
LA STORIA INFINITA – Prima gli scandali che hanno investito gli atenei di Bari, di Napoli e di Tor Vergata per il test di ingresso a medicina dello scorso 8 aprile, e ora un nuovo caso, quello di Catania. A denunciarlo è l’Udu, l’Unione degli universitari che da anni combatte contro il numero chiuso e le irregolarità al test.
PROFESSIONI SANITARIE NEL CAOS – La denuncia sulle presunte irregolarità, come riporta Skuola.net, arriva dall’Udu: “Questa volta i test sotto accusa sono quelli di professioni sanitarie che si sono svolti lo scorso 3 Settembre presso le aule dell'Ateneo Siciliano. Subito dopo la fine della prova sono arrivate centinaia di segnalazioni da parte dei candidati, e ancora una volta al centro della questione vi è la violazione dell'anonimato”.
L’ACCUSA – Nell’occhio del ciclone, ancora una volta, i documenti lasciati sul banco. E Giuseppe Campisi, coordinatore dell'UDU Catania, dichiara: "fin dalle prime ore sono arrivate numerose segnalazioni da parte degli studenti che accusavano la commissione di avere lasciato ancora una volta la carta di identità sul tavolo durante lo svolgimento della prova, ma cosa ancora più grave i compiti sono stati ritirati tutti insieme, senza essere stati imbustati come da bando, lasciando poi campo libero ai commissari di sostituire le prove in un secondo momento”.
IL CASO IN PROCURA - "Oggi l'Avvocato Michele Bonetti, Avvocato dell'UDU – conclude Campisi - ha depositato l'esposto alla Procura della Repubblica. Oggi 2 Ottobre 2014 dopo una partecipa assemblea con tutti gli studenti che hanno visto il loro diritto allo studio e ribadendo ancora una volta che per l’Unione degli Universitari di Catania l’accesso all’università deve essere libero, apriamo il ricorso per professioni sanitarie a Catania con l'obiettivo di eliminare una volta e per tutte il numero chiuso in Italia, così come denunciamo da 15 anni a questa parte su scala nazionale”.