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Facebook e Instagram saranno a pagamento: i nuovi abbonamentiFacebook e Instagram entrano a pieno titolo in una nuova fase di vita lanciando ufficialmente il servizio a pagamento in Europa. Ma prima di mettersi le mani nei capelli: la versione gratuita dei social sarà ancora disponibile.

E allora cosa cambia? Semplice, chi deciderà di sottoscrivere l’abbonamento mensile avrà il feed dei social ripulito dalle inserzioni pubblicitarie.

Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Facebook e Instagram, gli abbonamenti

E infine è arrivato l’annuncio di Meta, la multinazionale capitanata da Mark Zuckerberg: “Crediamo fermamente in una internet gratuita supportata dagli annunci e continueremo a offrire l'accesso gratuito ai nostri prodotti e servizi indipendentemente dalle diverse disponibilità economiche. Ci impegniamo a mantenere le informazioni delle persone private e sicure, ai sensi delle nostre normative e del Regolamento Ue sulla protezione dei dati”.

Dunque, la versione gratuita dei social continuerà a essere disponibile. Chi vorrà avere la bacheca libera dalle inserzioni pubblicitarie potrà invece sottoscrivere un abbonamento che prevede una spesa di 9,99 euro al mese per i servizi web da desktop e di 12,99 per quelli tramite app mobile, sia per sistemi Android sia per sistemi iOS. Come precisato da Meta, l’abbonamento sarà valido per tutti gli account Facebook e Instagram, indipendentemente da dove verrà effettuato l’acquisto.

Per spingere gli utenti all’abbonamento, Meta prevede una prima fase di “sconti”. Ovvero: fino al 1° marzo 2024, l’abbonamento sarà valido per tutti gli account collegati al Centro gestione account dell’utente. Ma le cose cambieranno non appena si supererà la suddetta data. Dal 1° marzo 2024 in poi, infatti, per ogni account che andrà ad aggiungersi al Centro gestione account, si applicherà un costo aggiuntivo di 6 euro al mese per Desktop, e di 8 euro al mese per mobile.

Servizi a pagamento: una tendenza diffusa

La ragione alla base della decisione di Meta è soprattutto una: l’evento scatenante è il verdetto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che lo scorso dicembre ha sancito che Meta non può più utilizzare i dati personali dei propri utenti per targettizzarli al fine delle inserzioni pubblicitarie, a meno che non venga dato un esplicito consenso.

In fondo, poi, si tratta di una tendenza sempre più diffusa, che ha già coinvolto altri social. La recentissima decisione di Meta rappresenta soltanto l’ennesimo passo che si iscrive in una lunga serie di iniziative similari. Facebook e Instagram non sono infatti le uniche piattaforme ad offrire l’opzione “Meta verified” a pagamento per garantire l’ufficialità accompagnata da una maggiore sicurezza dell’account dei creator. I servizi a pagamento sono stati introdotti anche su Snapchat, su X (ex Twitter) e Telegram. E poi TikTok, che sembra sul punto di lanciare la propria versione priva di pubblicità al costo di 4,99 dollari al mese.