
Qualche giorno fa, nei commenti a una news, qualcuno si chiedeva se esiste ancora la materia scolastica “Cittadinanza e Costituzione”. Sì, esiste, possiamo chiamarla così o educazione civica, si tratta dello studio dell’organizzazione della società in cui viviamo.
Ma forse nessun vostro professore è riuscito a essere tanto abile e coinvolgente quanto Roberto Benigni ieri sera. Nella sua “La più bella del mondo”, l’attore fiorentino ha regalato al pubblico un lungo monologo sulla Costituzione italiana, una lezione ricca e appassionante che ci ha fatto riscoprire la bellezza e l’importanza di un testo troppo spesso ignorato.PRINCIPI FONDAMENTALI, LI CONOSCI? - Al di là delle battute su Berlusconi e della polemica sul suo compenso, ciò su cui vogliamo porre l’accento è il contenuto dei primi 12 articoli che Benigni ha letto e spiegato ieri sera. Sono quelli dedicati ai Principi fondamentali del nostro ordinamento, quelli su cui tutto si basa e che, per questo, è indispensabile conoscere.
CHI HA SCRITTO LA COSTITUZIONE - La Costituzione italiana è stata scritta alla fine del 1947 ed è entrata in vigore il primo gennaio del 1948. Nel leggerla ci si accorge della sua straordinaria attualità, perché, come ricorda lo stesso Benigni, è stata redatta da personaggi straordinari, i padri costituenti, che, sostiene il comico fiorentino, sono stati “profetici, lì dentro c’è la strada per risolvere tutti i nostri problemi”. Continua descrivendoli come persone molto diverse tra loro, ma tutti erano concordi nell’essere “uniti” e nel voler fondare l’unità del Paese; tra loro anche un 29enne, Aldo Moro, che organizzò la struttura del testo costituzionale.
LA COSTITUZIONE SCRITTA A WOODSTOCK! - Roberto Benigni mette in evidenza subito la forza propositiva della Costituzione, come se dicesse “Avanti, rialzatevi!” La definisce un “regalo per ognuno di noi”, “una poesia” e poi regala una delle sue battute: “L’hanno scritto a Woodstock, è Imagine di John Lennon trent'anni prima. Me li immagino a Montecitorio, come fricchettoni, che si passano il cannone...”.
IL LAVORO RENDE FELICI - L’accento, poi, va subito all’articolo 1: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. E sul lavoro ritorna anche quando legge l’articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro [...] Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Benigni afferma: “Amare il proprio lavoro credo sia la vera e concreta forma di felicità sulla Terra”. E aggiunge: “Quando non c'è lavoro perdiamo tutti, perché quando lavoriamo modifichiamo noi stessi, è quella la grandezza del lavoro”.
UN AUGURIO PER VOI: ANDATE A TESTA ALTA - Notevole anche la lettura dell’articolo 9, “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Qui si riaggancia alla sindrome di Stendhal per esprimere la bellezza delle nostre città d’arte. Da ricordare anche l’articolo 12 che si riferisce al tricolore. A questo punto Benigni diventa commovente, perché dopo aver chiarito che “Tutto questo, noi lo abbiamo ereditato. Ma per farlo davvero nostro, lo dobbiamo conquistare”, si rivolge direttamente ai vostri genitori e li esorta a farvi questo discorso appena svegli: “Dite ai vostri figli che sta per cominciare un giorno che prima di loro non ha mai vissuto nessuno, ditegli di andare a testa alta, di essere orgogliosi di appartenere a un popolo che ha scritto queste cose fra i primi nel mondo. E che abbiano fiducia e speranza”.
- Struttura della Costituzione Italiana
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Cristina Montini