
Tema dibattuto già da diversi anni, lo smartphone in classe è considerato da molti un elemento di distrazione, e la conferma sembrerebbe giungere da numerosi studi. Ma non da tutti. Una recente ricerca pubblicata su ‘Frontiers in Education’, infatti, va nella direzione opposta dimostrando come concedere agli studenti brevi pause per controllare il telefono potrebbe migliorare le loro prestazioni e ridurre l'uso eccessivo durante la lezione.
Con solo un minuto di pausa tecnologica, in altre parole, gli studenti sono risultati meno distratti e hanno ottenuto punteggi più alti nei test. Un risultato che sembra in tutto e per tutto remare contro le nuove linee guide adottate dal reparto scuola.
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Gli smartphone in classe: una distrazione o uno strumento utile?
Gli smartphone possono rivelarsi utili in classe, ma spesso finiscono per distrarre gli studenti.
Tuttavia, lo studio condotto da Ryan Redner, ricercatore della Southern Illinois University, dimostra che, se gestiti correttamente, possono persino migliorare la concentrazione.In particolare, nel corso di un intero trimestre sono state testate pause di uno, due o quattro minuti durante la lezione, con risultati interessanti. Redner ha spiegato che “le pause tecnologiche possono essere utili per ridurre l'uso del cellulare nelle classi universitarie” e che questo potrebbe cambiare il modo di approcciarsi all’uso del telefono in aula.
Un minuto per migliorare le prestazioni?
I ricercatori hanno osservato che, durante le pause tecnologiche di un solo minuto a distanza di 15 minuti dall’inizio della lezione, gli studenti utilizzavano meno il telefono rispetto alle pause in cui non potevano farlo. Come ha spiegato Redner, “un minuto è sufficiente per leggere e inviare un numero ridotto di messaggi”. Questo breve intervallo ha permesso loro di concentrarsi meglio, migliorando i risultati nei test, con una media superiore all’80%: “La nostra speranza è che questo significhi che gli studenti erano meno distratti”, ha affermato Redner.
I prossimi passi della ricerca
Sebbene i risultati siano incoraggianti, Redner ha sottolineato la necessità di ulteriori studi per comprendere meglio l'efficacia di queste pause. “Stiamo cercando di trovare modi per ridurre l'uso del cellulare e di farlo senza sanzioni”, ha concluso Redner, sperando che questo approccio basato sul rinforzo possa ispirare nuovi metodi per gestire la tecnologia in aula.