
"Gen Z has regrets". E' il titolo di un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul quotidiano americano 'New York Times', che si è posto l'obiettivo di indagare sulla condizione degli zedder.
Sebbene sia un po' presto per avere rimpianti - parliamo di una generazione di giovani di età tra i 18 e i 25 anni - non lo è invece per interrogarsi sul proprio futuro.
Al solito, tanti dubbi e poche certezze: tra queste, la ferrea convinzione che i social siano dannosi. E chi meglio della prima generazione di nativi digitali può saperlo? Proprio loro che sono cresciuti di pari passo a Instagram e TikTok hanno sperimentato in prima persona i potenziali pericoli dei social network, e oggi dicono basta. Nell'articolo del quotidiano statunitense, infatti, proprio la Gen Z si schiera apertamente contro l'utilizzo dei social: oltre il 50% non vorrebbe che i propri figli li utilizzassero in futuro.La Gen Z contro smartphone e social network
Dal sondaggio realizzato dallo psicologo sociale Jonathan Haidt, che studia gli effetti di smartphone e social sulla salute mentale, e pubblicato dal New York Times, emerge come quasi la metà della Generazione Z (il 45%) non vuole che i propri figli abbiano uno smartphone prima di aver raggiunto l’età della scuola superiore, più di preciso almeno 16 anni. Ma molti di più, addirittura, vorrebbero che i social network non fossero mai esistiti: il 34% non vorrebbe Instagram, il 37% Facebook, il 43% Snapchat, il 47% TikTok, il 50% X/Twitter.
Il parere dell'esperta
L'articolo del New York Times prosegue poi con l'intervento di Zadie Smith, scrittrice e saggista britannica, che ha scelto di rinunciare al mondo dei social network. Secondo l'autrice, la tecnologia ha ormai soppiantato ogni altro sistema che regolava le dinamiche sociali, diventando l'unica “religione” dell'essere umano. Ciò non deve per forza essere un male ma, spiega Smith, nel momento in cui si viene fagocitati è poi difficile tornare indietro: “Va bene così. Tutti i media ti modificano. I libri ti modificano, la televisione ti modifica, la radio ti modifica. La vita sociale di un villaggio del XVI secolo ti modifica. Ma la domanda diventa: da chi vuoi essere modificata e in che misura? Questa è la mia unica domanda.”
L'autrice si sofferma dunque sull'aspetto totalizzante degli smartphone: in passato altri mezzi di comunicazione hanno saputo catturare l'attenzione delle persone, ma in modo parziale. “Quello che mi sconvolge e che penso sia il cambio di paradigma è che questo è totale. Quando salgo su un treno al mattino e guardo una carrozza, non c’è una sola persona che alzi lo sguardo dai propri telefoni” spiega Smith che non può che concordare con il cambio di paradigma che la Gen Z invoca per le generazioni future.
Instagram, come funzionano le restrizioni per gli adolescenti
E' anche per questi motivi che Meta ha annunciato una stretta sugli account Instagram dei 16enni. In particolare, le nuove limitazioni riguarderanno delle impostazioni che verranno implementate negli account degli under 16. Tra queste, la privacy degli account, la restrizioni dei contenuti sensibili, e limiti al tempo di utilizzo. A tutto ciò si aggiungono delle funzionalità riservate ai genitori, il cui controllo sull'account dei figli sarà molto più serrato.