Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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iniziano test ingresso aumenta il numero chiuso

Venerdì scorso si è dato ufficialmente il via ai test d’ingresso. Centinaia di aspiranti universitari si sono armati di penna e buona volontà tentando di diventare matricole della Ca’ Foscari di Venezia, apri fila delle temute prove di ammissione.

Infatti, da quest’anno sono aumentati i corsi a numero chiuso che prevedono lo svolgimento dei test d’ingresso anche per i corsi che non sono ad accesso programmato.

AUMENTA IL NUMERO CHIUSO - Addirittura, in alcune città, da quest’anno "Tutte le facoltà saranno a numero chiuso", come ha dichiarato Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo. L’obiettivo delle prove di ammissione, spauracchio di tutti gli studenti che ambiscono a diventare matricole, è alzare la qualità dell’insegnamento riequilibrando il rapporto tra numero di laureati e potenzialità occupazionali. Ma i ragazzi non la pensano allo stesso modo.

GLI STUDENTI DICONO NO - Infatti, Michele Orezzi, portavoce dell’Unione degli Universitari, fa sentire la sua voce affermando che: “I corsi a numero chiuso si sono moltiplicati, con università che hanno fatto proliferare i test d'ingresso per incassare soldi dagli studenti". Insomma, i ragazzi non riescono a vedere le prove di ammissione come uno strumento qualitativo, ma solo come un modo delle università di fare cassa in tempi di crisi.

UNIVERSITÀ QUANTO MI COSTI - In effetti, l’università inizia a costare alle famiglie italiane già dai test di ingresso. La spesa da sostenere varia da un minimo di 25 euro ad un massimo di 100 euro in base alla tipologia di università – pubblica o privata – e ai servizi che mette a disposizione degli studenti. Milano è tra le università più care insieme a Bologna, Napoli e Pavia, dove svolgere un test di ingresso per gli studenti significa effettuare una spesa che vai tra i 75 e i 100 euro.

TEST NON TI TEMO! - Ma non è il costo troppo alto a fermare la tenacia degli studenti che, come afferma anche La Stampa, ogni anno sono sempre di più a volersi cimentare nei test d’ingresso. Proprio per questo le università si stanno attrezzando con tendoni, spazi, banchi e controlli per le migliaia di studenti che non temono la durezza della selezione e che si augurano di non vedere più la sora Maria far capolino tra le domande.

E tu quando dovrai affrontare il test d’ingresso?

Serena Rosticci