
Dai Club Dogo al successo da solista, Guè, vero nome Cosimo Fini, è uno dei nomi più noti del rap italiano.
Dall'ultimo album Tropico del Capricorno, passando per i successi come Bravo ragazzo, Sinatra e Madreperla, quali segreti si nascondono dietro a un artista di tale calibro? Lo ha recentemente raccontato in un'intervista.
Indice
Chi è Guè
Nato a Milano il 25 dicembre 1980 da una famiglia di giornalisti, già da adolescente mostra le sue inclinazioni artistiche.
Tra i banchi del liceo classico incontra Dargen D’Amico, con cui dà vita ai suoi primi esperimenti musicali. I due, dopo un demo autoprodotto, incontrano Jake La Furia e fondano il gruppo Sacre Scuole, che pubblica un unico album prima di sciogliersi. Da lì, la nascita dei Club Dogo, insieme al produttore Don Joe, segna l'inizio di un’epoca per l’hip-hop italiano.La carriera da solista
Dopo lo scioglimento del gruppo, Guè intraprende una carriera solista che lo porta a pubblicare dieci album, oltre alla collaborazione cult con Marracash in Santeria. Nel 2024, il trio si ricompone e pubblica l’ottavo album, Club Dogo, sancendo il ritorno ufficiale della formazione originale.
Ma oltre alla musica, c’è un dettaglio personale che ha segnato profondamente l’identità artistica di Guè: il suo occhio sinistro.
Da fragilità a firma artistica
Guè è infatti nato con una condizione chiamata blefaroptosi, o ptosi palpebrale, una malformazione che gli impedisce di aprire completamente la palpebra dell’occhio sinistro. Questa caratteristica è diventata poi l'elemento distintivo dell'artista, che ne ha fatto un marchio di riconoscibilità personale, ma soprattutto artistica.
La scelta del nome d'arte
"Il mio nome d’arte deriva proprio dal mio occhio", ha raccontato durante la sua partecipazione a Belve, il programma condotto da Francesca Fagnani. “Guè” è infatti un abbreviazione di “Guercio”, un soprannome legato proprio a questa particolarità. Un nome che ha scelto di mantenere, trasformando una possibile debolezza in un tratto di forza e originalità.
L'eco del passato
Prima di adottare il nome Guè, Pequeno il rapper era conosciuto proprio come “Il Guercio”, un chiaro riferimento a questa sua caratteristica fisica. Nel 2021, ha deciso di semplificare il suo nome d’arte, scegliendo la forma più essenziale “Guè” per segnare una nuova fase della sua carriera musicale, ma senza mai rinnegare ciò che lo ha sempre distinto.
Tra le molte storie legate alla sua carriera, quella del suo occhio è sicuramente una delle più intime e rappresentative.