Infatti, mentre si stava dirigendo nel bagno delle signore, la tiktoker ha sentito che la sicurezza la richiamava, ma nonostante ciò lei ha proseguito entrando nel cubicolo.
La guardia è quindi rimasta fuori la sua porta tutto il tempo e le ha poi fatto notare in malo modo che - secondo lui - era entrata nel bagno sbagliato.
- Leggi anche:
- Cosa è successo a Giuseppe, morto durante un tirocinio a 16 anni
- Lorenzo, cosa stava facendo il ragazzo morto sul lavoro: si trattava di PCTO o di alternanza scuola-lavoro?
- Cosa sono i percorsi IeFP, la scuola che frequentava lo studente morto nelle Marche durante un tirocinio
TikToker racconta di essere stata cacciata dal bagno delle donne
“Sono stata cacciata dal bagno delle donne, ovvero dal mio bagno”, ha esordito così la giovane tiktoker nel video in cui ha riportato ciò che le era appena successo. “Sono andata al bagno delle donne e sento la guardia dietro che urla ‘hei, il bagno, hai visto il bagno?’”, racconta ancora Sharon, spiegando quanto accaduto.“C’era tanta gente, ma sapevo che era riferito a me” ha ammesso la ragazza, che però ha deciso di non dare troppo peso alle urla, perché, appunto, doveva andare in bagno. “Cosa starà facendo?” sono le parole che la ragazza sente, mentre è nel cubicolo del bagno, pronunciate dalla guardia che l’aveva seguita fin lì. Non sono però le uniche parole dedicate a lei da parte dell'uomo, infatti Sharon ha riportato che ha sentito insulti e parolacce dalla stessa voce che l’aveva richiamata poco prima.
Una volta uscita per lavarsi le mani, ritrova la medesima guarda che l’aspetta a braccia conserte, e senza dire nulla indica il simbolo sulla porta del bagno. Al che la ragazza chiede cosa esattamente le volesse far notare, e la sicurezza ribatte “Hai visto in che bagno stai andando?”.
“Sì, sono nel mio bagno”, è la risposta più volte fornita dalla tiktoker davanti all’insistenza della guardia di sicurezza. Alla fine, davanti alla fermezza di Sharon, l’uomo in divisa stizzito le dice “Ah, sei una donna”, e se ne è andato via. Senza porgere le sue scuse, senza nessun’altra parola per la ragazza che ha umiliato fino a pochi istanti prima.
Infine la ragazza, delusa e arrabbiata, ha concluso il video con uno sfogo: “Io, sconvolta, esco. Mi rincorre l’altra guardia e mi fa: ‘Guarda mi scuso per il mio collega, per la maleducazione. Aveva visto qualcuno con i capelli corti…‘. Sì, scusa ma come ti permetti? Se fossi stato un ragazzo, una ragazza trans? Ma comunque, se anche avessi sbagliato bagno come ti permetti a stare davanti alla porta, a guardare sotto lo spioncino per vedere cosa sto facendo. E poi neanche a venire a chiedere scusa? È dovuto venire il collega. “
Nonostante Sharon abbia reso nota la catena dei supermercati dove si trovava, al momento sembra che il supermercato non abbia commentato la vicenda.
@tsk.sha La maleducazione è solo il minimo. Capisco che a primo impatto sembro un maschio ma magari stavo male o chissà cosa. Ma se fossi stata MtF? Una persona che soffre di disforia avrebbe subito un attacco di panico incredibile
suono originale - Sha™️
L'intervista di Skuola.net alla TikToker cacciata dal bagno delle donne
A seguito del video pubblicato da Sharon, noi di Skuola.net abbiamo deciso di contattarla per chiederle un commento a caldo sulla vicenda che l'ha vista protagonista. "Fin da quando sono piccola ho avuto dei lineamenti, passatemi il termine, 'mascolini'- ha esordito la tiktoker - Oggi so di essere una ragazza androgina, ovvero una persona che presenta sia tratti maschili che femminili", ammette.Sharon quindi continua quindi raccontando che già da bambina ha avuto non poche difficoltà: "ho avuto problemi di accettazione più con me stessa che con gli altri: mi sentivo a disagio a mettermi in costume o a far vedere il mio corpo perché esteticamente diversa dalle altre ragazzine, non andavo in piscina, non andavo nei bagni a scuola, non mi cambiavo negli spogliatoi, e via dicendo." Per questo, la giovane racconta di aver vissuto situazioni in cui gli altri bambini le dicevano frasi come “tirati giù le mutandine così vedo se sei davvero una femmina”.
Con il passare del tempo però, Sharon racconta di aver imparato a non curarsi di questi atteggiamenti se non prendendoli con "molto con filosofia perché ho imparato ad amarmi ed accettarmi, tant’è che sono “spopolata” nei social proprio portando ironia nella mie piccole disgrazie giornaliere o rispondendo agli insulti col sorriso."
Per questo abbiamo chiesto alla ragazza quali consigli darebbe a un giovane che dovesse trovarsi nella stessa situazione: "Mi viene da dire in primis empatia, empatia perché oggettivamente a primo impatto ho tratti maschili ed è probabile che qualcuno mi scambi per un ragazzo, sono la prima a scherzarci su e capiterà sempre, quindi il consiglio che do è prenderla con molta filosofia." Sharon continua poi, spiegando che "nell’arco della nostra vita saremo sempre giudicati".
La ragazza prosegue esplicitando ancor meglio il suo pensiero attraverso una metafora: "io vedo la vita come se fosse uno spettacolo teatrale, se reciti bene nessuno ti dirà nulla, ma appena sbagli qualcosa sono tutti a commentare. Abbiamo tutti un nostro palcoscenico ma ricordiamoci che il retroscena lo vediamo solo noi e siamo noi che dobbiamo avere questa consapevolezza. Non c’è cosa più bella di essere se stessi e accettarsi per come si è, non bisogna mai omologarsi agli altri per non essere giudicati."
Successivamente, parlando dell'episodio in sé, Sharon fa un'importante precisazione: "mi sento in dovere di non considerarlo come una discriminazione ma come maleducazione", e quindi prosegue: "Come detto precedentemente il potersi confondere è lecito per ovvi motivi, ma mancare di rispetto la privacy di una persona con tanto di commenti, approcciarsi con tono minaccioso e nemmeno chiedere scusa non posso tollerarlo." L'azione legale non è la strada giusta, secondo la tiktoker, che invece pensa che "l’importante è provare ad educare la persona che si ha davanti… nella speranza che un domani, prima di parlare senza pensare ci penserà due volte."
Il commento di Sharon si conclude con una riflessione su ciò che dovrebbe fare l'istituzione scolastica per prevenire episodi del genere: "Oggi giorno la scuola dovrebbe assicurare degli spazi per parlare di attualità e fare una sorta di problem solving con l’aiuto dell’insegnante. Ho notato che c’è una carenza di comprensione del testo e soprattutto il non saper contestualizzare o decontestualizzare determinati argomenti e atteggiamenti".