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alice in borderland 2 finaleTra i titoli sbarcati di recente su Netflix, “Alice in Borderland” è stato uno di quelli capace di catturare l'attenzione degli spettatori. La seconda stagione – che sembra aver di fatto chiuso lo show – apre a risvolti inaspettati a livello di trama.


La prima parte aveva infatti lasciato in sospeso diverse questioni e dato una sola certezza ai protagonisti: per tornare nel loro mondo dovranno partecipare – e vincere, s'intende – a tutti i game aperti. La seconda stagione mira ad entrare nel profondo della psicologia dei personaggi, portandone alla luce il triste passato, e mettendoli di fronte ad una scelta fondamentale. In generale, il finale – anche se non in linea con il manga originale – è coerente con la narrazione e lascia allo spettatore libertà d'interpretazione.

Alice in Borderland 2: dove eravamo?

Nell'arco della prima stagione abbiamo assistito alle peripezie che Arisu e i suoi amici devono affrontare per fuggire dal “Borderland”: un mondo distopico, ma identico alla realtà, dove le persone vengono coinvolte in “giochi” assurdi e pericolosi. I giovani e ignari protagonisti passano gran parte del tempo ad interrogarsi su quel mondo tanto strano quanto estremo. Nel frattempo affrontano prove dure, talvolta al rischio della vita, nel tentativo di fare ritorno a casa.

Le cose però si fanno più chiare quando Arisu e i suoi approdano a “La Spiaggia”, una comunità di giocatori che hanno fatto squadra per cercare di uscirne vivi. E' lì che i ragazzi scoprono un dettaglio fondamentale: ogni game corrisponde ad una carta da gioco del Poker. I giocatori che riusciranno a collezionare tutte le carte saranno decretati vincitori e potrebbero fare ritorno nel loro mondo. Questo accade prima che una faida tra i piani alti della comunità la distrugga dall'interno, lasciando i giocatori nuovamente soli con loro stessi.

Alice in Borderland 2: il finale della seconda stagione

Da qui comincia la seconda stagione. Arisu - che ha perso i suoi cari amici d'infanzia - vive tra il costante senso di colpa e il desiderio di proteggere chi gli è rimasto accanto. La seconda parte inizia nel peggiore dei modi: Arisu, Usagi e gli altri si ritrovano davanti il “Re di Picche”, un super soldato armato fino ai denti e impossibile da abbattere, che gira per la città sparando a chiunque gli capiti a tiro. L'unica chance che i protagonisti hanno di rimanere in vita è quella di ritirarsi per pensare ad una strategia: verrà poi deciso che il “Re di Picche” sarà il boss finale, da affrontare tutti insieme. Nel frattempo lo scopo dei ragazzi è quello di terminare gli ultimi giochi rimasti. Come sempre, i game sono particolarmente cruenti, ma è l'introduzione di determinati personaggi a dare un tocco in più allo show.

Pensiamo al “Re di Fiori” - personaggio che più di tutti ha saputo capire le reali emozioni di Arisu durante il loro scontro - o all'astuto “Fante di Cuori”: anche loro – un tempo gamers e bloccati nel “Borderland” – hanno deciso di diventare parte stessa dei game. Una volta sconfitto – a caro prezzo – il “Re di Picche”, rimane solo un game: quello della “Regina di Cuori”. E, come nel celebre libro per bambini, la regina Mira ha solo un hobby: il croquet! Arisu e Usagi, ormai rimasti soli, sono confusi nell'ascoltare le regole dell'ultimo game: disputare tre turni di una partita a croquet senza ritirarsi, vittoria e sconfitta non vengono invece calcolate. Dopo due round la regina insiste però per prendere una tazza di tè: un sotterfugio per dare inizio al vero game. Arisu le chiede del “mondo reale” ed è lì che la Regina di Cuori inizia il suo lavaggio del cervello: dietro le parole di Mira Kano si nasconde un potere psichico in grado di far vacillare chiunque.

