
Sono proprio le immagini generate dalle AI a destare preoccupazione: non sono pochi i casi in cui sono state rese pubbliche delle foto fake, che ritraevano personaggi pubblici in pose o situazioni fuorvianti. Quindi la domanda sorge spontanea: come fare per distinguere le immagini create dall’intelligenza artificiale?
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Immagini create da intelligenza artificiale: come distinguerle
Ormai sono alla portata di tutti: ognuno potrebbe farsi un account su Midjourney o su Dall-e e cominciare a generare immagini esprimendo i propri desideri semplicemente a parole: “Utilizzando lo stile di Chagall, fammi un uomo con le braccia da bonobo che nuota in mezzo alle nuvole viola”. Tempo pochi secondi e voilà.Talvolta i risultati sono sorprendenti. Ricordiamo infatti che l’intelligenza artificiale è progettata per creare immagini quanto più realistiche, partendo da un vastissimo database di immagini appunto reali (cioè fatte dagli umani). Quindi riconoscere la firma di una AI dietro a una foto è un compito piuttosto arduo che richiede una certa attenzione ai dettagli. Ed è proprio questo il punto debole dei generatori robotici: non sanno bene come gestire i dettagli, tanto che spesso capita di assistere a immagini molto realistiche che però hanno qualcosa di fuori posto, qualcosa di piccolo, a volte di insignificante, ma che permette di smascherare l’autore fittizio.
Ecco qui di seguito alcuni dettagli su cui porre attenzione quando si cerca di compiere una valutazione.
Come capire se un immagine è stata creata con un intelligenza artificiale: i dettagli da tenere d’occhio
Innanzitutto l’uniformità. Molte immagini di origine robotica presentano un’uniformità esagerata, innaturale, mostrando per esempio delle superfici troppo lisce senza alcun tipo di asperità, oppure oggetti tradizionalmente dritti che ne escono deformati o curvi.Altro dettaglio essenziale è quello dei punti di giunzione. Si tratta di quei punti di discontinuità tra qualcosa e qualcos’altro, che spesso le intelligenze artificiali interpretano erroneamente. Un esempio? Una manica di una maglietta che per un tratto assume il colore del braccio, ciocche di capelli che scompaiono sullo sfondo, e così via.
Se c’è di mezzo una persona, è sempre importante guardare con dovizia le mani. Le mani sono il vero e proprio tallone d’Achille delle AI, che tende a raffigurarle in maniera deformata, magari con più o meno dita, o con proporzioni del tutto innaturali. Un esempio su tutti è quello della foto fake di Papa Francesco con indosso un piumino Balenciaga, diventata virale sul web. In quel caso è proprio la posizione bizzarra della mano che regge la tazzina a fare da spia.
Gli esseri umani sono poi molto attenti anche alle più piccole caratteristiche del viso, tra cui al primo posto gli occhi, che forniscono un gran numero di informazioni appena in uno sguardo. Per l’intelligenza artificiale non è così, e infatti non di rado sbagliano. Sebbene l’uomo abbia per esempio le pupille di forma circolare, l’AI spesso mistifica le fattezze degli occhi creando ombre o forme anomale. E così vale anche per i riflessi, a volte incoerenti da un occhio all’altro rispetto alla fonte di luce.
Da qui ancora un altro dettaglio: l’intelligenza artificiale ha problemi in generale con le leggi fisiche che pervadono il nostro mondo: dalle luci alle ombre riflesse, alla legge della gravità presa sotto gamba, per cui a volte le persone sembrano non avere peso e consistenza, lievitando sulle superfici.
Un’attività che esige pazienza
Insomma, capire se un immagine è stata creata con un intelligenza artificiale è un'attività che esige pazienza: bisogna prendersi del tempo per osservare e valutare con tutti i crismi la foto, anche perché la firma delle AI, come detto, si trova nei dettagli. Il che per forza di cose rallenta i processi. Basti pensare che il cervello umano impiega soltanto 13 millisecondi (meno di un attimo) per elaborare un’immagine. Ecco, per stabilire l’autorialità robotica di un’immagine è necessario spendere almeno qualche secondo e, in alcuni casi, anche qualche minuto.Ma c’è una brutta notizia (che però è anche bella se guardata da un altro punto di vista): non dimentichiamo che le immagini generate da AI stanno diventando sempre più accurate, il che complica la questione: distinguere le immagini reali da quelle generate sarà a mano a mano più difficile.