto un modesto compenso. Il filmino è passato di cellulare in cellulare, di email in email, varcando i confini di altri Istituti scolastici fino ad approdare in una scuola di Padova: così la notizia si è diffusa in tutta Italia.

FENOMENO DIFFUSO - Come vi accennavamo, non è un caso isolato. Sempre a Treviso un’altra ragazza, anch’essa delle scuole medie, è stata beccata a condividere con un gruppetto di ragazzi le proprie immagini provocanti. In questo caso, però, la studentessa non chiedeva nulla in cambio, né soldi né oggetti firmati, gratuitamente inviava loro sul cellulare le sue pose osé. A spingerla forse il desiderio di farsi notare, di colpire qualcuno, di piacergli, ad ogni costo. Questo fenomeno viene chiamato sexting, ed è molto pericoloso!

C'E' CHI FA A GARA - Eppure gli studenti si possono spingere anche oltre. Incredibile ma vero, dai racconti di alcuni si è venuti a sapere dell’organizzazione di vere e proprie gare di prestazioni sessuali nei bagni della scuola durante la ricreazione. Storie che lasciano riflettere su come gli adolescenti vivano il loro rapporto con il sesso e, per capire meglio, ci lasciamo aiutare dal commento di Andrea Sales, responsabile del centro di formazione Paradoxa che spiega così queste vicende: “Spesso succede che i ragazzini sleghino l’affettività e l’amore dalla corporeità e dalla sessualità” e continua “capita molto spesso di trovare situazioni in cui i ragazzini si svendono, senza rendersi conto che vendere un’immagine o un filmino di sé è comunque un modo di relazionarsi”.

NON SPOGLIAMOCI DAVANTI A TUTTI - Probabilmente ciò che spinge alcuni ragazzi a comportarsi così è la voglia di essere apprezzati e notati. Ma questa modalità può comportare spiacevoli inconvenienti: la diffusione di video e immagini sexy, attraverso cellulare o internet, è estremamente semplice e veloce. Basta un click e si è subito in piazza (quella telematica), tutti ci possono vedere, riconoscere e contattare. Pensiamoci bene: veramente vorremmo che tutti ci vedessero, ad esempio, in mutande?

STORIE TRAGICHE - Non possiamo dimenticare la storia di una sedicenne che poco più di un anno fa si è tolta la vita. Il motivo? Il suo ex aveva diffuso fra i cellulari dei compagni un video che li riprendeva durante alcuni momenti intimi. Per la vergogna di quell'episodio, la ragazza ha deciso di farla finita!

Nella tua scuola si sono mai verificati episodi simili? Raccontaceli lasciando un commento.

Cristina Montini

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