
Chissà se anche lui si accontenterebbe di un 18? Deve essere la simpatica domanda che molti studenti si sono posti quando hanno visto sfilare il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per i corridoi del dipartimento di Storia e antropologia delle religioni de La Sapienza.
Questa mattina, infatti, il successore di Gennaro Sangiuliano si è presentato nell'ateneo di Roma, pronto a sostenere l'esame in Teoria delle dottrine teologiche. Per Giuli era l'ultimo scoglio che lo separava da quella laurea in studi filosofici tanto chiacchierata nell'ultimo periodo: a proposito, il neo ministro ha preso il massimo dei voti, cioè 30.
Esame in anticipo (superato) per Alessandro Giuli
La prova, in formato orale, si è svolta questa mattina alle ore 08:00. Inizialmente, l'orario previsto era quello delle 09:00, ma l'annunciata contestazione del collettivo 'Cambiare Rotta' aveva spinto i vertici dell'ateneo a rivedere il calendario. Alla fine, il neo Ministro Alessandro Giulia se l'è cavata col massimo dei voti: un 30 tondo tondo. “Domande complesse, alle quali ha risposto in modo esauriente e completo” ha spiegato il prof Lettieri - direttore del dipartimento di Storia e antropologia delle religioni – a 'Il Corriere della Sera'. Il prossimo passo, dunque, per Alessandro Giuli è la laurea: discussione prevista a gennaio 2025.
La protesta degli studenti
Nonostante il cambio di orario, un ristretto gruppo di studenti si è radunato fuori dal dipartimento dell'università. “Per una nuova cultura... Bocciamo Giuli! Bocciamo il fascismo e la cultura del precariato”, questo lo slogan della mobilitazione di 'Cambiare Rotta', collettivo studentesco de La Sapienza. “Volevamo opporci alla presenza di Giuli nella nostra università perché non possiamo legittimare la presenza di un ministro di estrema destra - dicono gli studenti -, lo bocciamo perché non ci può rappresentare non accettiamo il revisionismo storico di questo governo e rivendichiamo un diritto alla Cultura che sia pubblica e gratuita”. A Giuli contestano la partecipazione al comitato della Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine e, come analista e consulente, alla Fondazione Med-Or, presieduta dall’ex ministro Pd Marco Minniti. Attaccato anche l'ultimo libro a firma del ministro-giornalista, 'Gramsci è vivo'.
“É un insulto che proprio in questa facoltà, dove due studenti antifascisti sono stati uccisi, venga un ministro della Cultura con radici storiche e politiche legate a Meridiano Zero", ha detto al megafono un manifestante. Sui loro cartelli si legge: "Da Franceschini a (San)Giuli(ano) PD e fascisti contro la cultura”, “Ieri Meridiano Zero oggi Med-Or. Basta fascisti e guerrafondai”.