
Tutti parlano di lui, molti vorrebbero essere lui, altri lo criticano apertamente. Achille Lauro, camaleontico volto della musica italiana, pur essendo un personaggio che divide non c'è dubbio che abbia definitivamente catturato l’attenzione del grande pubblico.
Soprattutto grazie (o a causa) delle sue scenografiche esibizioni agli ultimi due festival di Sanremo.
Molti, però, già lo conoscevano bene. Oltre alle sue canzoni di successo, infatti, a far parlare di lui sono soprattutto le sue scelte stilistiche fuori dall’ordinario. In tempi recenti, ha fatto più volte scalpore per i costumi stravaganti, ispirati dai più grandi personaggi tanto della musica internazionale (David Bowie in primis) quanto della storia italiana (ad esempio, la Marchesa Luisa Casati Stampa).
Lauro, il nuovo album di Achille
Ora, però, si torna a parlare di lui principalmente per motivi musicali. Perché è appena uscito Lauro, il suo nuovo album, che dallo stesso artista è stato anche definito (provocatoriamente?) il suo “ultimo disco”, scatenando la preoccupazione dei suoi fan. Ma chi è Achille Lauro? Perché ha scelto questo pseudonimo? E soprattutto, essendo Skuola un sito che parla soprattutto di scuola, che studi ha fatto?
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Le origini del nome d’arte Achille Lauro
Lauro De Marinis - questo il suo vero nome - nasce a Verona l’11 luglio del 1990. Cresciuto a Roma, all’età di 14 anni decide di lasciare la casa dei genitori per andare a vivere con il fratello Federico, produttore della crew Quarto Blocco, che lo fa avvicinare al mondo del punk rock e del rap underground. Nel 2012, comincia a collaborare con la crew prodotta dal fratello e decide di assumere uno pseudonimo. Sceglie allora di chiamarsi Achille Lauro, dal momento che tutti associavano il suo nome inusuale a quello dell’armatore campano Achille Lauro, proprietario dell’omonima nave tragicamente divenuta celebre per un dirottamento avvenuto nel 1985 e per il naufragio del 1994. Una decisione, quella di prendere in prestito un nome già noto, che è risultata vincente, attirando la curiosità di molti.
Che scuola ha fatto Achille Lauro?
Su consiglio della madre, che lo vedeva particolarmente portato per le materie umanistiche, Achille si è iscritto in un liceo classico di Roma (anche se non ha mai voluto dichiarare quale). L’esperienza liceale dura però appena tre mesi, ai quali seguono alcuni anni turbolenti. Nel suo romanzo Sono io Amleto, del 2019, Achille scrive che è stato proprio il suo amore per le arti a riportarlo sulla buona strada. Una volta presa la decisione di volersi dedicare con passione alla musica, tutto è andato per il meglio. E la sua passione per le arti gli è servita a comporre i suoi versi pieni di rimandi alla pittura e alla letteratura e a ideare le sue iconiche performance.
Le tappe principali della sua carriera
Dopo i primi lavori realizzati a partire dal 2012, la svolta per Achille Lauro arriva nel 2016 con l’uscita del suo terzo album Ragazzi madre che consacra il sodalizio con il suo produttore Boss Doms, che lo accompagnerà ovunque nella scalata al successo. Nel 2017 esce Thoiry RMX, realizzato insieme a un gruppo di artisti emergenti del mondo rap e trap, con cui ottiene il primo vero successo e grazie al quale si esibisce al Concerto del Primo Maggio dell’anno successivo. Poi, nel 2019 arriva la prima partecipazione a Sanremo con Rolls Royce ed esce il singolo C’est la vie, come anticipazione dell’uscita del suo nuovo album 1969. A Sanremo lo rivediamo sia nel 2020 con il successo di Me ne frego che nell’ultima edizione 2021 con una serie di “quadri” con la collaborazione di diversi artisti del cinema, del teatro e della musica.