
La scuola potrebbe finire un anno prima. Uno sconto di 12 mesi per i ragazzi, una proposta, per il momento, che ha fatto felice solo gli studenti. Sindacati e prof sono preoccupati per la riduzione dei posti di lavoro e per le conseguenze negative sulla preparazione degli studenti.
SCONTO DI 12 MESI - L’idea è venuta in mente, o forse è stata semplicemente ripescata dal passato, al sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria che nel suo blog ha scritto che è giunto il momento di “riformare i percorsi scolastici in modo che – dalla prima elementare al diploma – durino in tutto non oltre 12 anni. In modo da far coincidere la maggiore età e la fine della scuola, come nei grandi paesi europei, in USA, in India, Cina e Brasile”.
MEGLIO RIFLETTERCI UN PO' SU - L’idea di terminare la scuola un anno prima non è piaciuta, però, ai sindacati. Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil ha detto che “non si possono anticipare decisioni, come quella della durata complessiva di 12 anni del ciclo di studi, che non sarebbe praticabile senza la cancellazione delle riforme Gelmini e comporterebbe ulteriori tagli di personale”. Anche Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola punta il dito sull’impulsività della proposta: “Su temi come i percorsi di studio non si può improvvisare, né ripescare proposte che già hanno mostrato tutti i loro limiti”.
MEGLIO AUMENTARE LE ORE A SCUOLA - Mentre risulta preoccupato per il futuro dei ragazzi Marcello Pacifico, presidente dell’Anief: “La riduzione delle ore introdotta con le ultime riforme della scuola ha dimostrato che le competenze dei nostri alunni sono tutt’altro che migliorate. Bisogna, quindi, andare esattamente nella direzione opposta, portando i nostri ragazzi più tempo possibile nelle classi: solo in questo modo, passando più ore a scuola con gli insegnanti, i giovani potranno approfondire le conoscenze e ridurre le lacune”.
COSA NE PENSATE? - Finire le scuole un anno prima significherebbe, come logica conseguenza, entrare prima nel mondo del lavoro nel caso si decida di non proseguire gli studi. Ma anche nel caso opposto in cui si opti per proseguire gli studi all’università si dovrebbe arrivare ad un’occupazione con qualche mese di anticipo rispetto ad oggi dal momento che se si inizia prima l’università, ci si dovrebbe laureare prima. Ma poi la nostra preparazione pratico-culturale non risentirebbe forse di carenze importanti? Dateci la vostra opinione.
Cristina Montini