
Non dice parolacce, ha due lauree e parla ben cinque lingue. Henrikh Mkitharyan, centrocampista di origine armena in forza all'Inter, è il ritratto del calciatore atipico.
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il giocatore ha rivelato alcuni aneddoti che lo riguardano, come l'amore per l'Italia che, per usi e costumi, sostiene essere molto simile all'Armenia, suo Paese natale.
La vera sorpresa c'è stata però quando ha spiegato di essere in possesso di ben due titoli di studio: due lauree conseguite
Due lauree e cinque lingue parlate: il calciatore atipico
Una carriera che dura da 15 anni, spesa tra Borussia Dortmund, Arsenal, Manchester United e Roma, fino all'approdo all'Inter. Nel mezzo Henrikh Mkitharyan è riuscito a ritagliarsi uno spazio per la propria formazione. Il calciatore ha infatti due titoli di laurea: “Ho due lauree: una in Sports management e l’altra in Economia”.
Avendo viaggiato così tanto, il centrocampista armeno può dirsi anche poliglotta, dato che parla cinque lingue: armeno, russo, francese, inglese e italiano. Ma in nessuna in queste lingue Mkitharyan si sognerebbe mai di imprecare o dire parolacce: “Non mi piace”, ha affermato il calciatore.
Gli scacchi aiutano nello sport
Sul campo, Henrikh Mkitharyan si distingue per una notevole visione di gioco che, unita a una certa intelligenza tattica, ne fanno una mezz'ala ideale che all'occorrenza può giocare anche da trequartista: insomma, un vero e proprio jolly di centrocampo che ogni allenatore vorrebbe avere nel proprio mazzo.
Fuori dal rettangolo di gioco, invece, il calciatore si dedica agli scacchi. Un gioco non troppo distante da quello del calcio, anzi: “Essere uno scacchista mi aiuta a pensare, a leggere il gioco, la situazione, il pensiero del tuo compagno”.