
Grazie al dispositivo di cui era dotata, la ragazza è riuscita a mettere in fuga il 'branco' prima che la situazione potesse precipitare. I fatti risalgono a due sabati fa ma solo adesso la giovane ha avuto il coraggio di parlarne, dimostrando ancora una volta che la violenza – per essere definita tale – non deve necessariamente consumarsi. E' sufficiente, infatti, anche solo l'idea di venire aggrediti per scatenare un malessere diffuso: la studentessa ne ha parlato all' 'Adkronos'.
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Circondata dal branco mette in fuga gli aggressori con il bracciale anti stupro
"Insieme al mio ragazzo e a dei suoi amici siamo andati in un locale in zona Navigli. Una serata tranquilla tra amici, quando intorno alle 23.30 la mia amica mi chiede di accompagnarla a prendere le sigarette lasciate in macchina, distante neppure 50 metri dal bar". Inizia così il racconto della studentessa, ancora sconvolta per l'accaduto. Perché è proprio da quel momento che le due rischiano grosso. Ad avvicinarle, due ragazzi: "Si rivolgono a me in maniera educata, poi mi accorgo che si avvicinano altri: sono sei o sette che mi circondano alla fine. La mia amica mi raggiunge, anche a lei chiedono delle sigarette e il loro atteggiamento diventa sempre più aggressivo. Ci chiedono cosa stiamo facendo, ci invitano ad andare con loro, continuano a ridere e a urlare" ha raccontato la ragazza.Le due giovani cercano allora di intimidire il gruppo di ragazzi, ma senza particolare successo: "Non sapendo cosa fare diciamo che c’è il mio ragazzo che ci sta aspettando. 'Puoi dire al tuo ragazzo di venire che lo meniamo', la frase che pronunciano, mentre io e la mia amica siamo completamente bloccate e loro continuano a urlare e a parlare". A quel punto, per fortuna, la ragazza in un barlume di lucidità capisce cosa fare: attaccata alla sua borsa, infatti, c'è il WinLet, un dispositivo elettronico che se attivato aziona una potente sirena, con un suono superiore a 110 decibel, inviando contemporaneamente una richiesta di aiuto ai contatti selezionati.
"Premo il pulsante e i miei contatti, tra cui il mio ragazzo, vedono dove sono e che sono in pericolo. Ricevuto l'sos il mio fidanzato arriva subito con un amico" prosegue la ragazza che aggiunge: ”Uno degli aggressori lo spintona e io aziono la sirena WinLet. Restano tutti fermi, immobili, non capiscono cosa sta succedendo, ma intuiscono che quel rumore insistente non promette nulla di buono e il gruppo si dilegua. Mentre scappano tirano uno spintone fortissimo a un mio amico che cade per terra, ma per fortuna non è nulla di grave".
Fortunatamente la vicenda si è risolta così. Rimangono però lo spavento e il timore per le prossime uscite: ”Questa volta mi è andata bene, ma se dovesse succedere un'altra volta non so se mi riprenderei dallo spavento. Un conto è sentire che accadono queste cose, ma quando succedono a te è veramente brutto. Non riesco ancora a essere serena è passato troppo poco tempo da questa cosa che mi ha traumatizzato" ha concluso la ragazza.