La Regina di Cuori inizia quindi ad ingannare i due amici sostenendo che tutti i giocatori provengono in realtà da 1000 anni nel futuro e stanno giocando tramite dei device di realtà virtuale. Si tratta tuttavia di una menzogna, lo scopo della Regina di Cuori è infatti quello di confondere le menti dei due giovani. E' lei stessa ad ammettere di mentire per poi rivelare ai due un'altra verità: la Regina di Cuori dice ad Arisu di trovarsi in una grande illusione, scatenata dal trauma per la perdita dei suoi due cari amici, Karube e Chota, morti in un incidente d'auto il giorno prima dell'arrivo nel “Borderland”. Arisu si ritrova in una clinica psichiatrica, di fronte a Mira che gli rivela di essere la sua psichiatra e di come fosse tutta un'illusione. Il giovane protagonista, in preda ai sensi di colpa per essere l'unico sopravvissuto della sua comitiva, chiede la cessazione dei giochi. Mira gli rivela che solo abbandonando l'ultimo gioco, la triste roulette finirà. Ma ovviamente anche questa è una menzogna. Usagi – che nel frattempo assiste inerme mentre l'amico cade nell'oblio – tenta di svegliarlo, ma solo il forte legame tra i due farà tornare Arisu in sé. Dopodiché i due completano il terzo turno della partita a croquet, sconfiggendo la Regina di Cuori che viene uccisa – come gli altri giocatori perdenti – da un laser.

Alice in Borderland 2: finale con libera interpretazione?

Conclusi i giochi, i giocatori rimasti in vita possono scegliere se rimanere in modo permanente in quella realtà o rifiutarla. Chi rifiuta l’offerta viene riportato al giorno mostrato nel primo episodio, dove si trovano anche Usagi, Chishiya (Nijiro Murakami) e Kuina (Asahina Aya). In quella giornata un meteorite ha colpito Tokyo e il cuore di Arisu, e di molte altre persone coinvolte nei giochi, si è fermato per un minuto, vivendo in quel periodo di tempo l’esperienza collettiva “Borderland”, lottando per una seconda possibilità della vita. La voce fuori campo che annunciava le morti durante i game altro non era che un reporter che diramava la lista delle vittime del disastro causato dal meteorite: confermando quindi che hanno perso la vita anche nel mondo “reale”. “Borderland” si rivela così essere un luogo al confine tra la vita e la morte: nessuno dei giocatori ricorda l'esperienza di gioco, e tutti i partecipanti – con cui ha avuto a che fare Arisu – non erano altro che le vittime della giornata. Un finale senza dubbio inaspettato per molti ma che in realtà aggiunge coerenza alla trama in generale: l'idea che si trattasse di un “sogno” era forse troppo banale per una serie Tv che punta decisamente in alto, come il manga originale.

Se nella prima stagione i personaggi non sembravano avere alcun legame, nella seconda parte vengono uniti da un sottile filo invisibile: i rimpianti nella vita vissuta. A cominciare da Arisu che si rende conto di stare buttando via gli anni migliori della sua vita, passando per Usagi, tormentata dal ricordo del suicidio del padre. Ma vale anche per Chishiya, brillante chirurgo che – in qualità di medico - non riusciva a sottostare alle “regole” della sanità pubblica, corrotta dall'interno. Alla fine a farla da padrone sono i sentimenti umani. Ciò appare evidente nei legami che Arisu stringe con gli altri partecipanti, tra cui il Re di Fiori. Ed è ben chiaro durante l'ultimo game: Usagi si ferisce pur di svegliare l'amico sopito. E Mira – la Regina di Cuori – osservando quanto accaduto, forse riesce per la prima volta a cogliere la bellezza dell'esistenza degli esseri umani: breve, fugace ma condita da emozioni vere e reali. L'ultimo frame del finale – contrariamente al manga – mostra la carta del “Joker”: in molti si sono interrogati sul significato. Se per qualcuno si tratta di una “libera interpretazione”, per altri c'è un significato ben preciso dietro questa scelta di produzione. E, volendo cercarne uno, prima di tutto è utile dire che la figura del “joker” comunemente è associata al caos: l'inserimento di questa carta potrebbe quindi voler dire che i giochi non sono ancora finiti. Anche se va sottolineato che nella narrazione originale del manga, il Joker è un semplice traghettatore: colui in grado di entrare in connessione con i due mondi.

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