
Il catalogo Netflix del mese di febbraio è stato incredibilmente ricco di sorprese. Tra queste, la novità che più ha avuto prese sugli utenti è la miniserie dal titolo “Inventing Anna”. In tempi non sospetti noi di Skuola.net vi avevamo già consigliato la visione di questo prodotto, sicuramente tra i titoli più interessanti di febbraio.
Evidentemente anche la community della piattaforma streaming concorda, infatti “Inventing Anna” si trova ben salda alla posizione numero uno della top10 Netflix del mese. Un risultato che non stupisce, per una serie che unisce intrighi e misteri alla realtà: perché ricordiamolo, questa è una storia vera. Più o meno.-
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Inventing Anna: la trama ispirata da una storia vera
“Tutta questa storia è completamente vera. Tranne che per le parti assolutamente inventate” ogni episodio comincia con questo particolare disclaimer che avverte lo spettatore: in “Inventing Anna”, finzione e realtà sono vicine e allo stesso tempo distanti. La trama, infatti, riprende una notizia di cronaca apparsa sul “New York Magazine”. L'autrice, Jessica Pressler, nel suo pezzo racconta la storia di un'ereditiera tedesca, nata in Russia ma cresciuta in Germania, finita dietro le sbarre perché accusata di aver frodato centinaia di personaggi dell'élite new yorkese, con l'obbiettivo di aprire un club privato.
Anna è verità o finzione?
Nonostante la serie si proponga come prodotto di intrattenimento, e non quindi come un fedele documentario, gli spettatori sono portati ad indagare sulla figura di Anna, che rimarrà nel mistero per l'intero arco narrativo della serie. E forse, è anche questo ad attrarre: il fascino del mistero e dell'ignoto. Chi è Anna Delvey? Dove è cresciuta? Davvero, a soli 25 anni, è riuscita ad ingannare parte dell'alta finanza di New York? Sono queste le domande che rimangono nella mente dell'utente al termine della visione. La risposta non l'avremo mai, visto che uno degli scopi dei produttori della serie è proprio quello di giocare con realtà e fantasia, intrecciandole in alcuni momenti.
La lezione di “Inventing Anna”
Ma se c'è qualcosa che appare del tutto chiaro, sono i temi presenti nella serie. Tra esagerazioni e scene poco credibili, appare chiaramente davanti lo spettatore la lezione sull'arrivismo sociale: in “Inventing Anna” tutti usano chiunque per il loro scopo; l'apparenza come chiave per aprire tutte le porte e il costante e irrefrenabile desiderio di dover dimostrare qualcosa agli altri. Molto forte anche la denuncia di una società maschilista, tendente al patriarcato. Un elemento che si presenta frequentemente nella storia di Anna, la quale si ritrova a dover gestire banchieri e avvocati in cerca di adulazione, nel tentativo di farsi valere e prendersi la scena.Ed è ciò che accomuna la protagonista a Vivian, la giornalista che pubblica la sua storia. Anche lei deve costantemente vedersela con i propri superiori sempre pronti a screditarne l'operato: Vivian è affamata di storie da pubblicare, e nemmeno la gravidanza, con cui ha un rapporto non convenzionale, riesce a fermarla. La storia di Anna diventa allora una vera e propria ossessione che potrebbe risollevare la carriera della reporter.