
Un dirigente scolastico ha perso il posto per colpa del caffè. Questo è quello che è accaduto in una scuola del Giappone, che si è trovata a fare da teatro all'insolita vicenda. Una truffa di 4 euro è costata al preside sia il posto di lavoro sia la pensione.
Da quanto riportato da ‘Il Messaggero’, sembrerebbe che il dirigente della scuola abbia preso un caffè più lungo rispetto a quello che aveva effettivamente pagato. Ma cosa è successo esattamente?
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La truffa in Giappone
Una notizia del genere può sembrare poco credibile e quasi divertente, ma in realtà si tratta di una vicenda piuttosto spiacevole che è costata al preside non solo il suo posto di lavoro ma anche i 121 mila euro che gli sarebbero spettati con la pensione. Il tutto per circa 4 euro di caffè. Una truffa che in Italia verrebbe considerata di poco conto, ma che in Giappone ha sollevato un vero e proprio scandalo. Ma cosa ha commesso l’uomo per suscitare una simile reazione?
La vicenda
Secondo quanto riportato, sembrerebbe che il preside, dopo aver pagato un caffè medio, si sarebbe recato presso il distributore automatico e si sarebbe rifornito autonomamente, riempiendo il bicchiere medio fino all’orlo premendo sul pulsante per il caffè “large”. Quest’ultimo costa 180 yen (circa 1,14 euro), ovvero 45 centesimi in più rispetto al caffè “medium” che il dirigente scolastico aveva effettivamente pagato. La truffa messa in atto dall’uomo si sarebbe ripetuta diverse volte, fino a diventare un furto di circa 4 euro. A fermare e a denunciare il preside, sarebbe stato un inserviente, che, avendo notato il comportamento scorretto dell’uomo, avrebbe avvertito la polizia e le autorità, bloccando nel frattempo il preside per evitare che si allontanasse.
I provvedimenti
Una volta che gli agenti delle forze dell’ordine sono giunti sul posto, il preside ha ammesso il reato ed è stato rilasciato. La questione sembrava dunque essersi risolta nel migliore dei modi, ma una volta che la notizia del furto è stata appresa dai membri del corpo docenti e dagli alunni della scuola, è apparso evidente come servisse prendere i giusti provvedimenti contro il grave comportamento assunto da una figura così autorevole all’interno dell’istituto. Il preside è stato quindi nuovamente interrogato dalla polizia e questa volta ha ammesso di aver commesso il furto altre sette volte. Per questo l’uomo è stato licenziato a causa di quella che il Ministero dell’Istruzione giapponese ha definito “una grave violazione del codice etico”. Il licenziamento ha determinato anche un’ulteriore grave conseguenza: la perdita della pensione, che ammontava a 20 milioni di yen (circa 121 mila euro).