ImmaFer
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Come andava a scuola l’estetista cinica?
Fonte: Instagram @estetistacinica


Cristina Fogazzi, nota sui social come l'Estetista Cinica, si racconta spesso 'senza veli', e questa volta ha condiviso la sua esperienza a scuola in un recente episodio del podcast One More Time condotto da Luca Casadei. Ecco la sua esperienza.

Indice:

  1. La pressione per un buon rendimento scolastico
  2. Un atto d’amore inaspettato
  3. Attacchi di panico e vita scolastica

La pressione per un buon rendimento scolastico

L'estetista più amata del web ha raccontato che il suo percorso scolastico non è stato sempre sereno, soprattutto per le aspettative del padre che pesavano su di lei. Fogazzi ha rivelato che suo padre era “estremamente esigente” e pretendeva che lei “fosse brava a scuola”.

C'è un episodio in particolare che non dimentica, quando in terza media ottenne un voto “più che buono” in italiano, il più alto della classe, ma per il padre gli “errori commessi” erano “inaccettabili”, tanto da lanciare i suoi quaderni. “Non mi interessa se i tuoi compagni sono andati peggio di te”, avrebbe detto.

Anche in quinta elementare la tensione era palpabile: la sua maestra invitò i genitori a intervenire, spiegando che Cristina era “molto molto molto sotto pressione” per le prestazioni scolastiche.

Un atto d’amore inaspettato

L’episodio più toccante è però quello che riguarda la crisi nervosa di sua madre, quando Cristina aveva solo otto anni. In un momento di disperazione familiare, la madre tentò di accoltellarsi davanti alla figlia.

Disorientata, Cristina decise di chiamare la sua maestra. Racconta: “In quella situazione lì uno pensa, chiamo la nonna, la zia, io invece ho chiamato la maestra. Non sapevo chi chiamare”.

La docente venne da Brescia per dormire a casa sua, preoccupata per la bambina che attraversava una fase molto difficile. Questo gesto segnò per sempre il legame tra Cristina e l’insegnante.

Attacchi di panico e vita scolastica

L’imprenditrice ha anche parlato di attacchi di panico che la colpivano già a quindici anni, e di come, in vista dell’esame di maturità al liceo, abbia fatto ricorso a dosi di Xanax per riuscire a sostenere la prova.

Nonostante le dinamiche familiari complesse e le difficoltà interiori, Fogazzi riuscì a mantenere buoni risultati scolastici. All’esterno, veniva vista come una “ragazza normalissima” e “fortunata”, mentre dentro le sue fragilità covavano sotto la superficie.

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