redazione
Autore
3 min lettura
Sveglia accanto a un computer

C'è un momento preciso della giornata in cui gli studenti universitari hanno maggiori probabilità di superare un esame

Una leggenda metropolitana? Un consiglio da bar? No, è quanto sostiene un’analisi scientifica condotta da due atenei italiani.

Secondo lo studio, pubblicato su ‘Frontiers in Psychology’, i test affrontati intorno a mezzogiorno offrono, infatti, agli studenti una chance concreta in più di ottenere una valutazione positiva. 

Indice

  1. Mezzogiorno, l’orario in cui gli esami vanno meglio
  2. I ritmi biologici contano più di quanto pensiamo
  3. Servono nuovi studi

Mezzogiorno, l’orario in cui gli esami vanno meglio

L’analisi ha preso in considerazione oltre 104.000 prove d'esame, raccolte tra il 2018 e il 2020, incrociando orari, date e risultati (con numero di crediti annessi). A coordinare lo studio, i neuroscienziati Carmelo Mario Vicario e Alessio Avenanti, che hanno individuato una tendenza piuttosto netta: gli esami svolti intorno a mezzogiorno hanno il più alto tasso di superamento.

E non è una fluttuazione casuale: il successo si concentra proprio tra le 11:00 e le 13:00, con un picco a ridosso di mezzogiorno. Al contrario, i momenti più critici sono le prime ore del mattino (08:00–09:00) e il pomeriggio avanzato (15:00–16:00), quando il rischio di bocciatura aumenta in modo significativo.

L’interpretazione, secondo i ricercatori, è fisiologica: le capacità cognitive migliorano nella tarda mattinata, per poi subire un calo nel corso della giornata. E non vale solo per chi è interrogato: anche i docenti possono essere meno lucidi, più stanchi, e per questo più severi.

I ritmi biologici contano più di quanto pensiamo

A rendere lo studio particolarmente interessante è, poi, l’ipotesi che i bioritmi incidano in modo diretto sull’esito di un esame. Non è solo una questione di attenzione o concentrazione: la qualità delle decisioni che prendiamo – lato studenti e lato professori – dipende anche dal momento della giornata in cui ci troviamo.

Lo spiega bene Avenanti: "Questi risultati hanno implicazioni di vasta portata, evidenziando come i ritmi biologici, spesso trascurati nei contesti decisionali, possano influenzare in modo sottile ma significativo l’esito di valutazioni ad alto rischio".

Per questo, gli autori suggeriscono non solo agli studenti di evitare orari sfavorevoli per gli esami più importanti, ma anche alle istituzioni di rivedere l’organizzazione delle sessioni, privilegiando le fasce orarie in cui le performance risultano più stabili.

Servono nuovi studi

Gli stessi autori, pur sottolineando la solidità statistica dei risultati, invitano però alla cautela: non sono stati analizzati dati individuali legati allo stile di vita, al sonno, allo stress o al cronotipo degli studenti. Fattori che, in futuro, potrebbero raffinare ulteriormente la comprensione del fenomeno.

Nel frattempo, però, una certezza emerge: scegliere l’orario giusto può fare la differenza.

Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta