
Una grande conquista del team di ricercatori dell'Università di Perugia che ha trovato un nuovo farmaco per la cura della sclerosi multipla
Università di Perugia: nuovo farmaco per la sclerosi multipla
L'Università italiana, in campo medico, ha appena ottenuto un grandissimo risultato. L'unione delle forze e delle esperienze di un team di ricercatori capitanati dalla professoressa Ursula Grohmann, farmacologa del Dipartimento di Medicina Sperimentale e dal chimico farmaceutico e del professor Antonio Macchiarulo del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, entrambi dell'Università di Perugia, ha permesso di aprire una nuova frontiera nella ricerca per la Sclerosi Multipla. Nel 2016, la dottoressa Grohmann era diventata membro dell’Accademia delle scienze dell’Umbria (Adsu) e proprio in quegli anni aveva anche ricevuto il prestigioso riconoscimento di Top italian woman scientist per il suo impegno e l’alto numero di citazioni nella ricerca biomedica.L'Università di Perugia con la dottoressa Grohman e il dottor Macchiarulo, in questi anni si è infatti impegnata nella ricerca di una terapia per la Sclerosi Multipla e pare che il team di ricercatori universitari sia riuscito a trovare un nuovo farmaco in grado di ridurre le risposte autoimmunitarie e infiammatorie che sono alla base dello sviluppo e della crescita della sclerosi multipla, una patologia assolutamente invalidante.
Farmaco per Sclerosi Multipla: il finanziamento all'Università di Perugia dall'Erc
A finanziare questo progetto nel suo sviluppo e nella sua realizzazione sarà l'European Resarch Council, Erc, ‘Proof of concept’ (Poc). Un successo per l'Università di Perugia perchè, oltre a farsi notare in ambito internazionale, ha ottenuto per la prima volta questo finanziamento che nasce proprio per sostenere la prima fase di commercializzazione di prodotti nuovi e innovativi nati dalla ricerca. I professori Grohmann e Macchiarulo, avevano già ottenuto in passato un finanziamento dall'Erc per un progetto legato allo sviluppo di nuovi farmaci per la terapia di malattie autoimmunitarie e infiammatorie (come la sclerosi, ma anche il diabete giovanile). Il farmaco si basa sulla modulazione dell'enzima Ido1 e, dal 2014 al 2019, il progetto ha ottenuto questi finanziamenti per permettere ai ricercatori di continuare a lavorare.Ora, con il progetto Dodo-Erc, si può cercare di identificare nello specifico il nuovo farmaco per la sclerosi multipla che verrà poi sviluppato anche a livello commerciale dagli stessi ricercatori che lo hanno individuato e scoperto, il tutto grazie all'evoluzione del progetto di finanziamento, chiamato Erc-Poc. Il team dell'Università di Perugia di Grohmann e Macchiarulo così passerà dalla "teoria alla pratica", cercando di accelerare il passaggio che, dalla ricerca più pura e semplice, porta alla somministrazione del farmaco ai pazienti.