
L’8 dicembre non è stato propriamente un giorno di festa. Anche i ragazzi meno attenti alle questioni politiche del Paese non avranno potuto fare a meno di sentire l’annuncio delle dimissioni del Presidente del Governo, Mario Monti.
In tanti si saranno fermati a leggere solo i titoli dei giornali o ad ascoltare distrattamente i tg, ma avete capito realmente che cosa sta accadendo?PERCHÉ SERVIVA UN GOVERNO TECNICO? - Il Governo Monti è un “governo tecnico”. È stato nominato, nel novembre 2011, a seguito di una crisi di governo provocata dalle dimissioni del premier Silvio Berlusconi. È chiamato “tecnico”, perché i suoi componenti, i ministri, sono stati scelti tra esperti dei diversi settori produttivi e non tra esponenti politici. Avrebbe dovuto rimanere in carica fino al marzo 2013, cioè fino al termine dell’attuale legislatura (periodo di vita del Parlamento, ovvero 5 anni), ma le dimissioni che Monti ha annunciato come imminenti potrebbero far anticipare la conclusione del suo governo e, quindi, portare alla necessità di elezioni anticipate a febbraio.


DIMISSIONI SÌ, MA AD UNA CONDIZIONE - La motivazione, quindi, non è stata direttamente la dichiarazione del Segretario del PdL, quella è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dal momento che le forze politiche in Parlamento non riescono più ad appoggiare le decisioni del governo, sarebbe a rischio l’approvazione di importanti e urgenti provvedimenti. È per questo che non solo Monti ha deciso di dimettersi, ma ha posto una condizione: si dimetterà solo quando saranno approvate la legge di stabilità e la legge di bilancio, contenenti misure fondamentali e che non si possono rimandare. Quindi, se dal Parlamento le forze politiche chiedono le dimissioni di Monti, le otterranno solo sbrigandosi ad approvare i citati provvedimenti, meglio se prima di Natale.
GOVERNO IN CRISI - Rassegnando le dimissioni, formalmente si aprirà la cosiddetta crisi di governo che, come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, era stata proprio la causa della nascita del Governo Monti. Dopo le dimissione dell’attuale Presidente del Consiglio, saranno sciolte le Camere che compongono il Parlamento visto che non è più possibile risolvere la crisi in un altro modo e il mandato del Parlamento sta per scadere. E così, presumibilmente per la metà di febbraio, saranno indette le elezioni anticipate.
MONTI SI CANDIDA? - E adesso tutti a chiedersi che cosa succederà allo spread, si riesumano leader politici e si fanno pronostici sul giorno esatto delle prossime elezioni, ma a Monti preoccupa il futuro del nostro Paese: “Se dovessi candidamente dire il mio sentimento oggi, direi che sono molto preoccupato. E non mi riferisco soltanto a quella parte politica da cui è venuto questo epilogo con le mie dimissioni. La mia preoccupazione è più generale”. E su una sua possibile candidatura alle elezioni, il premier ci sta pensando e se deciderà di farlo sarà solo “per non dilapidare il tesoro” che i cittadini attraverso i loro sacrifici stanno cercando di riassestare.
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Cristina Montini