
È legge: l’Inno di Mameli si insegnerà in tutte le scuole! Effettivamente avevate proprio bisogno di qualche ripetizione sull’argomento, perché dal nostro sondaggio è emerso che circa la metà di voi non conosce a memoria l’inno d’Italia, se non qualche frase.
L'INNO E LA GIORNATA DI UNITÀ NAZIONALE - Uno dei simboli della nostra unità nazionale è ignorato dalla maggior parte dei giovani che serbano del “Canto d’Italia” solo qualche vago ricordo di quando la maestra delle elementari glielo ha fatto cantare. Ma d’ora in poi tutti conosceranno le parole, il significato e la storia che rappresenta il nostro inno. Il Senato ha definitivamente approvato la legge che non solo inserisce l'insegnamento dell'Inno di Mameli nel piano di studio nelle scuole, ma istituisce il 17 marzo come “Giorno dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”.
L'ORA DI MUSICA ALLE MEDIE - Ma c’era davvero bisogno di questa legge? I commenti lasciati ieri dagli studenti su Skuola.net confermano che finora l’inno è stato sempre e solo relegato alle due ore di musica delle scuole medie. Pochi professori si sono addentrati nella spiegazione del testo e nella trattazione del significato storico dell’inno. Slippers conferma quanto detto: “Alle medie ci avevano fatto suonare col flauto l’inno dell’Italia”, e poi aggiunge “peccato però che nella mia scuola non si affronta più quella materia se non alle medie”.
UN PO' DI PATRIOTTISMO! - Al di là dei festeggiamenti per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, infatti, nelle scuole l’inno nazionale difficilmente è oggetto di studio. Ora, però, sarà obbligatorio per tutti e se, da una parte, c’è chi ha accolto di buon grado la novità, altri non ne hanno ancora capito l’utilità. Su Facebook, infatti, in risposta ad Emanuele che ha scritto “Mi sembra giusto! È ridicolo vedere gente che arranca in presenza dell’inno. Suvvia, un po’ di patriottismo!”, Gianluca incalza affermando che “Anziché svecchiarci, mettono una legge per imparare una cosa vecchia e stravecchia come l’Ave Maria e il Padre nostro”.
NORD E SUD, MA NON ERAVAMO UNITI? - Basta poi leggere commenti come quello di Giuseppe che posta un discutibile “Non si ricordano che nelle scuole italiane ci sono tanti stranieri, senza contare poi i tanti meridionali” per capire che un intervento per rinsaldare l’unità nazionale e il sentimento di patriottismo probabilmente non è solo necessario, ma anche urgente.
Cristina Montini