
“Avete presente gli studenti che passano tutti gli esami al primo tentativo, che sono in pari e che sono in grado di prendere 30 all’esame più difficile di tutto il corso di laurea, come è possibile essere COSÌ bravi?” scrive l’utente.
“Queste persone sembrano riuscirci senza il minimo sforzo. Ogni volta che mi comparo a queste persone mi rovino la giornata, perché so già che non arriverò mai al loro livello”.Questo sfogo sincero ha attirato numerosi commenti, con molti utenti che hanno cercato di spiegare il fenomeno da prospettive diverse, tra esperienze personali e riflessioni più generali.
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Questione di talento o di metodo?
Alcuni utenti hanno sottolineato come il successo accademico possa derivare da una combinazione di fattori innati e appresi:
“Alcuni hanno una memoria incredibile: leggono una volta e si ricordano per tantissimo tempo. Un po’ di fortuna nella lotteria genetica e nella vita: in pratica con la scuola hanno scoperto in fretta in cosa eccellono. Una componente fondamentale è il metodo di studio, che parte dalle elementari e si perfeziona nel tempo, portandoti all’università a cambiare poco e niente di ciò che già facevi e andare comunque benissimo. In questo giocano un ruolo importante i genitori e in generale la situazione familiare.”
Questa prospettiva evidenzia come il contesto familiare e le predisposizioni personali possano avere un’influenza decisiva.
L'impegno che non si vede
Altri hanno suggerito che, spesso, gli studenti più brillanti non mostrano apertamente il loro impegno, creando l’illusione che il successo venga raggiunto senza fatica. Un utente, infatti, condivide la sua esperienza personale:
“Io ero di quelli bravi che poi non studiavano abbastanza e prendevano 24. Quelli che sono in tempo e con voti alti studiano più di quanto ammettano a loro stessi. Seguono le lezioni, studiano in biblioteca nel pomeriggio e cose così. La cosa che molti non si rendono conto è che se segui con costanza, è più facile capire i concetti nuovi e stare in corso. È un po’ come con l’allenamento fisico: un allenamento costante è più efficace di sfondarti di fatica ma in modo incostante.”
Secondo questa visione, la regolarità nello studio e l’organizzazione rappresentano una strategia vincente.
Conoscenze pregresse e capacità cognitive
C’è anche chi ha evidenziato come la preparazione precedente e le capacità cognitive possano fare la differenza:
“Hanno una preparazione pregressa più ampia e articolata. Hanno capacità di connessione di concetti diversi e visione del problema più ampia. Hanno maggior concentrazione. Hanno un metodo di studio più efficace. Tutte queste cose non sono mutualmente esclusive.”
Questa risposta invita a considerare che il rendimento universitario spesso è il risultato di un mix di competenze accumulate nel tempo e capacità personali.
Ambiente e motivazione personale
Infine, molti hanno evidenziato l’importanza dell’ambiente sociale e della motivazione individuale:
“Ci sono tanti fattori, sia sociali che personali. Per i primi, se prendi due persone altrimenti uguali, quella cresciuta con studi più rigorosi e una famiglia che le dà supporto avrà meno problemi all’università. Per i secondi, semplicemente non siamo tutti uguali, alcuni sono più dotati di altri per certe attività. Già solo il fatto che magari trovino piacevole studiare qualcosa che per altri è un peso può essere un bel vantaggio.”
Questa riflessione rimanda alla complessità del percorso accademico, dove interagiscono predisposizione naturale, metodo di studio, ambiente familiare e motivazione personale.