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Studenti universitari studiano attorno a un tavolo

L’orientamento universitario viene molto spesso sottovalutato. Eppure risulta semplicemente fondamentale per scegliere con cognizione di causa un percorso che, non solo accompagnerà gli studenti per diversi anni, ma che probabilmente influenzerà anche la direzione della loro intera vita, nel bene e nel male.

Non tutti gli studenti, però, scelgono la propria facoltà affidandosi allo stesso criterio. A volte vanno si tuffano verso un sogno, altre volte seguono le proprie passioni, altre ancora rinunciano al piacere per dedicarsi all’utile. E in tutto questo c’è chi è stato più fortunato e chi meno, come dimostrano le testimonianze arrivate in risposta al post su Reddit: Domanda ai laureati: se poteste tornare indietro nel tempo a 19 anni rifareste la stessa scelta?”. 

Gli insoddisfatti: “Ho fatto scegliere agli altri la mia vita”

Sotto alla domanda del post, sono stati molti i commenti. Piuttosto folta la platea degli insoddisfatti, quelli cioè che se potessero fare un salto nel passato non muoverebbero gli stessi passi nella stessa direzione. “Ho studiato giurisprudenza”, scrive qualcuno. “Se potessi tornare indietro, mi darei uno schiaffo, impedirei l'immatricolazione e costringerei me stesso ad imparare un mestiere. Non sono assolutamente soddisfatto del percorso di studi, tanto meno della mia situazione attuale di disoccupazione”. 

Qualcun altro è ancora più ferreo: Assolutamente no, esordisce. “Ho studiato ingegneria meccanica, ho portato a casa la triennale ma non sono stato per niente soddisfatto del mio percorso universitario, nonostante fossi uscito con il massimo dei voti come perito meccanico. La ragione? Ho fatto scegliere agli altri la mia vita”.

C’è poi una studentessa che dice di essersiassolutamente pentita di aver scelto lingue orientali”. Se all’inizio era mossa da una forte passione, piano piano questa si è assopita, spenta. In più: Non mi ha preparato a nessun lavoro e non mi ha dato nessuna conoscenza o capacità in particolare. Adesso ho capito che voglio un corso di laurea che mi indirizzi verso un lavoro preciso”.

E ancora, tra gli insoddisfatti: “No, avrei fatto qualcosa legato al giornalismo o alla storia. Ormai danno fatto con sociologia”.

C’è chi si dice insoddisfatto, ma con riserva: “Sono laureata in psicologia e sono al primo anno di magistrale. Se potessi tornare indietro mi direi di non seguire il cuore (psicologia) ma la testa e studiare per il test di biologia. Non sono insoddisfatta della laurea in sé, amo quello che ho studiato, però guardo gli sbocchi lavorativi con preoccupazione”. Oppure: Onestamente no, sarei più coraggioso e invece di fare economia avrei fatto medicina. Comunque sono abbastanza soddisfatto del percorso fatto e se potessi tornare indietro a 19 anni mi direi di comprare i Bitcoin”.

E infine c’è l’ex studente di Design che, più che il corso di studi, rimpiange di essere rimasto in Italia, un luogo dove, a suo avviso, “non si è semplicemente rispettati, specie nel settore artistico/progettuale. Ho miei amici erasmus che hanno continuato a studiare in nord europa e hanno una bella vita con soddisfazioni e lavori ben pagati. In Italia sei considerato semplicemente uno stupido ad aver perso anni per lo studio e non a "a faticare" come fanno tutti”.

I soddisfatti: “Praticamente sto vivendo il sogno che ho da quando avevo 4 anni”

Ma altrettanti (a dir la verità, forse un po’ di meno!) sono stati quelli che hanno risposto di essere contenti del proprio percorso. “Ho fatto matematica”, racconta un utente, sono soddisfatto, lo rifarei. Penso di essere stato fortunato che la mia passione concludesse con qualcosa che permette di campare bene”.

Tra questi anche qualche entusiasta: Assolutamente sì! Ho iniziato a lavorare un mese dopo il diploma, tutt'oggi lavoro e mi sono iscritta ad una telematica tedesca due anni fa. Non ho la pressione del "sono in ritardo" (spoiler: sono in ritardo!), e lavorando in una multinazionale da 5 anni ho una visione più chiara degli sbocchi lavorativi e del mercato del lavoro”.  

O ancora chi dice di aver realizzato un sogno: “Assolutamente sì, rifarei ogni cosa. Ho studiato scienze biologiche, e adesso inizierò la magistrale in biologia marina”, spiega uno studente, che continua:Sono super soddisfatto! Ho finito la triennale e nel mio anno sabbatico ho collaborato con diverse associazioni no-profit che si occupano di conservazione degli ambienti marini, e adesso ho vinto una borsa di studio per andare in Giappone a fare la magistrale, praticamente sto vivendo il sogno che ho da quando avevo 4 anni”.

Per non parlare, poi, di chi non solo è soddisfatto del proprio percorso, ma che rifarebbe anche gli stessi “errori”, se così vogliamo chiamarli: “Inizialmente medicina, poi sono passato ad ingegneria informatica. Rifarei medicina e ricambierei per ingegneria informatica, non per masochismo ma perché è stata un'esperienza formativa che mi ha aiutato a crescere, a capire cosa mi piacesse davvero e che ormai non ero più un ragazzino”.

E infine chi si pone in un’ottica relativistica senza rinunciare a una nota di sarcasmo: “Visto la quantità di gente persa che vedo postare qui dentro penso che la mia scelta di lavorare qualche anno e poi scegliere con cognizione di causa l'università sia stata la miglior cosa che potessi fare”.

Data pubblicazione 26 Agosto 2024, Ore 14:22
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