Serena Rosticci
di Serena Rosticci
Immagine autore
3' di lettura 3' di lettura
ricorsi università

Questa volta gli studenti universitari sono riusciti ad innescare una vera e propria bomba ad orologeria. L’Udu, l’unione degli universitari, ha infatti pubblicato un rapporto nel quale, facendo riferimento ad alcuni dati forniti dal Miur, risulta che un ateneo italiano su due fa pagare tasse più alte del dovuto ai suoi studenti.

LE UNIVERSITA’ TREMANO – Tutto è partito dall’Università di Pavia, dove gli studenti hanno fatto ricorso al Tar perché le tasse universitarie erano diventate troppo care.

Infatti, la somma dei contributi richiesti ad ogni studente, non dovrebbe superare il 20% dei fondi ministeriali stanziati per l’ateneo, cosa che non accadeva nell’università pavese. Il Tar ha dato quindi ragione ai ragazzi ed ora l’Università di Pavia dovrà rimborsare 77 euro ad ogni suo iscritto. Inoltre, stando a quanto pubblicato dal rapporto dell’Udu, sono 33 le Università che hanno alzato a dismisura le rette e che quindi rischiano di dover rimborsare i propri studenti.

UNIVERSITA’ LADRA? – Dalla ricerca degli universitari si legge che nelle tasche degli atenei italiani sono finiti circa 220 milioni di euro rubati agli studenti e alle loro famiglie. Ma per leggere meglio questo dato occorre andare più in profondità. A rendere di fatto fuorilegge tutti questi atenei, sono stati i tagli targati Gelmini – Tremonti che hanno lasciato gran parte delle Università praticamente sul lastrico. E’ per evitare questo scenario da incubo che quindi si sono aumentate le rette universitarie, come spiega Ezio Pelizzetti, rettore dell’Università di Torino, che aggiunge: “Se vogliamo garantire strutture e servizi, non ci sono alternative”.

MA NOI NON PAGHIAMO! – A rispondere ai rettori che in queste ore, per paura dei ricorsi a catena, stanno attaccando gli studenti, ci pensa Michele Orezzi, coordinatore Nazione degli studenti Universitari: “: il problema vero non siamo noi studenti. Come stiamo denunciando da anni, c’è un problema sostanziale legato al taglio delle risorse per le università. I nostri ricorsi non sono mirati a mettere le Università sul lastrico ma hanno invece il solo scopo di evidenziare questo punto. Come uscirne? Semplice. Invece di piangere miseria ora ignorando il problema dei tagli e facendoli ricadere sugli studenti e sulle loro famiglie, è necessario che tutta l’Università si unisca alla voce degli studenti che dal 2008 protesta per un mondo dell’Istruzione Pubblica, di qualità e accessibile a tutti”.

Anche la tua Università è troppo cara? Raccontalo in un commento!

Serena Rosticci