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di paolodifalco01
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Valentino rossi
Fonte foto: Facebook

Per tutti l'infanzia e gli anni dell'adolescenza sono qualcosa di magico che non ritorneranno mai più proprio per questo l'infanzia e l'adolescenza piene di avventure e disavventure sono la fonte principale di tutti i nostri aneddoti. Questo vale non solo per le persone comuni ma anche per un campione della MotoGP come Valentino Rossi.

Secondo quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport, il pluripremiato campione che sta per congedarsi dalla MotoGp dopo venticinque anni di carriera ha passato la sua gioventù da vero e proprio mascalzone tra bigliettini d'amore, sequestri di moto e le immancabili acrobazie.

I tanti bigliettini d'amore e i rifiuti

Nonostante il nome possa trarre in inganno, anche Valentino Rossi da ragazzo ha avuto i suoi "rifiuti": come racconta la sua ex compagna di scuola Tiziana:"Quel bambino allegro e solare mi scriveva dei bigliettini chiedendomi di fare i compiti, di giocare ed io ogni volta rispondevo di No".

La stessa Tiziana si ricorda di quando Valentino correva con il kart e le minimoto con il suo casco con la tartaruga e dal suo debutto al Mondiale del 1996 non si è mai persa una gara. Tra le altre cose, la stessa Tiziana dice che lei i bigliettini li scriveva ad un altro compagno di cui era innamorata, Filippo, morto in un incidente del gennaio del 1999 a cui Valentino ha anche dedicato una vittoria.

La passione per le Porsche e le corse

Il suo compagno Umberto invece ricorda la passione che il piccolo Rossi aveva per le corse e le auto:"Disegnava continuamente le Porsche e poi regalava il disegno". Molti suoi compaesani parlando di lui sottolineano inoltre quanto Valentino già allora fosse "speciale".

Lo stesso Umberto ricorda ancora quello che era capace di fare con lo skate, le spericolate discese sulla neve con il bob, le impennate in bici e, come dice l'ex compagno di giochi:"Vedevi che nessuno era come lui".

Le fughe e i tanti sequestri di motorini

Il brigadiere Gabanini invece ricorda ancora di quando gli sequestrava quasi un motorino a settimana:"Aveva una vitalità enorme, da piccolo lo gestivi, ma crescendo tra gimcane, moto, l'Ape, le corse intorno alle mura non sempre fu facile".

Il principale problema, sottolinea, era che "sequestrato un motorino ne spuntava un altro" perché Valentino aveva letteralmente il garage pieno di motorini. Lo stesso brigadiere si ricorda ancora di quando lo inseguì e lui si era nascosto nel bagno del Bar dello Sport. Però, su una cosa concorda:" Non avrei mai immaginato che diventasse quel gran campione, ma ora che sta per smettere, so che uno come Vale non rinascerà più".

Paolo Di Falco

Data pubblicazione 7 Novembre 2021, Ore 12:00
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