
Ieri la prova, oggi le polemiche. Uno dei test di ingresso più quotato, quello di professioni sanitarie a cui fanno riferimento molti corsi di laurea come scienze infermieristiche, fisioterapia, logopedia e biotecnologie, è l’argomento del giorno. Da un lato perché in tanti si chiedono dove trovare le domande per verificare l’esattezza delle risposte, dall’altro perché la giungla dei test manda in tilt tanti candidati.
Che significa? Semplice, il test professioni sanitarie 2014 è una sorta di ibrido del numero programmato: la prova è nazionale, in quanto la data è unica per tutta Italia, ma i quesiti vengono scelti dalle singole università, un po’ come accade per scienze della formazione primaria.
Un procedimento ben lontano da quello seguito per il temuto test di ingresso a medicina, dove la prova è esattamente la stessa per tutte le migliaia di candidati che, nello stesso momento, si siedono per sottoporsi al test.
Quindi, c’è da supporre, che ogni ateneo presenti ai candidati un test unico.
Ma non è così: la stragrande maggioranza delle università, per stilare la prova, chiede l’ausilio del Cineca, il consorzio da grandi numeri a cui fanno riferimento buona parte degli atenei italiani: Bari, Politecnico di Bari, Basilicata, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Calabria, Camerino, Catania, Chieti, Cassino e Lazio Meridionale, "Magna Græcia" di Catanzaro, Enna (Kore), Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, L'Aquila, IMT Istituto di Studi Avanzati di Lucca, Macerata, Messina, Milano, Milano Bicocca, Milano Bocconi, Milano Cattolica del Sacro Cuore, Milano IULM, Politecnico di Milano, Modena e Reggio Emilia, Molise, Napoli Federico II, Napoli L'Orientale, Napoli Parthenope, Seconda Università di Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Università per stranieri di Perugia, Pisa, Normale di Pisa, Sant'Anna di Pisa, Politecnica delle Marche, Mediterranea di Reggio Calabria, Roma Foro Italico, Sapienza Università di Roma, Roma Tre, Roma Tor Vergata, Salento, Salerno, Sannio, Sassari, Siena, Università per stranieri di Siena, Teramo, Torino, Politecnico di Torino, Trento, Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste - SISSA, Udine, Urbino, Insubria (Varese), Venezia, Iuav di Venezia, Piemonte Orientale (Vercelli), Verona, Tuscia (Viterbo). A cui, da luglio 2013, si sono aggiunti anche gli atenei di Foggia, Milano, Milano Bocconi, Milano Cattolica del Sacro Cuore, Milano IULM, Palermo, Roma Foro Italico, Roma Tor Vergata, Viterbo Tuscia per effetto della fusione per incorporazione in CINECA dei Consorzi CASPUR e CILEA in CINECA.
Presumibilmente, tra tutti questi atenei, buona parte di quelli in cui si svolge il test di professioni sanitarie ha sottoposto ai candidati lo stesso test. Per ora però il Cineca, interpellato da Skuola.net, non è autorizzato a pubblicare i test né a renderli noti, con le varie ed eventuali differenze da ateneo ad ateneo, perché in realtà spetterebbe alle singole università farlo. Sempre se vorranno. Quindi, in sostanza, non è dato sapere, per ora, quali domande sono state sottoposte ai candidati da Nord a Sud.
Eppure l’interesse è altissimo, come dimostrano da ieri i messaggi lasciati ai social: richieste di conferme e di verifiche tra candidati, primo fra tutti sulla pagina facebook Test professioni sanitarie 2014, da cui emergono anche presunte irregolarità in merito alla richiesta dei documenti di identità, lasciati in bella mostra sul banco. Perché tanto interesse? Perché la competizione è altissima: basti pensare che se per medicina entra un candidato su sei, per professioni sanitarie ne entra 1 su 12.
E allora perché non predisporre un test a livello nazionale, come avviene per medicina? Forse, c’è da supporre, per paura dell’effetto ricorsi da parte di tutti quei candidati che non riuscirebbero ad entrare in una facoltà pur avendo un punteggio più alto rispetto ai vincitori in un’altra città. A quel punto servirebbe una graduatoria nazionale per tutti gli indirizzi.
E sarebbe il caos. Test ingresso di Medicina 2014 docet.