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tartarughe all'infinito‘Tartarughe all’infinito’, pubblicato nel 2017, è l’ultima fatica letteraria dell’acclamato John Green, scrittore di ‘Colpa delle stelle’ e ‘Città di carta’, entrambi casi letterari diventati poi film di successo. Parabola simile sembra che compirà anche ‘Tartarughe all’infinito’, che subito dopo l’uscita, ha già visto la conferma di una trasposizione cinematografica, che però non è ancora arrivata.
Fonte foto: @Rizzoli via Facebook

La storia, come tutte quelle dell’autore, è incentrata su ragazzi che frequentano il liceo, ma la protagonista non è un’adolescente qualsiasi. Infatti Aza soffre da sempre di disturbi mentali che le rendono difficile non soltanto stringere legami, ma anche mantenere amicizie, nonostante il suo impegno costante.

‘Tartarughe all’infinito’: di cosa parla l’ultimo libro di John Green

Come in ‘Colpa delle stelle’, John Green parla sì di tematiche adolescenziali ma lo fa sempre in combo con qualcos’altro, e se per ‘The Fault in Our Stars’ era il tumore e la malattia fisica irreversibile, per ‘Tartarughe all’infinito’ è invece la condizione di difficoltà mentale.

Così ci viene introdotta Aza, ragazza che frequenta il secondo anno di liceo, e che però fin dalle prime pagine ritroviamo ossessionata dai germi e dal rumore che il suo bioma interno produce e dalla possibilità che questo sia stato, in qualche modo e a sua insaputa, definitivamente alterato. L’ansia che scaturisce in lei quando questi, che definisce come “pensieri intrusivi”, la invadono, è totalizzante e si manifesta sotto forma di vocina interna con la quale dapprima prova ad avere un dibattito, ma alla quale cede sempre più frequentemente, arrivando, in un momento particolarmente buio, a ingoiare del disinfettante per mani per cercare di sconfiggere una possibile infezione.

In realtà in lei è ancora presente una parte razionale che è consapevole della follia del gesto, ma che ciò nonostante non riesce a prevalere sull’ipotesi dei batteri contaminati e della malattia virale che invade la sua psiche.

In questo contesto già difficile si inserisce la sparizione di un potente miliardario, del cui figlio Aza era amica d’infanzia e che proprio in seguito alla scomparsa del padre, decide di ripiombare nella sua vita. I due si legheranno come mai le era successo prima, e lei si ritroverà coinvolta nella storia non solo per i sentimenti che la legano a lui, ma anche a causa della profonda empatia che sperimenta verso il fratellino di Davis, Noah.

Al contempo Aza vede i suoi disturbi peggiorare ancora di più, soprattutto quando arriva a quello che considera come punto di rottura tra lei e la sua migliore amica, Daisy, che la incolpa di essere costantemente intrappolata nei suoi pensieri e troppo concentrata su sé stessa per poter essere una buona amica per lei.

Cosa ne pensiamo di ‘Tartarughe all’infinito’: vale la pena leggerlo?

La scrittura, come avviene in tutti i romanzi di John Green, scorre, è veloce, agile e non si perde in descrizioni superflue o lungaggini non utili alla trama. E’ quindi piacevole constatare come il libro sia tra i titoli dai quali è difficile staccare il naso dalle pagine e che senza sforzo ti fa arrivare alla sua fine, facendoti divorare capitolo dopo capitolo.

Il tema della malattia non è mai banalizzato e anzi, viene dato un punto di vista interessante, molto ravvicinato, ma senza mai cadere nei cliché o negli stereotipi. Altrettanto apprezzabile è quindi il processo di “guarigione” che coinvolge Aza dopo le fasi più acute del suo disturbo, normalizzando il concetto che non sempre dopo aver toccato il fondo ci si risolleva necessariamente, si va semplicemente avanti, alcuni giorni migliori di altri ma non per forza questa è una parabola senza ricadute. Infatti ciò che il libro spera di lasciare ai lettori non è l'insegnamento del “sole dopo la tempesta”, quanto più della resilienza, del non lasciarsi andare, del continuare a provarci, a piccoli passi, cercando sempre di imparare qualcosa di sé stessi e degli altri, passo dopo passo.

Per questo 'Tartarughe all'infinito', per quanto non sia un libro particolarmente impegnato, è senza dubbio consigliato a tutti gli amanti del genere e soprattutto a tutti i fan dell'autore, che ne ritroveranno i tratti distintivi e saranno invitati a riflettere, forse in modo nuovo, sulla malattia mentale e su quanto può essere debilitante per chi ne soffre e per chi gli sta intorno.

Data pubblicazione 30 Aprile 2023, Ore 17:07
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